GUIDA  Ottaviano

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'''Ottaviano''' è situato in [[Campania]] in [[Provincia di Napoli]]. L'otto maggio si festeggia il Patrono, San Michele.
 
'''Ottaviano''' è situato in [[Campania]] in [[Provincia di Napoli]]. L'otto maggio si festeggia il Patrono, San Michele.
  
Confina con i comuni di: [[Ercolano]], [[Boscotrecase]], [[Nola]], [[Somma Vesuviana]], [[Terzigno]] e [[San Gennaro Vesuviano]].
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Confina con i comuni di: [[Torre del Greco]], [[Ercolano]], [[Boscotrecase]], [[Nola]], [[Somma Vesuviana]], [[Terzigno]], [[Trecase]], [[San Gennaro Vesuviano]] e [[San Giuseppe Vesuviano]].
  
 
==Etimologia==
 
==Etimologia==
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Probabilmente il termine deriva dalla ''gens Octavia'' che fece del comune una zona di '''villeggiatura''' per il periodo invernale, utilizzata soprattutto dalla famiglia di Ottaviano Augusto.
 
Probabilmente il termine deriva dalla ''gens Octavia'' che fece del comune una zona di '''villeggiatura''' per il periodo invernale, utilizzata soprattutto dalla famiglia di Ottaviano Augusto.
  
==Storia==
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==Antico Folklore==
La storia di Ottaviano è strettamente connessa al '''Vesuvio''' e alla sua forza distruttrice. Infatti, l'eruzione del '''79 d.C.''', oltre a sotterrare le città di [[Pompei]], [[Ercolano]] e [[Castellammare di Stabia]], sommerse di lapilli e cenere anche Ottaviano.
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La città di Ottaviano è piena di tradizioni.
  
La città non fu risparmiata dalle invasioni dei barbari, che la devastarono nel '''410''' dopo aver conquistato [[Nola]]. Tuttavia è solo in un documento del '''970''' che si parla di un vero e proprio nucleo abitativo.
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In passato, per organizzare la festa in onore di '''San Michele''', si raccoglieva vino in ogni casa, lo si vendeva e i soldi venivano spesi per i festeggiamenti.
  
In un documento del '''979''' c'è un accenno a ''Octaianum'', riferito a un feudo. Diversi furono i feudatari della città, tra cui '''Tommaso de Aquino''', nonno del noto filosofo. Tuttavia questi perse il suo feudo in seguito alla lotta tra guelfi e ghibellini e gli subentrarono Guglielmo de Capua, Pietro Orilia, Giacomo Aloja e Nicola Orsini.
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Importante era anche la '''Festa del Cetriolo''' che si svolgeva il '''2 luglio''' presso la chiesa della Madonna delle Grazie. Era abitudine dei fidanzati regalare alle proprie morose un cetriolo in cui venivano conficcati semi di zucca infornati.
  
Nel '''1304''' Carlo II d'Angiò punì, con una strage, gli abitanti della città che avevano ucciso un soldato e colpito un magistrato.
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Durante la festa di San Giuseppe, il '''19 marzo''', c'era l'usanza di vestirsi con gli abiti estivi anche se il tempo era brutto.
  
Nel '''1331''' la città fu chiamata in causa, per volere di Roberto d'Angiò, a sedare una rivolta scoppiata a [[Nola]].
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Per tutta la prima metà del '''Novecento''', inoltre, i tabaccai lasciavano fuori i loro negozi, in recipienti di latta, delle funi accese. I fumatori si recavano lì per accendere i loro sigari o pipe, diventando clienti del bottegaio.
  
Dopo il '''Quattrocento''' il comune passò nelle mani di '''Fabrizio Maramaldo''' che, dopo il sacco di [[Roma]], ebbe in dono da Carlo V una somma di denaro che utilizzò per l'acquisto delle terre dell'allora Ottajano.
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==Dove Mangiare==
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*Ristorante Alle Falde del Vesuvio, Contrada Paradiso 4, Telefono 081/3382668
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*Ristorante Martinica, Via Vecchia Sarno, 35
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*Ristorante Pizzeria Gastronomia del Corso, Via Pentelete 16, Telefono 081/5289132
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*Ristorante Pizzeria Bar Clipper, Via Gabriele D'Annunzio 1/C, Telefono 081/5291955‎
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*Ristorante Bella 'Mbriana, Via Rosario San Giovanni 23, Telefono 081/3382623‎
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*Ristorante Il Villino, Via Valle Delle Delizie, Telefono 081/5289042‎‎
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*Trattoria Da Giretiello, Via Umberto I 42, Telefono 081 8278285‎
  
Tuttavia le spese erano troppe e fu costretto a vendere il feudo alla famiglia dei '''Molfetta''' che, a loro volta, nel '''1567''', lo vendettero a Bernardetto dei '''Medici di Toscana'''. Iniziò, da qui, la signoria della famiglia dei Medici.
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==Da Vedere==
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;Castello mediceo
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:Questo nome fu aggiunto al preesistente edificio dall'omonima famiglia. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu occupato dai soldati inglesi che lì alloggiarono e distrussero molte delle opere d'arte al suo interno.
  
Molti eventi tragici si susseguirono nella città: una nuova eruzione del Vesuvio, la rivolta di Masaniello e la peste nel '''1656'''.
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;Palazzo Rizzi Ulmo
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:E' un palazzo ricco di piante di camelie e alberi. Vi abitarono figure di spicco: Vincenzo Monti, Giuseppe Bonaparte, Vincenzo Bellini e Giovan Battista Niccolini.
  
Nel '''1690''' la signoria passò a Giuseppe Maria dei Medici che divenne Principe e annesse Ottaviano alla città di [[Sarno]].
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;Casino dell'Unione
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:Risale al '''1860''' e fu edificato da Michele dei Medici.
  
Con il decennio francese i territori della famiglia furono smembrati e [[Sarno]] divenne comune autonomo, mentre Ottaviano entrò a far parte della provincia di [[Napoli]]. Tuttavia era sempre di dominio dei Medici.
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==Attività Economiche==
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Nonostante le eruzioni del Vesuvio la città è riuscita a mantenere il primato per la produzione del noto vino '''Lacryma Christi''', già conosciuto all'epoca dei Romani come ''Vesuvii Vinum''.
  
Tra il '''1830''' e il '''1837''' la città fu teatro di svariati avvenimenti: i moti carbonari, una nuova eruzione del Vesuvio e il colera. Con la '''spedizione dei Mille''' i Medici persero la loro autorità sul comune continuando, però, a riscuotere i tributi.
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L'agricoltura si sviluppa per la produzione di castagne, susine, mele, albicocche, ciliegie, pesche e uva da tavola conosciuta come "'''catalanesca'''".
  
Solo il '''2 giugno 1861''' Ottaviano proclamò il nuovo regno e fu eletto sindaco '''Raffaele Mazza'''. Iniziò, però, a diffondersi il '''brigantaggio''' dovuto ad una banda, capeggiata da Vincenzo Barone, che fu sgominata nel '''1863'''. A questa successe la banda di Antonio Cozzolino, meglio conosciuto come Pilone.
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Nel periodo successivo all'Unità d'Italia si diffusero anche alcune industrie tessili, della lavorazione del vetro e attività artigianali per impagliare le damigiane.
 
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La dinastia dei Medici si concluse definitivamente nel '''1894''' con Giuseppe figlio di Michele, amante della pittura.
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In seguito la città divenne luogo di villeggiatura e tra le figure che vi pernottarono ricordiamo '''Gabriele D'Annunzio'''.
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Nel '''1906''' la cittadina subì un'ulteriore distruzione a causa del Vesuvio, ma subito gli abitanti si attivarono per ricostruirla.
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==Dove Mangiare==
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*Ristorante Martinica, Via Vecchia Sarno, 35
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==Biblioteche==
 
==Biblioteche==
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*Associazione Fasis, Via Pappalardo, 97  
 
*Associazione Fasis, Via Pappalardo, 97  
 
*Solidarietà, Via Pentelete
 
*Solidarietà, Via Pentelete
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==Informazioni Utili==
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==Bibliografia==
 
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Ottaviano è situato in Campania in Provincia di Napoli. L'otto maggio si festeggia il Patrono, San Michele.

Confina con i comuni di: Torre del Greco, Ercolano, Boscotrecase, Nola, Somma Vesuviana, Terzigno, Trecase, San Gennaro Vesuviano e San Giuseppe Vesuviano.

Indice

Etimologia

Ottaviano fa parte dei Paesi Vesuviani per la sua posizione alle pendici del monte Somma.

Il toponimo risale al 1933 e fu voluto da Vittorio Emanuele III che celebrò il bimillenario dell'imperatore Ottaviano Augusto. Prima di questa data la città si chiamava Ottajano.

Probabilmente il termine deriva dalla gens Octavia che fece del comune una zona di villeggiatura per il periodo invernale, utilizzata soprattutto dalla famiglia di Ottaviano Augusto.

Antico Folklore

La città di Ottaviano è piena di tradizioni.

In passato, per organizzare la festa in onore di San Michele, si raccoglieva vino in ogni casa, lo si vendeva e i soldi venivano spesi per i festeggiamenti.

Importante era anche la Festa del Cetriolo che si svolgeva il 2 luglio presso la chiesa della Madonna delle Grazie. Era abitudine dei fidanzati regalare alle proprie morose un cetriolo in cui venivano conficcati semi di zucca infornati.

Durante la festa di San Giuseppe, il 19 marzo, c'era l'usanza di vestirsi con gli abiti estivi anche se il tempo era brutto.

Per tutta la prima metà del Novecento, inoltre, i tabaccai lasciavano fuori i loro negozi, in recipienti di latta, delle funi accese. I fumatori si recavano lì per accendere i loro sigari o pipe, diventando clienti del bottegaio.

Dove Mangiare

  • Ristorante Alle Falde del Vesuvio, Contrada Paradiso 4, Telefono 081/3382668
  • Ristorante Martinica, Via Vecchia Sarno, 35
  • Ristorante Pizzeria Gastronomia del Corso, Via Pentelete 16, Telefono 081/5289132
  • Ristorante Pizzeria Bar Clipper, Via Gabriele D'Annunzio 1/C, Telefono 081/5291955‎
  • Ristorante Bella 'Mbriana, Via Rosario San Giovanni 23, Telefono 081/3382623‎
  • Ristorante Il Villino, Via Valle Delle Delizie, Telefono 081/5289042‎‎
  • Trattoria Da Giretiello, Via Umberto I 42, Telefono 081 8278285‎

Da Vedere

Castello mediceo
Questo nome fu aggiunto al preesistente edificio dall'omonima famiglia. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu occupato dai soldati inglesi che lì alloggiarono e distrussero molte delle opere d'arte al suo interno.
Palazzo Rizzi Ulmo
E' un palazzo ricco di piante di camelie e alberi. Vi abitarono figure di spicco: Vincenzo Monti, Giuseppe Bonaparte, Vincenzo Bellini e Giovan Battista Niccolini.
Casino dell'Unione
Risale al 1860 e fu edificato da Michele dei Medici.

Attività Economiche

Nonostante le eruzioni del Vesuvio la città è riuscita a mantenere il primato per la produzione del noto vino Lacryma Christi, già conosciuto all'epoca dei Romani come Vesuvii Vinum.

L'agricoltura si sviluppa per la produzione di castagne, susine, mele, albicocche, ciliegie, pesche e uva da tavola conosciuta come "catalanesca".

Nel periodo successivo all'Unità d'Italia si diffusero anche alcune industrie tessili, della lavorazione del vetro e attività artigianali per impagliare le damigiane.

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Via Lucci

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Fasis, Via Pappalardo, 97
  • Solidarietà, Via Pentelete

Informazioni Utili

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Bibliografia

  • La città di Ottaviano, origine e storia, L. Saviano (1968)
  • Da Nola ad Ottaviano, L. Arbace, Ist. Grafico Editoriale It. (2004)
  • Lineamenti della SS. Annunziata in Ottaviano. Lineamenti storici, L. Saviano (1962)