GUIDA Gravere
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Scudo con fondo blu riportante nella parte bassa il profilo di montagne innevate d’argento .Il tutto è sovrapposto da un’aquila volante d'oro e recante saette,anch’esse d'oro. | Scudo con fondo blu riportante nella parte bassa il profilo di montagne innevate d’argento .Il tutto è sovrapposto da un’aquila volante d'oro e recante saette,anch’esse d'oro. | ||
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Il nome del Comune deriva da "gravier" (in francese significa ghiaia) con riferimento alle enormi quantità di ghiaia lasciate dalle inondazioni del Torrente "Gelassa" che lo percorre per tutto il territorio e che ha da sempre caratterizzato la vita della località.La cittadina poggia su un ampio terrazzo verdeggiante ed è costituita da un gruppo di incantevoli insediamenti sparsi,immersi tra boschi e vigneti.Le borgate Morelli,Olmo e Saretto segnano l’ingresso all’alta valle e sono i primi abitati che s’incontrano entrando in paese.Gravere era,in passato, un borgo rurale montano che combinava l’allevamento bovino e ovino con le colture agricole tradizionali. La viticoltura in particolare rappresentava una delle principali fonti di reddito.Il vino costituiva,infatti,una delle risorse principali dell’economia locale:era oggetto di scambio e di vendita con le comunità dell’alta valle e con [[Susa]],in cui si concentravano diverse locande e osterie.Le aree maggiormente vocate alla coltivazione della vite,per l’esposizione soleggiata e il particolare microclima che le caratterizza,sono le regioni Colfacero, Crovaglia che ancora oggi ospitano i vigneti della gente del posto.Il Capoluogo e le sue Frazioni,a cavaliere della Strada Statale 24 del "Monginevro",godono di una posizione di transito e costituiscono una località di villeggiatura in cui la quiete,il sole,la buona aria e la possibilità di effettuare lunghe passeggiate consentono un riposo ideale. | Il nome del Comune deriva da "gravier" (in francese significa ghiaia) con riferimento alle enormi quantità di ghiaia lasciate dalle inondazioni del Torrente "Gelassa" che lo percorre per tutto il territorio e che ha da sempre caratterizzato la vita della località.La cittadina poggia su un ampio terrazzo verdeggiante ed è costituita da un gruppo di incantevoli insediamenti sparsi,immersi tra boschi e vigneti.Le borgate Morelli,Olmo e Saretto segnano l’ingresso all’alta valle e sono i primi abitati che s’incontrano entrando in paese.Gravere era,in passato, un borgo rurale montano che combinava l’allevamento bovino e ovino con le colture agricole tradizionali. La viticoltura in particolare rappresentava una delle principali fonti di reddito.Il vino costituiva,infatti,una delle risorse principali dell’economia locale:era oggetto di scambio e di vendita con le comunità dell’alta valle e con [[Susa]],in cui si concentravano diverse locande e osterie.Le aree maggiormente vocate alla coltivazione della vite,per l’esposizione soleggiata e il particolare microclima che le caratterizza,sono le regioni Colfacero, Crovaglia che ancora oggi ospitano i vigneti della gente del posto.Il Capoluogo e le sue Frazioni,a cavaliere della Strada Statale 24 del "Monginevro",godono di una posizione di transito e costituiscono una località di villeggiatura in cui la quiete,il sole,la buona aria e la possibilità di effettuare lunghe passeggiate consentono un riposo ideale. | ||
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*Piccolo centro collocato nella media Valle di Susa,alla destra idrografica del fiume Dora Riparia,ha un territorio prevalentemente montano e boscoso (prevalenza di castagni)e non dispone di specifiche superfici piane bensì piccoli terrazzamenti naturali e valloncelli che ospitano il centro abitato e le sue Frazioni.E' delimitato ad est dal torrente "Merderello" (con origine dalla conca sotto "Pian Gelassa" - q.1.529) ed a sud dalla "Punta del Mezzodì" (q.2.691),Monte "Pintas" (q.2.643) e "Punta Prato di Fiera" (q.2.311) che con i loro costoni arcuati formano il "Pian Gelassa" nel quale scorre l'omonimo torrente.Il clima,in particolar modo nel periodo invernale, è piuttosto rigido. | *Piccolo centro collocato nella media Valle di Susa,alla destra idrografica del fiume Dora Riparia,ha un territorio prevalentemente montano e boscoso (prevalenza di castagni)e non dispone di specifiche superfici piane bensì piccoli terrazzamenti naturali e valloncelli che ospitano il centro abitato e le sue Frazioni.E' delimitato ad est dal torrente "Merderello" (con origine dalla conca sotto "Pian Gelassa" - q.1.529) ed a sud dalla "Punta del Mezzodì" (q.2.691),Monte "Pintas" (q.2.643) e "Punta Prato di Fiera" (q.2.311) che con i loro costoni arcuati formano il "Pian Gelassa" nel quale scorre l'omonimo torrente.Il clima,in particolar modo nel periodo invernale, è piuttosto rigido. | ||
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*Gli abitanti ed il dialetto: | *Gli abitanti ed il dialetto: | ||
:in passato gli abitanti erano chiamati Gelassani ed in patois il nome della località è Graviere; in lingua d’oc i Graveresi si chiamavano Jéraso o Piera Plata (pietra piatta quale i residui delle pietre trasportate a valle dal rio).Il dialetto Graverese discende direttamente dal Francoprovenzale, una lingua che presenta tratti del francese e del provenzale, che veniva utilizzata soprattutto in ambienti rurali ( da persone anziane) e che vive ancora oggi in alcune comunità. | :in passato gli abitanti erano chiamati Gelassani ed in patois il nome della località è Graviere; in lingua d’oc i Graveresi si chiamavano Jéraso o Piera Plata (pietra piatta quale i residui delle pietre trasportate a valle dal rio).Il dialetto Graverese discende direttamente dal Francoprovenzale, una lingua che presenta tratti del francese e del provenzale, che veniva utilizzata soprattutto in ambienti rurali ( da persone anziane) e che vive ancora oggi in alcune comunità. | ||
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*Ufficio postale , Piazza Cesare Meano , 5 Telefono 0122-629257 | *Ufficio postale , Piazza Cesare Meano , 5 Telefono 0122-629257 | ||
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:arrampicatore italiano che aprì alcuni itinerari ( tra i più impegnativi d’Italia ed ai vertici delle difficoltà mondiali in fatto di arrampicata sportiva) nella falesia strapiombante , immersa in un bosco di castagni e denominata la parete dei “Cervi” . | :arrampicatore italiano che aprì alcuni itinerari ( tra i più impegnativi d’Italia ed ai vertici delle difficoltà mondiali in fatto di arrampicata sportiva) nella falesia strapiombante , immersa in un bosco di castagni e denominata la parete dei “Cervi” . | ||
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Versione delle 14:44, 26 nov 2012
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Gravere (altitudine:821 metri s.l.m.) è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. L'8 settembre si festeggia la Patrona: Natività della Maria Vergine .
- Tra gli edifici religiosi: Chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine; Cappella della Madonna della Losa.
Confina con i comuni di: Meana di Susa, Usseaux, Susa, Chiomonte e Giaglione. E' a circa cinquantasette chilometri da Torino.
Indice |
Stemma
Scudo con fondo blu riportante nella parte bassa il profilo di montagne innevate d’argento .Il tutto è sovrapposto da un’aquila volante d'oro e recante saette,anch’esse d'oro.
[[../Ritratto della Città]]
Il nome del Comune deriva da "gravier" (in francese significa ghiaia) con riferimento alle enormi quantità di ghiaia lasciate dalle inondazioni del Torrente "Gelassa" che lo percorre per tutto il territorio e che ha da sempre caratterizzato la vita della località.La cittadina poggia su un ampio terrazzo verdeggiante ed è costituita da un gruppo di incantevoli insediamenti sparsi,immersi tra boschi e vigneti.Le borgate Morelli,Olmo e Saretto segnano l’ingresso all’alta valle e sono i primi abitati che s’incontrano entrando in paese.Gravere era,in passato, un borgo rurale montano che combinava l’allevamento bovino e ovino con le colture agricole tradizionali. La viticoltura in particolare rappresentava una delle principali fonti di reddito.Il vino costituiva,infatti,una delle risorse principali dell’economia locale:era oggetto di scambio e di vendita con le comunità dell’alta valle e con Susa,in cui si concentravano diverse locande e osterie.Le aree maggiormente vocate alla coltivazione della vite,per l’esposizione soleggiata e il particolare microclima che le caratterizza,sono le regioni Colfacero, Crovaglia che ancora oggi ospitano i vigneti della gente del posto.Il Capoluogo e le sue Frazioni,a cavaliere della Strada Statale 24 del "Monginevro",godono di una posizione di transito e costituiscono una località di villeggiatura in cui la quiete,il sole,la buona aria e la possibilità di effettuare lunghe passeggiate consentono un riposo ideale.Frazioni
==Caratteristiche del territorio
- Piccolo centro collocato nella media Valle di Susa,alla destra idrografica del fiume Dora Riparia,ha un territorio prevalentemente montano e boscoso (prevalenza di castagni)e non dispone di specifiche superfici piane bensì piccoli terrazzamenti naturali e valloncelli che ospitano il centro abitato e le sue Frazioni.E' delimitato ad est dal torrente "Merderello" (con origine dalla conca sotto "Pian Gelassa" - q.1.529) ed a sud dalla "Punta del Mezzodì" (q.2.691),Monte "Pintas" (q.2.643) e "Punta Prato di Fiera" (q.2.311) che con i loro costoni arcuati formano il "Pian Gelassa" nel quale scorre l'omonimo torrente.Il clima,in particolar modo nel periodo invernale, è piuttosto rigido.
Usi e Costumi
- Gli abitanti ed il dialetto:
- in passato gli abitanti erano chiamati Gelassani ed in patois il nome della località è Graviere; in lingua d’oc i Graveresi si chiamavano Jéraso o Piera Plata (pietra piatta quale i residui delle pietre trasportate a valle dal rio).Il dialetto Graverese discende direttamente dal Francoprovenzale, una lingua che presenta tratti del francese e del provenzale, che veniva utilizzata soprattutto in ambienti rurali ( da persone anziane) e che vive ancora oggi in alcune comunità.
- Il costume maschile:
- discendente da quello in auge nel XVIII secolo è costituito da una giubba di velluto blu, a falde, con un gilet dello stesso colore ed, al collo, una fascia di seta colorata. I pantaloni sono di panno rigido e lunghi fino al ginocchio; le calze bianche sono sorrette da nastri e le scarpe basse, simili ai moderni mocassini, hanno frange di cuoio variopinto al posto delle classiche fibbie in metallo . Il copricapo è simile ad una feluca ingentilita da fiori e nastrini di derivazione medievale.
- Il costume femminile:
- ha molti punti di contatto con il costume francese-savoiardo ed è caratterizzato dalla veste di panno scuro a grosse pieghe e dal grembiule di seta ,legato con ricchi nastri. Le calze sono bianche e le scarpe nere. La cuffia di piqué ha bordi larghi e spioventi e la croce che pende sulla “gorgiera” è sostenuta da un nastrino. :Inoltre il fazzoletto (scialle) è incrociato sul petto, con lembi svolazzanti sulle spalle.
Da vedere
- Antica "Pompa antincendio ":
- della squadra A.I.B. , esposta nei locali del Comune
- "La Pita" :
- costruita nel 1775 da un tal "Pin Saret",utilizzata inizialmente come mulino e poi trasformata in frantoio.In essa venivano schiacciate le mele per ricavare un sidro,da unire al vino prodotto con le uve meno mature e ottenere la "piqueta" ( un vinello gradevole e dissetante di pronto consumo ).Nel 1960 cessó di funzionare e venne abbandonata.Successivamente il Comune si adoperó per il recupero (rifacendone il tetto e l'interno) e fu creato, inconsapevolmente,il "Presepe d'Arte".
Specialità enogastronomiche e dolciarie
- Il piatto tipico è costituito dall'insalata di indivia con i marroni arrostiti.
- La "Piqueta":vino di uva e mele .
- Frutta:castagne e marroni;mele "Renette" e "Giachette";pere "Martinsec".
Numeri Utili
- Comune , Via Roma , 3 Telefono 0122-622912/0122-32534
- Parrocchia Natività di Maria Santissima , Via Roma , 7 Telefono 0122-39150
- Polizia Municipale , Via Roma , 3 Telefono 0122-622912
- Ufficio postale , Piazza Cesare Meano , 5 Telefono 0122-629257
Curiosità
Personaggi Illustri
- Ettore Olivero Pistoletto, pittore
- originario di Gravere di Susa , si era trasferito a Biella per realizzare alcune opere , tra cui una serie di graffiti sull’arte della lana , nello stabilimento Ermenegildo Zegna a Trivero.Successivamente si trasferisce a Torino ed apre uno studio di restauro di opere d'arte . Durante i bombardamenti del 1943, dopo che un ordigno aveva colpito lo studio , la famiglia si sposta a Susa , dove resta fino al termine del conflitto.
- Walter Vighetti
- arrampicatore italiano che aprì alcuni itinerari ( tra i più impegnativi d’Italia ed ai vertici delle difficoltà mondiali in fatto di arrampicata sportiva) nella falesia strapiombante , immersa in un bosco di castagni e denominata la parete dei “Cervi” .
Castelli e Fortificazioni
Informazioni Utili
Come Arrivare
Storia
Edifici Religiosi
Eventi
Dove Dormire
Dove Mangiare
Impianti Sportivi
Associazioni
Galleria Foto
Vedi Anche: Lista Foto Gravere






