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Foto Torre del Greco: 2012, 2009, 2008 |
Torre del Greco è situato in Campania in Provincia di Napoli. L'otto dicembre si festeggia il Patrono, Immacolata Concezione. Tra gli edifici religiosi: Basilica di Santa Croce; Chiesa di Santa Maria del Popolo; Chiesa della Vergine del Carmelo. Da Vedere: Villa Bruno-Prota; Villa delle Ginestre (Giacomo Leopardi fu ospite nella villa, nei suoi ultimi mesi di vita).
Confina con i comuni di: Ercolano, Torre Annunziata, Boscotrecase, Ottaviano e Trecase.
Indice |
Ritratto della Città
Uno dei comuni più popolosi dell'area campana, è stato, in passato, stravolto più volte dalle eruzioni del Vesuvio. Le più nefaste furono quelle del 1794 e del 1861, in cui parte del centro cittadino fu completamente distrutto.
L'origine del toponimo deriva dal latino Turris Octava, per una connessione con una torre di avvistamento lungo l'VIII miglio romano. Solo durante il Medioevo il toponimo fu trasformato nell'attuale nome. Probabilmente la specifica è dovuta all'abbondanza del vino greco nel territorio.
Inizialmente parte del comune di Ercolano, subì anch'essa il dominio dei Cumani, trasformandosi in colonia romana. I Romani iniziarono a considerare la città da un punto di vista paesaggistico e qui costruirono una serie di ville e palazzi che le conferirono grande rilievo urbanistico ed economico. Tuttavia lo sviluppo di cui godeva fu bloccato dalla forte eruzione vulcanica del 79 d.C. che coprì i territori dell'area vesuviana con strati di cenere e lapilli,e, ad Ercolano, con colate di fango che li seppellirono, e che solidificandosi formarono un grosso blocco di roccia impenetrabile.
Nel periodo compreso tra l'VIII e il IX secolo, Torre del Greco fu coinvolta nelle battaglie territoriali tra i Longobardi e duchi di Napoli. Con l'arrivo degli aragonesi il toponimo venne definitivamente modificato, nel 1332, e Torre del Greco divenne parte del Demanio Regio. In seguito il comune passò alla famiglia Carafa che amministrarono la giustizia civile e penale di Torre. Iniziò così il periodo della famiglia Carafa alternato da anni di prosperità e di dittatura.
Con l'eruzione del Vesuvio nel 1631, la rivolta di Masaniello del 1647 e l'epidemia di peste del 1656 la città venne messa totalmente in ginocchio. Fu per questo motivo che l'Università di Torre pagò una somma di denaro a Carlo I nel 1699 per riscattare il proprio territorio, che ufficialmente passò nelle mani del barone Giovanni Langella, ma ufficiosamente divenne autonomo. Man mano l'economia della città non subì nessun danno, anzi nel 1794 la popolazione aumentò. Da questo momento in poi il commercio del corallo iniziò ad essere una delle attività più fiorenti della località e fu organizzata secondo precise regole inserite nel codice Corallino.
Purtroppo una nuova eruzione vulcanica nel 1794 seppellì la città che fu ricostruita con la fatica degli abitanti. Tuttavia l'economia continuò ad evolvere, grazie anche alla linea ferroviaria che da Napoli arrivava a Vietri sul Mare passando per Torre.
Alcune figure illustri nate a Torre sono:
- Francesco Balzano, primo storico della città, che scrisse diversi testi su cui è possibile fare affidamento per una storia completa dell'area torrese;
- Vincenzo Romano, apostolo beatificato per aver aiutato gli abitanti a ricostruire da zero tutte le abitazioni in seguito all'eruzione vulcanica;
- Gaetano De Bottis, professore di Scienze naturali dell'Università degli studi di Napoli Federico II, che si è interessato al Vesuvio e i cui studi tuttora sono fonti molto attendibili;
- Vincenzo Di Donna, studioso della storia della città;
- Salvatore Accardo, uno dei maggiori violinisti del secolo scorso che iniziò a studiare musica all'età di sei anni.
Attività Economiche
La fertilità del territorio, per le colate laviche ha sempre reso Torre del Greco una cittadina ben solida economicamente. Tuttavia l'effettiva ricchezza degli abitanti è sempre derivata dal mare, grazie al corallo rosso torrese. Questo portò Ferdinando IV di Borbone, nel 1790 a istituire la Real Compagnia del Corallo che incentivava la lavorazione di tale materiale. Una vera svolta si ebbe nel 1805 quando il marsigliese Martin fece costruire una fabbrica in cui venivano prodotti oggetti di ogni tipo. Da ciò Torre del Greco è diventata la capitale mondiale del corallo rosso. Due sono le qualità lavorate: quella Mediterranea, a forma di rametto rosso; l'altra, proveniente dal Giappone, è detta "pelle d'angelo" in quanto di colore rosa. Nel 1977 nacque l'Associazione di Produttori di Corallo, Cammei e Affini e l'Istituto d'Arte in cui vine insegnata l'incisione sul corallo e al cui primo piano si trova il Museo del Corallo.
Da Vedere
- Complesso Termale
- Appartenente all'epoca romana, si estende per circa un chilometro quadrato e presenta pareti affrescate. Inizialmente era difesa da un'alta muraglia.
- Acquedotto
- Forse aveva il ruolo di immettere acqua nelle terme.
- Castello
- Attualmente palazzo municipale, non si hanno notizie certe circa la sua data di fondazione. L'originaria struttura era tozza e a pianta quadrangolare.
- Torre di Bassano
- Solitaria al di sopra di un promontorio roccioso è posta nell'omonima località. Risale al XVI secolo e rappresenta una delle torri di avvistamento del Sud Italia.
- Ville Vesuviane
Dove Mangiare
- Ristorante Il Poeta Vesuviano, Viale Europa, 42. Telefono: 081-883.2673. Vedi: intervista
Biblioteche
- Biblioteca S. Michele, Via Colle S. Alfonso, 59 (Santa Maria la Bruna)
Complessi Bandistici
- Banda Città Del Corallo
Lapidi Commemorative
Informazioni Utili
Come Arrivare Edifici Religiosi Associazioni
Bibliografia
- Storia di Torre del Greco (rist. anast. 1890), Giuseppe Castaldi - Francesco Castaldi, Ed. Forni
- Torre del Greco nella tradizione e nella storia, E. De Gaetano (1978)
- Itinerari Torresi, Raffaele Raimondo (1977)
Memorie Storiche
Il Notiziario delle particolari produzioni delle province del regno di Napoli (1816) così descrive il comune:
Della Torre del Greco. In questa Torre, i naturali di essa, son particolari per la pescagione di ogni pesce, e di tutti i crostacj, e testacj; ma con molta attività per quella delli coralli, per li quali scorrono più mari. San fare in questo luogo per loro industria reti da pesca; pur calze e berettini di seta, di cotone, e di refe. Il suo territorio coltivato, fra le altre cose, è producente di gelsimori, e di ottime mela granate.