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Foto Banchette:
2012, 2009, 2008

Banchette è situato in Piemonte in Provincia di Torino. Il 25 luglio si festeggia il Patrono, San Giacomo.

Confina con i comuni di: Ivrea, Pavone Canavese, Salerano Canavese, Samone (TO) e Fiorano Canavese.

Storia

Banchette piccolo borgo della provincia torinese, deve il suo nome al termine latino Bancellae o Castrum Banchettarum. Si pensa che a seguito dei banchi di sabbia lasciati dalla Dora Baltea si siano formati nuclei abitativi sul territorio che successivamente avrebbero dato vita al paese. Tutta la sua storia ruota attorno ai cambiamenti politici e religiosi della vicina Ivrea. Nel 1335, infatti, la parrocchia di Banchette fu incorporata all'arcipretura del Capitolo di Ivrea. Seicento anni dopo, Bonifacio da Fiorano, canonico del Capitolo, ne divenne addirittura rettore. Nel corso dei secoli Banchette passò da una signoria all'altra; tra questi vi furono le famiglie de Banchetis e de Bosceto che per conto della città di Ivrea giurarono fedeltà ai Savoia. Questi nel 1621 infeudarono la città a Francesco Damas di San Rerano. Anni dopo l'amministrazione passò alla dinastia Pinchia che governò per molto tempo assicurandosi fama e potere politico, nonché un'ampia ricchezza. La storia ricorda la dinastia Pinchia anche per le donazioni fatte ai diversi istituti religiosi della zona e per la coinvolgimento avuto per le opere artistiche costruitevi all'interno. Tra gli episodi legati ai Pinchia è d'obbligo menzionare la celebre traversata che Pietro Lorenzo intraprese verso la Terrasanta, passando per Cipro e altre città confinanti. Da questo importante pellegrinaggio è nato un manoscritto custodito dal 1924 alla biblioteca diocesana di Ivrea, nel quale, non solo riportate giorno per giorno le tappe toccate, ma sono anche inserite impressioni di viaggio, usi e costumi dei luoghi visitati. Un'opera preziosa, dunque, da cui attingere per avere informazioni non molto diffuse in quel tempo. L'influenza della dinastia perdurò fino al novecento. Tra i personaggi illustri della cittadina, infatti, vi è proprio un erede della Casata, il noto conte Emilio Pinchia, deputato liberale per molte legislature al parlamento per il collegio elettorale di Ivrea. Questi ottenne il titolo nobiliare dal re in persona per il contributo che rese alla città. Nonostante tale considerazione, però, il conte Emilio ebbe il coraggio di opporsi, in un momento politico di estrema delicatezza, alla guerra in Libia. La posizione assunta, però, non gli impedì di dare il suo contributo alla missione. Si arruolò infatti volontario alla veneranda età di 67 anni, nel corpo degli Alpini. A seguito della Seconda Guerra Mondiale la città si divise in due parti; il borgo vecchio, nel quale prevale ancora oggi un'economia di tipo agricolo e il borgo nuovo che durante la grande guerra vide nascere nuove strutture abitative, occupate maggiormente da dipendenti della Olivetti. La collocazione di una sede della nota industria porto in città un notevole sviluppo economico basato per la maggiore su produzione di elettronico e all'indotto a questa connesso.

Biblioteche

  • Biblioteca Civica, Via Castellamonte, 12

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione A.V.U.L.S.S. Maria Quassolo di Ivrea - Onlus, Via Della Torretta, 29/2
  • Associazione la Zattera, Via Castellamonte, 30