GUIDA Aragona
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E’ sito in P.za Umberto I. | E’ sito in P.za Umberto I. | ||
Ad Aragona il Palazzo per eccellenza fu ed è tuttora quello dei Principi Naselli. Fu fatto costruire da Don Baldassare IV nel ventennio 1665-85, quindi nella seconda metà del seicento. E’ un palazzo signorile, simbolo di potere e di grandezza, massiccio ed enorme, allora destinato a stendere la sua ombra protettiva sul “villaggio feudale” di Aragona. L’ accesso al Palazzo era formato da due scale concentriche che portavano alla galleria. La facciata era impreziosita da una loggia a cinque arcate aperte. Ai 4 angoli altrettante logge, luminose sull’ azzurro del cielo, aggraziavano e snellivano la pesante mole del fabbricato. La galleria e i saloni erano colmi di statue, di mobili, di vasi, di quadri, con soggetti storici o religiosi, con paesaggi o tele raffiguranti “natura morta”. Vi si possono trovare di pregevole fattura i ritratti ad olio della Famiglia Naselli. L’ originalità del Palazzo sta nel fatto che all’ interno vi sono 365 stanze, tante quante sono i giorni dell’ anno. Gli oggetti d’ argento e d’ oro, i tendaggi di velluto e le stoffe preziose davano il senso del gusto raffinato. Altro pregio del Palazzo furono gli affreschi, commissionati da Don Baldassare V a Guglielmo Borremans. I cinque affreschi principali che si possono ancora ammirare rappresentano: la munificenza, la mansuetudine, la virtù, il trionfo sulla lussuria e la gloria. Nella loggia adiacente è rappresentata la Vittoria su un carro trionfale trainato da 4 cavalli. Caratteristica del Palazzo era quella di essere isolato, quindi solenne e splendido nella sua massa muraria. L’ arco (arcu dei sorelli, così chiamato dagli Aragonesi) che, sovrastando la strada, finì a legarsi con le fabbriche della piazza fu fatto costruire nel 1872. Con il Principe Don Luigi Burgio Naselli il Palazzo perse il suo appellativo feudale passando nel 1887, come donazione, nelle mani delle “Figlie della Carità” che ne fecero l’ Orfanotrofio Femminile “Principe di Aragona”. Il palazzo attualmente è per fortuna intatto. | Ad Aragona il Palazzo per eccellenza fu ed è tuttora quello dei Principi Naselli. Fu fatto costruire da Don Baldassare IV nel ventennio 1665-85, quindi nella seconda metà del seicento. E’ un palazzo signorile, simbolo di potere e di grandezza, massiccio ed enorme, allora destinato a stendere la sua ombra protettiva sul “villaggio feudale” di Aragona. L’ accesso al Palazzo era formato da due scale concentriche che portavano alla galleria. La facciata era impreziosita da una loggia a cinque arcate aperte. Ai 4 angoli altrettante logge, luminose sull’ azzurro del cielo, aggraziavano e snellivano la pesante mole del fabbricato. La galleria e i saloni erano colmi di statue, di mobili, di vasi, di quadri, con soggetti storici o religiosi, con paesaggi o tele raffiguranti “natura morta”. Vi si possono trovare di pregevole fattura i ritratti ad olio della Famiglia Naselli. L’ originalità del Palazzo sta nel fatto che all’ interno vi sono 365 stanze, tante quante sono i giorni dell’ anno. Gli oggetti d’ argento e d’ oro, i tendaggi di velluto e le stoffe preziose davano il senso del gusto raffinato. Altro pregio del Palazzo furono gli affreschi, commissionati da Don Baldassare V a Guglielmo Borremans. I cinque affreschi principali che si possono ancora ammirare rappresentano: la munificenza, la mansuetudine, la virtù, il trionfo sulla lussuria e la gloria. Nella loggia adiacente è rappresentata la Vittoria su un carro trionfale trainato da 4 cavalli. Caratteristica del Palazzo era quella di essere isolato, quindi solenne e splendido nella sua massa muraria. L’ arco (arcu dei sorelli, così chiamato dagli Aragonesi) che, sovrastando la strada, finì a legarsi con le fabbriche della piazza fu fatto costruire nel 1872. Con il Principe Don Luigi Burgio Naselli il Palazzo perse il suo appellativo feudale passando nel 1887, come donazione, nelle mani delle “Figlie della Carità” che ne fecero l’ Orfanotrofio Femminile “Principe di Aragona”. Il palazzo attualmente è per fortuna intatto. | ||
Versione delle 15:28, 11 feb 2009
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Aragona è situato in Sicilia in Provincia di Agrigento. Il 7 ottobre si festeggia il Patrono: la Madonna Del Rosario. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Madre SS. Crocifisso; Chiesa della Provvidenza; Chiesa del Purgatorio.
Confina con i comuni di: Agrigento, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro, Casteltermini, Comitini, Favara, Joppolo Giancaxio, Grotte e Campofranco.
Indice |
Terra ricca di storia
Sui pendii orientali del monte Belvedere, in un diramarsi di vicoli confluenti in una grande strada che li taglia orizzontalmente, sorge a 428 m sopra il livello del mare, il ridente paesino di Aragona Terra dello zolfo e delle Macalube. La sua fondazione risale al 6 gennaio 1606. Aragona è una cittadina molto affascinante ricca di storia, natura, arte e cultura. I numerosi percorsi turistici conducono il visitatore alla scoperta di luoghi unici e incantevoli.
Lo stemma
Lo stemma adottato dal Comune di Aragona è lo stemma originario della Famiglia Naselli, con il leone ruggente e sotto la presenza di 3 sfere. Dalla sua adozione il Comune ha aggiunto una quarta sfera
Fondazione
Il 2 agosto del 1604, si aprì a Messina il 49° Parlamento Generale Straordinario, presieduto dall' eccellentissimo vicerè spagnolo Don Lorenzo Suarez de Figueroa e Corduba. In occasione di questo Parlamento, il giovane conte del Comiso, don Baldassare III Naselli, presentò la domanda di fondazione di un nuovo villaggio da fabbricarsi nel suo feudo di Diesi. Il 6 settembre dello stesso anno la domanda del conte Naselli finiva sul tavolo del vicerè Lorenzo Suarez, il quale ordinava che si facessero accertamenti sul merito. Fu come porre la prima pietra della fondazione del nuovo villaggio, che sarà chiamato come la madre del fondatore donna Beatrice Aragona Branciforti. Così con la "licentia populandi" il 6 gennaio 1606 grazie a Baldassare III Naselli nasceva Aragona.
La Famiglia Naselli (Fondatori del paese)
I Naselli governarono il paese di Aragona sino al 1812 presso il Palazzo dei Principi sito in p.za Umberto I. Baldassare I Naselli Fu il primo dei Naselli che pose piede sul feudo Diesi, prima ancora che fosse fondata Aragona. Dimorò a lungo ad Agrigento. Gli ultimi anni li trascorse a Comiso dove morì. Gaspare I Naselli Figlio primogenito di Baldassare I, si trovò impigliato nelle avventure paterne fino al collo, tanto da espatriare addirittura fuori d' Italia, per sfuggire alla vendetta di alcuni nemici del padre. Finì i suoi giorni a Comiso. Gaspare II Naselli detto "Il Conte Rosso" Figlio di Baldassare II può entrare nella storia di Aragona solo per aver sposato Beatrice Aragona Branciforti di Castelvetrano. Baldassare III Naselli Fu il fondatore di Aragona. Uomo molto sfortunato morì giovanissimo di malaria insieme a due dei suoi figli maschi lasciando come unico erede il figlio Luigi. Luigi I Naselli Visse quasi tutta la sua esistenza a Palermo dove riuscì ad ottenere il titolo di Principe di Aragona. Ammalato, vedovo e anziano si stabilì a Sciacca dove morì. Baldassare IV Naselli Figlio di Luigi fu l' unico principe che trascorse quasi tutta la sua vita ad Aragona. Fu lui a chiamare i Mercedari e fu lui ad invitare i Cappuccini ad Aragona e a far costruire la Chiesa e il Convento. Morì ad Aragona. Fu sepolto presso la Chiesa San Francesco d' Assisi d' Aragona e venne definito "Il padre dei poveri". Baldassare V Naselli Principe più illustre degli Aragonesi, nato nel palazzo locale fu il personaggio più prestigioso della famiglia e una volta nominato Presidente del Consiglio di Sicilia, fu chiamato a vivere a Napoli dove visse nella reggia come ospite del re. Morì di tumore a Parigi, ospite del re di Francia. Ercole Maria Naselli Sacerdote, visse gran parte della vita presso la Torre del Salto d' Angiò a pochi km di Aragona da dove se ne andò appena cadde malato. Baldassare VII Naselli Con questo principe siamo in pieno Ottocento. Nel 1812 finisce il Principato dei Naselli ad Aragona con l' abolizione definitiva della nobiltà. Alla sua morte avvenuta nel 1863 l' eredità passo alla sorella Marianna Naselli sposa a Don Nicolò Burgio che lasciarono i possedimenti al figlio Luigi. Luigi Burgio Naselli Essendo sacredote fu l' ultimo erede dei Naselli e trascorse gli ultimi anni ad Aragona. Prima di morire lasciò il Palazzo dei Principi Naselli di Aragona alle figlie della Carità che ne fecero Orfanotrofio femminile. Morì ad Aragona il 28 settembre del 1889.
MONUMENTI
PALAZZO DEI PRINCIPI NASELLI (1665-1685) E’ sito in P.za Umberto I. Ad Aragona il Palazzo per eccellenza fu ed è tuttora quello dei Principi Naselli. Fu fatto costruire da Don Baldassare IV nel ventennio 1665-85, quindi nella seconda metà del seicento. E’ un palazzo signorile, simbolo di potere e di grandezza, massiccio ed enorme, allora destinato a stendere la sua ombra protettiva sul “villaggio feudale” di Aragona. L’ accesso al Palazzo era formato da due scale concentriche che portavano alla galleria. La facciata era impreziosita da una loggia a cinque arcate aperte. Ai 4 angoli altrettante logge, luminose sull’ azzurro del cielo, aggraziavano e snellivano la pesante mole del fabbricato. La galleria e i saloni erano colmi di statue, di mobili, di vasi, di quadri, con soggetti storici o religiosi, con paesaggi o tele raffiguranti “natura morta”. Vi si possono trovare di pregevole fattura i ritratti ad olio della Famiglia Naselli. L’ originalità del Palazzo sta nel fatto che all’ interno vi sono 365 stanze, tante quante sono i giorni dell’ anno. Gli oggetti d’ argento e d’ oro, i tendaggi di velluto e le stoffe preziose davano il senso del gusto raffinato. Altro pregio del Palazzo furono gli affreschi, commissionati da Don Baldassare V a Guglielmo Borremans. I cinque affreschi principali che si possono ancora ammirare rappresentano: la munificenza, la mansuetudine, la virtù, il trionfo sulla lussuria e la gloria. Nella loggia adiacente è rappresentata la Vittoria su un carro trionfale trainato da 4 cavalli. Caratteristica del Palazzo era quella di essere isolato, quindi solenne e splendido nella sua massa muraria. L’ arco (arcu dei sorelli, così chiamato dagli Aragonesi) che, sovrastando la strada, finì a legarsi con le fabbriche della piazza fu fatto costruire nel 1872. Con il Principe Don Luigi Burgio Naselli il Palazzo perse il suo appellativo feudale passando nel 1887, come donazione, nelle mani delle “Figlie della Carità” che ne fecero l’ Orfanotrofio Femminile “Principe di Aragona”. Il palazzo attualmente è per fortuna intatto. Le componenti fisiche più importanti sono: La scala: questa è una delle due rampe di scale simmetriche che consentivano accesso nei piani superiori. Il pavimento attuale non è quello originale, che era in ciottoli di pietra provenienti dal fiume Platani; La statua nel cortile: si tratta di una statua che rappresenta Santa Caterina Labouriè, veggente della Madonna della Medaglia Miracolosa; L’ Androne: era una scuderia dove il Principe scendeva a cavallo. Si possono ammirare ancora oggetti e mobili d’ epoca fra cui un tavolo, sedie del ‘600, un pianoforte di fattura pregiatissima e lo stemma originario dei Naselli Il Salone delle feste: il soffitto originario è andato purtroppo perduto. Viene usato per le feste o recite dei ragazzi dell’ Orfanotrofio Femminile; La Terrazza Panoramica: si tratta di una terrazza ampia e spaziosa in cui si può ammirare il magnifico panorama della Provincia di Agrigento; La Chiesa: formata dalla Cappella della Medaglia Miracolosa, dalla cappella del Sacro Cuore di Gesù e dalla cappella di San Giuseppe. Attualmente il Palazzo è ancora abitato da 4 suore Vincenziane “Figlie della carità”. Viene usato durante le manifestazioni teatrali, convegni, concerti di musica classica e per visite guidate ai turisti che numerosi vengono attratti dalle bellezze artistiche del Paese. N.B. Una buona parte del Palazzo è adibito a Biblioteca Comunale.
TORRE DEL SALTO D’ ANGIO’ (c.ca 1510) E’ sita in C. da del Salto. Si tratta di una Torre “Chiaramontana”. Il Territorio del Salto non faceva parte del patrimonio della famiglia Naselli. Fu acquistato nel 1472 da Matteo Pugiades, vice portulano del “caricatore” di Agrigento. Su questo territorio i Pugiades fecero costruire la Torre detta del Salto (“du Santu” come la chiamano gli Aragonesi) che fu completata e merlata nel primo decennio del ‘500. Nel 1590 il Salto fu diviso tra le due sorelle Pugiades: Lucrezia e Margherita. La prima aveva spostato Bartolomeo Montaperto di Agrigento. La seconda invece aveva sposato Giovanni Tagliavia di Sciacca. Ai Montaperto toccò il mezzo Salto con i terreni, ai Tagliavia il mezzo Salto con la torre. Intorno al 1620 il mezzo salto con i terreni passò per debiti nelle mani di Don Lorenzo Gioeni, duca d’ Angiò (da qui il nome Torre del Salto d’ Angiò), mentre il Salto con la torre passò nelle mani di Don Francesco Maurigi. Verso il 1739 il Salto con la torre finì nelle mani di Don Ercole Maria Naselli, che fece restaurare la torre già rovinata del tutto. Nel 1742 Don Ercole si impatronì anche il Salto con i terreni. In tal modo tutto il territorio passò nelle mani dei Naselli. Attualmente la Torre del Salto d’ Angiò è possibile visitarla solo dall’ esterno perché fisicamente è molto in rovina.
PALAZZO MORREALE-VELLA-ROTULO (c.ca 1780) E’ sito in Via Vittorio Emanuele II. Altro Palazzo Monumentale ad Aragona è quello dei Baroni Morreale, Vella e Rotulo. Questo enorme fabbricato sorse nella seconda metà del ‘700 ad opera delle tre famiglie, entrate nella nobiltà a seguito dell’ acquisizione di titoli nobiliari. Da ammirare sono i bellissimi balconi settecenteschi aggettanti su mensole di pietra e cornici con blasoni, e, all’ interno pavimenti in ceramica e volte a tempera.
FONTANA DEL ROSARIO MONUMENTO DEDICATO AI CADUTI DELLA GRANDE GUERRA (c.ca 1920) E’ sita in p. za Umberto I Aragona partecipò molto vivamente al conflitto della prima guerra mondiale avendo anche persone dal titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto, ormai tutte decedute. Per questo motivo molti figli di Aragona vennero barbaramente fucilati, assassinati dalle bombe, dai colpi di cannone, da granate e altro. A loro in piazza Umberto I è dedicata la “Fontana del Rosario” (A funtana do U’rusà) che si presenta come un monumento dedicato ai caduti della prima guerra mondiale (Grande Guerra). La fontana è di forma circolare a cui all’ interno vi è una vasca cinta in rocce. Su una lunga struttura marmorea al capo vi è una statua di un soldato in bronzo. Ai piedi della statua vi è una scritta che ormeggia dicendo:
“Ai Figli” CADUTI PER LA PATRIA NELLA GRANDE GUERRA DI REDENZIONE ARAGONA FIERA MEMORE RICONOSCENTE NEL DECIMO ANNUALE DELLA VITTORIA “BENEDICENDO”
La fontana sino al 1998 era bordata da una ringhiera. Ma con i lavori effettuati in p. za Umberto I nel 1998 la ringhiera venne eliminata. Questo forse è stato un errore perché la fontana fu soggetto per molti vandali tanto che venne persino chiusa. Fu riaperta nell’ agosto del 2007 in occasione della 1^ edizione delle Notti Bianche Aragona dal Sindaco Alfonso Tedesco.
CIAULA SCOPRE LA LUNA MONUMENTO DEDICATO AI ZOLFATAI e a LUIGI PIRANDELLO (2001) In piazza Matrice troviamo il monumento ai zolfatai “Ciaula scopre la luna” in onore dei numerosi lavoratori morti in miniera e a Luigi Pirandello proprietario della miniera nella località “Montagna d’Aragona”. La scultura è stata costruita dallo scultore Nisseno Leonardo Cumbo. L'artista ha voluto rendere omaggio al grande scrittore agrigentino, particolarmente legato alle terre aragonesi e alle vicende dei minatori, ispirandosi ad una sua famosa novella "Ciaula scopre la luna". Cumbo ha colto e sintetizzato gli aspetti più significativi della novella pirandelliana e della dura vita dei minatori attraverso un linguaggio visivo di immediata lettura e mediante un originale assemblaggio ed utilizzo di materiali differenti come il bronzo, il travertino, la terracotta, il cemento pigmentato, la pietra "di gesso", l'onice peruviano e la luce artificiale. Alle prime ombre della sera il sistema di illuminazione, a base di vapori di sodio e ioduri, riesce a creare una coloritura particolarmente evocativa delle emozioni di "Ciaula". La suggestione si enfatizza proprio in questo momento della giornata sottolineando l'unicità della creazione che arriva a coniugare il suo messaggio artistico con lo scorrere del tempo. La scultura è stata inaugurata il 9 dicembre del 2001 in occasione delle manifestazioni a ricordo del 65° anniversario dalla scomparsa di Luigi Pirandello.
CADUTI DI NASSIRIYA MONUMENTO DEDICATO AI CARABINIERI CADUTI IN NASSIRIYA (2007) E’ sito in largo “Caduti di Nassiriya”. E’ stata inaugurata nel marzo 2007 per volere del Sindaco Biagio Bellanca dopo una lunga celebrazione presso la Chiesa Beata Maria Vergine di Pompei dove si è svolta una S. Messa in suffragio. Al termine della S. Messa è partito un corteo sino al Largo Nassiriya. Intorno alle ore 12,00 del 24/03/2007 è stato inaugurato il monumento dedicato ai caduti in miniera di Nassiriya.
CADUTI IN MINIERA MONUMENTO DEDICATO AGLI ARAGONESI CADUTI IN MINIERA (1998) E’ sito in via Roma. Sorge accanto ai locali del Comune di Aragona. Una pietra bianca scolpita a dovere per ricordare i nostri padri che tanto sudore e tanta fatica hanno buttato nella nostra Miniera di Aragona per portare a casa un pezzo di pane. Ma la struttura è stata costruire per ricordare specialmente coloro che, per una fuga di gas o altro, moriva sotto quella terra di lavoro.
Dove Mangiare
- Ristorante Lo Sperdicchio, Via Roma, 289
- Ristorante Maccalube, Strada St. 189
- Ristorante Principe D'Aragona, Contrada Fontana Vicario
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Via Palestrina
- Biblioteca popolare della Casa dei fanciulli Istituto Principe di Aragona Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, Piazza Umberto I, 30
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Familia Società Cooperativa Sociale, Via Maddalena, 1
- Organizzazione Nazionale Volontariato Giubbe D'Italia Sez. Aragona, Via Vitello, 70
- Chiesa Cristiana Evangelica SION via Belvedere n. 6 tel 3471492103
Complessi Bandistici
- Banda Musicale Vincenzo Bellini diretta dal maestro Gerino Spoto
- Banda Giuseppe Verdi diretta dai mestri Sebastiano e Vincenzo Sammartino
Memorie Storiche
Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:
Aragona - E' sul pendio di una collina nel val di Mazzara nell'Intendenza di Girgenti e sua diocesi, circondario di Grotte; dista 12 miglia dal mare africano, e 70 da Palermo. Ex-feudo della famiglia Naselli. Popol. 8650. A poca distanza vi è una sorgente d'acqua sulfurea nel lago detto Majurico. Esporta mandorle. Nel lago Magalubi contiguo a Majurico s'ode rumore, e si danno eruzioni sulfuree. Il suo territorio è di salme 5050.






