GUIDA Salaparuta
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'''Salaparuta''' è situato in [[Sicilia]] in [[Provincia di Trapani]]. Il 19 marzo si festeggia il Patrono, San Giuseppe. | '''Salaparuta''' è situato in [[Sicilia]] in [[Provincia di Trapani]]. Il 19 marzo si festeggia il Patrono, San Giuseppe. | ||
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| + | Nel territorio di Salaparuta, i primi insediamenti originano dal '''Neolitico''', sul '''Monte Balatizzo''' si trovano come testimonianza di ciò le pietre sacre e alcuni altari primitivi. I primi abitanti furono certamente i '''Sicani''', in seguito cacciati dai '''Siculi''' verso la '''[[Sicilia]] Occidentale'''. La Sicilia fù poi conquistata, prima dai '''Greci''' nel '''735''' a.C., e diventa teatro degli scontri fra Greci e '''Cartaginesi''', ed infine dai '''Romani''', chiamati in Sicilia dai '''Mamertini''', e il territorio di salaparuta ne segue di fatto le sorti politiche e storiche. | ||
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| + | Le diverse potenze militari qui susseguitesi, sono testimoniate dal ritrovamento di monete, lapidi, sepolcri, iscrizioni varie e vasi; dell'entità romana, invece, sono stati ritrovati i resti di una fattoria romana in '''Contrada Cusumano''', durante i lavori di scavo nel '''1974''' per la ricostruzione di Salaparuta, distrutta dal sisma del 1968. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce siti e utensili che permettono di ricreare la vita, le usanze e le metodologie agricole nel territorio. | ||
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| + | Non mancano le tracce della dominazione bizantina, dopo la caduta dell’impero romano la Sicilia è conquistata per un breve periodo di tempo dai '''barbari''', poi invasa dai '''Bizantini''' nel '''535''' d.C. i ritrovamenti in località '''Monacoserra''', mostrano, dove probabilmente sorgeva un monastero, i resti di un chiostro e alcuni oggetti sacri, tra cui due lucerne con simboli cristiani. | ||
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| + | L'antico centro è comunque di origine araba, denominato '''Menzil Salh''' (Casale della Signora), divenne nel '''XV''' secolo feudo dei '''Paruta''', a cui si deve la rifondazione dell'abitato ai piedi del castello medioevale. | ||
| + | Con l'arrivo dei '''Normanni''' in Sicilia ci fù la cacciata degli '''Arabi''', e l'instaurazione dello stato feudale, fù '''Federico II''' sovrano normanno che concesse a Salaparuta il titolo di Comune. | ||
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| + | Seguirono gli''' Aragonesi''' e gli '''Angioini''' che rafforzarono il potere feudale dei baroni, che da semplici usufruttuari al servizio dello stato feudale, divennero veri e propri signori e padroni del feudo. Uno di questi fù il barone '''Geronimo Paruta''' che nel '''1507''', prende la '''Baronia Sala Della Donna''' e gli dà il nome di '''Sala di Paruta''', che in seguito diventerà Salaparuta. Alla morte del barone Paruta, non avendo egli figli maschi, la baronia di Sala Paruta passa a '''Fiammetta Paruta''', che nel '''1561''' sposa '''Giuseppe Alliata''' '''Barone di Villafranca''' che assume con le nozze, il titolo di barone di Sala di Paruta, titolo e terre che passera poi ai suoi eredi. | ||
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| + | Uno dei quali è '''Francesco Alliata''', '''Principe di Villafranca''' e nel '''1625''' '''Duca di Sala di Paruta''', nominato tale dal re '''Filippo IV''' di '''Spagna''', la famiglia Alliata mantenne i possedimenti e i titoli a Salaparuta fino alla prima metà del '''1800''', infatti nel '''1826''' il Duca '''Giuseppe Alliata''' e '''Moncada Principe di Villafranca''' trovandosi in ristrettezze economiche, (o come diremmo oggi in recessione) vendono alcuni feudi di Salaparuta al palermitano '''Caminneci'''. | ||
| + | Completa l'opera di disfacimento del feudo il duca '''Fabrizio Alliata''' e '''Valguarnera Principe di Villafranca''', figlio di Giuseppe, che vende nel 1846 prima e nel 1849 poi, gli ultimi terreni in Salaparuta, pur mantenendo il titolo feudale di duca di Salaparuta. | ||
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| + | La storia moderna la menziona tristemente per il terremoto del '''Belice''' del '''14''' e '''15''' '''Gennaio 1968''', che in [[Sicilia]] distrusse quasi completamente alcuni paesi tra cui Salaparuta. | ||
| + | Il paese è stato interamente ricostruito sul fianco di una collina negli anni succesivi il terremoto, secondo una metodologia moderna di architettura urbana, iniziata nel '''1972''' e finita, sembra, solo nel '''1985'''. | ||
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Salaparuta - Nel val di Mazzara, nell'intend. di Trapani dist. di Alcamo, circondario di Gibellina, dioc. di Mazzara, dista 18 m. dal mare Africano e 36 da Palermo. Ex-feudo della fam. Agliata dei principi di Villafranca. Pop. 4800. terr. sal. 2270. Esporta grano, vino ed olio. | Salaparuta - Nel val di Mazzara, nell'intend. di Trapani dist. di Alcamo, circondario di Gibellina, dioc. di Mazzara, dista 18 m. dal mare Africano e 36 da Palermo. Ex-feudo della fam. Agliata dei principi di Villafranca. Pop. 4800. terr. sal. 2270. Esporta grano, vino ed olio. | ||
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Salaparuta è situato in Sicilia in Provincia di Trapani. Il 19 marzo si festeggia il Patrono, San Giuseppe.
Da vedere: i ruderi dell'antico Castello di Salaparuta.
Confina con i comuni di: Gibellina, Poggioreale, Santa Ninfa, Partanna, Contessa Entellina, Montevago e Santa Margherita di Belice.
Indice |
Storia
Nel territorio di Salaparuta, i primi insediamenti originano dal Neolitico, sul Monte Balatizzo si trovano come testimonianza di ciò le pietre sacre e alcuni altari primitivi. I primi abitanti furono certamente i Sicani, in seguito cacciati dai Siculi verso la Sicilia Occidentale. La Sicilia fù poi conquistata, prima dai Greci nel 735 a.C., e diventa teatro degli scontri fra Greci e Cartaginesi, ed infine dai Romani, chiamati in Sicilia dai Mamertini, e il territorio di salaparuta ne segue di fatto le sorti politiche e storiche.
Le diverse potenze militari qui susseguitesi, sono testimoniate dal ritrovamento di monete, lapidi, sepolcri, iscrizioni varie e vasi; dell'entità romana, invece, sono stati ritrovati i resti di una fattoria romana in Contrada Cusumano, durante i lavori di scavo nel 1974 per la ricostruzione di Salaparuta, distrutta dal sisma del 1968. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce siti e utensili che permettono di ricreare la vita, le usanze e le metodologie agricole nel territorio.
Non mancano le tracce della dominazione bizantina, dopo la caduta dell’impero romano la Sicilia è conquistata per un breve periodo di tempo dai barbari, poi invasa dai Bizantini nel 535 d.C. i ritrovamenti in località Monacoserra, mostrano, dove probabilmente sorgeva un monastero, i resti di un chiostro e alcuni oggetti sacri, tra cui due lucerne con simboli cristiani.
L'antico centro è comunque di origine araba, denominato Menzil Salh (Casale della Signora), divenne nel XV secolo feudo dei Paruta, a cui si deve la rifondazione dell'abitato ai piedi del castello medioevale. Con l'arrivo dei Normanni in Sicilia ci fù la cacciata degli Arabi, e l'instaurazione dello stato feudale, fù Federico II sovrano normanno che concesse a Salaparuta il titolo di Comune.
Seguirono gli Aragonesi e gli Angioini che rafforzarono il potere feudale dei baroni, che da semplici usufruttuari al servizio dello stato feudale, divennero veri e propri signori e padroni del feudo. Uno di questi fù il barone Geronimo Paruta che nel 1507, prende la Baronia Sala Della Donna e gli dà il nome di Sala di Paruta, che in seguito diventerà Salaparuta. Alla morte del barone Paruta, non avendo egli figli maschi, la baronia di Sala Paruta passa a Fiammetta Paruta, che nel 1561 sposa Giuseppe Alliata Barone di Villafranca che assume con le nozze, il titolo di barone di Sala di Paruta, titolo e terre che passera poi ai suoi eredi.
Uno dei quali è Francesco Alliata, Principe di Villafranca e nel 1625 Duca di Sala di Paruta, nominato tale dal re Filippo IV di Spagna, la famiglia Alliata mantenne i possedimenti e i titoli a Salaparuta fino alla prima metà del 1800, infatti nel 1826 il Duca Giuseppe Alliata e Moncada Principe di Villafranca trovandosi in ristrettezze economiche, (o come diremmo oggi in recessione) vendono alcuni feudi di Salaparuta al palermitano Caminneci. Completa l'opera di disfacimento del feudo il duca Fabrizio Alliata e Valguarnera Principe di Villafranca, figlio di Giuseppe, che vende nel 1846 prima e nel 1849 poi, gli ultimi terreni in Salaparuta, pur mantenendo il titolo feudale di duca di Salaparuta.
La storia moderna la menziona tristemente per il terremoto del Belice del 14 e 15 Gennaio 1968, che in Sicilia distrusse quasi completamente alcuni paesi tra cui Salaparuta. Il paese è stato interamente ricostruito sul fianco di una collina negli anni succesivi il terremoto, secondo una metodologia moderna di architettura urbana, iniziata nel 1972 e finita, sembra, solo nel 1985.
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Via Regione siciliana
- Biblioteca dell'Associazione culturale Giovanni Verga, Via G. Leopardi
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Fraternità della Misericordia di Salaparuta, Via Palermo, 2
Bibliografia
- Salaparuta ieri e oggi, B. Graffagnino (1969)
Memorie Storiche
Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:
Salaparuta - Nel val di Mazzara, nell'intend. di Trapani dist. di Alcamo, circondario di Gibellina, dioc. di Mazzara, dista 18 m. dal mare Africano e 36 da Palermo. Ex-feudo della fam. Agliata dei principi di Villafranca. Pop. 4800. terr. sal. 2270. Esporta grano, vino ed olio.
In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritto il comune:
SALAPARUTA, volgarmente SALAPALAZZO, borgo dell'isola di Sicilia, prov. di Trapani, dist. d'Alcamo, con circa 3,600 abitanti molto attivi nel traffico dei cereali ed olii che produce il suo ubertoso territorio. Sta 8 miglia a scirocco da Alcamo e 17 a libeccio da Palermo.






