GUIDA  Enna/Chiesa di Santa Chiara

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[[Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara - Facciata.jpg|thumb|left|Chiesa di Santa Chiara  Facciata]]
 
[[Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara - Facciata.jpg|thumb|left|Chiesa di Santa Chiara  Facciata]]
Costruita tra il '''1614''' e il '''1616''' per volontà del nobile '''Francesco Rotundo''' ,  fù sede dei '''gesuiti''' fino al '''1767''' anno in cui furono cacciati dalla [[Sicilia]]. La chiesa e l'annesso colleggio (oggi adibito a scuola) furono allora affidati alle '''clarisse'''. Abbellito su iniziativa delle stesse suore, con inferriate a petto d'oca alle finestre e al coro, vi si accede salendo una imponente scalinata che conferisce un'aspetto solenne all'edificio, dotata di un' ampia facciata, disposta su due ordini, divisi da una sporgente cornice articolata su uniformi lesene. La chiesa è costituita da una navata unica, e da un pregevole pavimento in maiolica risalente al '''1850''' raffigurante una veduta della città di '''Santa Sofia''' e un battello a vapore, visibile inoltre un dipinto ''Madonne delle Grazie'' di '''Giuseppe Salerno'''. Dopo la fine della '''Seconda Guerra Mondiale''' la chiesa è stata adibita a sacrario dei caduti.
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[[Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara - Sacrario.jpg|thumb|right|Chiesa di Santa Chiara  Interno]]
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Costruita tra il '''1614''' e il '''1616''' per volontà del nobile '''Francesco Rotundo''' e della sua consorte ''Costanza'' ,  dal '''1619''' fù sede del Collegio della '''Compagnia del Gesù''', i  '''Gesuiti''' vi rimangono fino al '''1767''' anno in cui furono cacciati dalla [[Sicilia]]. Il collegio, rimane per lunghi anni in stato di abbandono e viene utilizzato soltanto come occasionale dimora per i  viaggiatori stranieri di passaggio in città, vi si alloggiava ancora nel giugno '''1778'''. Nel '''1779''' la chiesa e l'annesso colleggio (oggi adibito a scuola) furono, per intercessione dell’''Università'' e per ordine di monsignor  '''Deodati''',  affidati alle clarisse.
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Abbellito su iniziativa delle stesse suore, con inferriate a petto d'oca alle finestre e al coro, si accede alla chiesa salendo una imponente scalinata che conferisce un'aspetto solenne all'edificio, dotata di un' ampia facciata, disposta su due ordini, divisi da una sporgente cornice articolata su uniformi lesene.
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La chiesa è costituita da una navata unica, con un soffitto a botte e da un pregevole pavimento in maiolica risalente al 1850 con al centro due mosaici, uno, rappresenta la veduta della città di '''Santa Sofia''' ed il trionfo sull'Islam e l'altro l'invenzione del battello a vapore, inoltre un dipinto raffigurante la ''Madonne delle Grazie'' di '''Giuseppe Salerno''' detto lo ''Zoppo di Gangi''  attualmente  custodito nel [[../Museo Alessi]]. Dopo la fine della '''Seconda Guerra Mondiale''' la chiesa è stata adibita a '''Sacrario dei Caduti''',  adattando le cappelle laterali in modo da poter ospitare i loculi dei soldati caduti in guerra.  
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Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara - mosaico pavimento.jpg|Mosaico - Città di S.Sofia ed il trionfo sull'Islam 
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Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara - mosaico battello a vapore.jpg|Mosaico - L'invenzione del Battello a Vapore
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Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara - affresco.jpg|Affresco - Santa Chiara
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Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara - affresco battesimo.jpg|Affresco - Battesimo
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Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara con santi - Affresco Santa Chiara.jpg|Affresco - Santa Chiara e i Santi
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Immagine:Enna - Chiesa di Santa Chiara - Affresco assunzione.jpg|Affresco - Assunzione della Vergine
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[[Categoria:Chiese]]
 
[[Categoria:Chiese]]

Versione delle 19:40, 25 giu 2013

Chiesa di Santa Chiara Facciata
Chiesa di Santa Chiara Interno

Costruita tra il 1614 e il 1616 per volontà del nobile Francesco Rotundo e della sua consorte Costanza , dal 1619 fù sede del Collegio della Compagnia del Gesù, i Gesuiti vi rimangono fino al 1767 anno in cui furono cacciati dalla Sicilia. Il collegio, rimane per lunghi anni in stato di abbandono e viene utilizzato soltanto come occasionale dimora per i viaggiatori stranieri di passaggio in città, vi si alloggiava ancora nel giugno 1778. Nel 1779 la chiesa e l'annesso colleggio (oggi adibito a scuola) furono, per intercessione dell’Università e per ordine di monsignor Deodati, affidati alle clarisse.

Abbellito su iniziativa delle stesse suore, con inferriate a petto d'oca alle finestre e al coro, si accede alla chiesa salendo una imponente scalinata che conferisce un'aspetto solenne all'edificio, dotata di un' ampia facciata, disposta su due ordini, divisi da una sporgente cornice articolata su uniformi lesene.

La chiesa è costituita da una navata unica, con un soffitto a botte e da un pregevole pavimento in maiolica risalente al 1850 con al centro due mosaici, uno, rappresenta la veduta della città di Santa Sofia ed il trionfo sull'Islam e l'altro l'invenzione del battello a vapore, inoltre un dipinto raffigurante la Madonne delle Grazie di Giuseppe Salerno detto lo Zoppo di Gangi attualmente custodito nel Museo Alessi. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la chiesa è stata adibita a Sacrario dei Caduti, adattando le cappelle laterali in modo da poter ospitare i loculi dei soldati caduti in guerra.

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