GUIDA Catania
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*G. Rossini | *G. Rossini | ||
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| + | ==Memorie Storiche== | ||
| + | Nel [[Sicilia/Dizionario_geografico_statistico_e_biografico_della_Sicilia|Dizionario]] del '''1858''' di Antonio Busacca la città viene così descritta: | ||
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| + | Catania - Cicerone la chiamò Catina, gli Arabi la chiamarono Katine. 11 suo nome incontrasi in ogni pagina degli antichi fasti di Sicilia. La sua origine e rimonta sin dai tempi dei Fenici, come ci è dal Bochart, e molti secoli dopo fu abitata dai Calcidesi, dopochè questi da Gerone furono vinti la maggior parte furono obbligati a stabilirsi ivi cinque mila Siracusani ed altrettanti Dorici del peloponesso. Gerone poscia volle che si nominasse Etna e non più Catania. Conchiusa la pace coi Cartaginesi Timoleonte assediò Catania. Cesare Augusto la fece restaurare de' danni sofferti nelle guerre civili, e quindi i suoi abitanti accrebbero di numero più dì Taormina. Svariate sono state le vicende di Catania e sarebbe lungo il dire, ma ci atteniamo alle sue magnificenze secondo le relazioni di Burignes, e Fazzello. | ||
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| + | È testimonio, dice Burignes al tom. 4 p. 394 sto. sic., del suo antico splendore l'anfiteatro, delle delle cui pietre dell'ordine superiere fe' uso Teodorico Re dei Goti per le fabbriche delle muraglie della città. Il principe Biscari, nella piazza Stesicora oggi Jaci ultimamente ne fe' le sue scoperte ed osservazioni; e dopo molte fatiche rinvenne, il teatro nel piano di S. Francesco, ed unito ad esso lo Odeum luogo destinato per la musica, uguale a quello fatto da Pericle in Atene. In S. Maria la Rotonda vedesi | ||
| + | gran parte dei vasti e magnifici bagni, e più di metà del convento S. Agostino giustifica essere stati quivi il foro, la basilica e le antiche carceri. Verso il Settentrione di Catania trovansi gli avanzi del cotanto famoso tempio di Cerere. L'enormi lave dell' Etna nel 1669 sepellirono il Gennasio, la Naumachia, il Circo, l'Elefante e l'Obelisco vetustissimo geroglifico, detto il Diotoro; formavano forse parte dei suoi ornamenti. Un buon numero di tali anticaglie erano in piedi ai tempi di Fazzello, del Carrera, del Grossi. Il Fazzelo, Deca 1° lib. 3. c. 1., così scrive: Questa città anticamente avea un grandissimo e bellissimo porto verso quella parte d'onde si và a Nasso, il quale oggi si vede pieno di grandissimi sassi da uno sboccamento del monte Etna. Erano in quella tre maravigliosi teatri, le rovini dei quali fino ai dì d'oggi si vedono, e quella parte del muro ch'è volta verso Lentini è una reliquia del teatro maggiore, la quale per esser di pietra nera tirata in quadro, mostra in sè stessa una grandissima magnificenza. Le reliquie dell'altro teatro sono appresso alla porta Stesicora, chiamata oggi Jaci. Il terzo mostra le sue vestigie dentro alla città presso alla chiesa di S. Agostino. Erano in questa città vari tempi, ma il più venerando e maestoso era quelo di Cerere = Cicerone nelle verrine, dice: Egli era in Catania un tempio di Cerere di quella stessa riverenza religiosa di quello di Roma, e quasi di tutto il mondo. Questo tempio era posto fuori le porte della città, dove oggi è il campanile del vescovo e si vedono le sue anticaglie racchiuse nella chiesa dello Spirito Santo, che vi è edificata sopra. Eranvi ancora le forme con colonne e capitelli di marmo e si crede fossero ove è la chiesa di S. Agata. = Pindaro fa vedere che Catania fu famosa per molti cavalieri e soldati, e per ricchezze. Cicerone contro Verre la chiama ricca, onesta ed abbondante. | ||
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| + | Anco adesso Catania è una delle principali città di Sicilia, e delle più belle d'Italia, con una popolazione di 56100. È situata lungo la spiaggia del mare Jonio, e serve di limile alle due valli Valdemone e Noto. Sede vescovile, capo-lungo d'Intendenza, con una antica Università di Studi; è adorna di bellissime fabbriche con strade larghe, e ben livellate. Dista da Messina 60 miglia, da | ||
| + | Siracusa 36, da Palermo 120; Catania medesima gareggia con l'antica; ed oltre le porte, le strade, le piazze ed i vari palazzi e magnifica la fabbrica dell'Universita degli Studi, sita nella strada di porta Jaci. Vasto edificio a tre piani di architettura dorica ed ottima, in forma di perfetto quadrato con quattro portoni, nell'interno contiene una gran galleria ornata di pitture e di | ||
| + | stucchi ad uso delle lauree, tredici cameroni ove si professano con dignità varie scienze; due pubbliche biblioteche che contengono circa 8000 volumi, e varie stanze nel terzo piano per comodo dei professori. Questa Università fu fondata nel 1444 dal Re Alfonso e la laurea è riconosciuta in Roma, in Bologna e in Parigi, e può esercitarvisi. Pure vari monasteri e conventi decorano questa città. | ||
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| + | Degno di farne parola è quello dei Cassinesi sotto titolo di S. Nicolò l'Arena. Vasto e maestoso edificio a tre piani nella forma di due paralelle gran navi. Si contano 66 aperture in forma di balconi nei due prospetti l'uno orientale e l'altro meridionale. La scala principale è tutta di marmo larga pal. 10. Vi sono tre chiostri di figura quadrata di lunghezza 840 palmi. Il locale ove si tiene il capitolo è di palmi 70 di lunghezza e di 33 palmi di larghezza. La sala della biblioteca è di lunghezza palmi 118, di larghezza palmi 54 e di altezza 80, ed è preceduta da un atrio lungo 72 palmi e 54 largo, contiene 18000 vol. e vari manoscritti, fra i quali alquanti sacri del X, XI, e XII secolo con miniature in oro. Il museo è composto di 5 stanze, e malgrado di alquanti vasi etruschi cede assai | ||
| + | di pregio a quella del Principe di Biscarì. Nella quadreria vedesi una buona copia di Raffaello di Urbino; gli originali della morte di G. C. del Calvario; un S. Michiele Arcangelo di Giulio Reni; un S. Bastiano dello Spagnoletto; una S. Caterina di Paolo Veronesi; un S. Giovanni Baltista del Quercio; altre cose di Rubes, di Polidoro, di Pietro Novelli detto il Morrialese e del Tuccari. Nella chiesa | ||
| + | s'ammira il grande organo, uno de' primi d'Italia. | ||
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| + | Il museo di Biscari è un altro pregio di Catania, esso presenta in quattro gran camere le antichità, la storia naturale in cinque stanze. Quello del Cav. Gioeni è distribuito in sette stanze, e vi si osserva dignità, contegno. Molti altri particolari hanno de' musei, ma di minor conto. | ||
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| + | Il territorio di Catania è di 14 miglia: produce ed esporta grano, olio e vini i più generosi. All'imboccatura del fiume Simeto detto della Giarretta si trova l'ambra gialla e si lavora in Catania come le lave etnee e se ne fa una collezione di circa 300 pezzi. | ||
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| + | Catania è stata sempre madre feconda di uomini illustri, e dovendoli nominare tutti sarebbe assai lungo. Fra gli antichi basta nominare | ||
| + | Caronda legislatore, da noi cennato nella prima parte, il medico Filonide, e Pitone poeta ed oratore che fu segretario di Filippo Re di Macedonia. Fra i moderni il B. Angelo Sinesio del XVII secolo Cassinese il quale tra le varie opere lasciò un dizionario latino e italiano; Nicolò Tedeschi altro dottissimo Cassinese che fiorì nel XV secolo e fece parlare di sé tutta l'Italia; il filosofo e medicò | ||
| + | Eustachio Perna del XV secolo; il poeta Giovanni Filangeri morto nel 1450; il gesuita Ferdinando Paternò del XVI secolo autore della cronologia dei Re di Sicilia; il giureconsulto Blasco Lancia pur del XVI secolo; Cosmo Nepita altro giureconsulto del detto secolo, che lasciò varie produzioni e commenti. Del XVII basta cennare il giureconsulto Mario Cutel che primo ideò un codice sicolo, il Presidente | ||
| + | Giovanni San Martino, nato nel 1670; il giureconsulto Cataldo Fumia morto nel 1630; e del secolo XVIII i medici Mirone e Rosario Scudieri, il pittore Olivio Sozzi, il poeta Patania, e l'oratore Mario S. Filippo. Del secolo XIX basta notare Agatino Longo, prof. di fisica sperimentale, che ha dato alla luce varie opere; il professore Carlo Gemmellaro celebre nella storia naturale che ha dato alla luce varie rispettabili opere; il Cassinese professore di chimica Francesco Tornabene; il professore di filosofia Vincenzo Tedeschi che stampò gli elementi della filosofìa intellettuale; il professore di matematiche sublimi Giuseppe Zuria e Agatino S. Martino, i quali hanno sparso vivide luci su tali scienze; il professore Francesco Patania che stampò gli elementi dell'istituzione teologiche. Nelle monete dell'antica Catania si vedono in alcune da una parte due teste giovanili dall'altra due vessilli. Leggenda KATANAIΩN. | ||
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Versione delle 10:53, 11 ago 2007
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Catania è situato nella Sicilia ed è capoluogo della omonima provincia. Tra gli edifici religiosi: Cattedrale (XI-XII secolo); Chiesa della Badia di Sant'Agata; Chiesa di Sant'Agostino. Da Vedere: Palazzo Biscari; Palazzo Guttadauro; Castello Ursino, in piazza Federico di Svevia.
Confina con i comuni di: Gravina di Catania, San Pietro Clarenza, Motta Sant'Anastasia, Sant'Agata Li Battiati, Tremestieri Etneo, San Gregorio di Catania, Aci Castello, Belpasso, Misterbianco, Mascalucia, Carlentini e Lentini.
Indice |
Teatri
Teatro Bellini (noto anche come Teatro Massimo), Teatro Sangiorgi e Teatro Angelo Musco
Complessi Bandistici
- G. Rossini
Memorie Storiche
Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:
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