GUIDA Enna/Memorie Storiche
Memorie Storiche su Enna
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Dizionario di Antonio Busacca
Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:
Castrogiovanni - Capo circondario. È sita nel mezzo dell'Isola nel val di Noto, Intendenza di Caltanissetta. Essa è l'antica Enna, tanto illustre ai tempi delle colonie greche: divenuta sotto il dominio dei Romani fu afflitta dalle guerre civili e dalle dissenzioni tra Mario e Pompeo: sotto l'Imperatore Augusto ebbe l'onore di Municipio: sotto i Normanni ebbe una colonia di Lombardi. Ha un castello su di un' alta rocca, presso gli antichi inespugnabile. Il suo territorio è salme 12612, ed è fertellissimo, ed esporta grano, olio e cacio. A 5 miglia si trova il lago Pargusa di 4 miglia di circuito celebre nelle favole; i poeti vi finsero il ratto di Proserpina fatto da Plutone. Vi è una sorgente d'acqua salsa come quella del mare, ed una miniera di salgemma. Vi si trovano vari minerali, piriti di rame, lo zinco ossia marcasita, pietre quarzose, siliciose, granito, molti bitumi e carbon fossile.
Il celebre medico e filosofo Filiste nacque in Enna, fiori nell'olimpiade 103 e fu egli che diè moto alla medicina empirica. L'altro celebre medico Filonide fu pure di Enna. Nel secolo XVII. fiorirono in Castrogiovanni i poeti italiani Leto, il padre Geronimo degli Angioli gesuita missionario del Giappone e mori in Asia nel 1623 dopo aver stampato una relazione del regno di Yero da nessuno pria descritto. G. B Bruno che nel XVII secolo fu celebre matematico e fisico, scrisse di anatomia, di prospettiva, ottica, diottrica e catottrica. Il poeta Giuseppe Spina nel XVI secolo. Il poeta Vincenzo Bonanno che morì nel 1702, ed altri. Popolazione 13400.
L'Italia meridionale
Mentre il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive il comune:
Enna fu città antica, nella parte mediterranea dell'isola, anzi nel centro, e perciò detta l'Ombelico della Sicilia; e fu innalzata in luogo elevato, nel cui vertice è una pianura e perenni acque. Vuolsi fabbricata da' Siracusani, 70 anni dopo la fondazione della stessa Siracusa; ma ei pare che fosse abitata da tempi più remoti, se hanno qualche fondamento storico le favolose tradizioni. La favola ricorda questo luogo come la dimora di Cerere,e qui dicesi che fu rapita Proserpina, mentre raccoglieva fiori ne'campi vicini: né pare che potesse essere diserto il luogo abitato da colei ch'era come la regina di quella contrada, anzi di tutta l'isola. La città ebbe varia fortuna, e fu ora dominata da' Siracusani , ora indipendente, ora soggetta ai Romani, e spogliata più volte de' ricchi tesori raccolti nella città e ne' templi.
Tra i più superbi edifizj era il tempio di Cerere, il cui culto era sparso quasi per tutto il mondo; e se ne veggono ancora le magnifiche rovine in una rupe scoscesa a piè del monte dove sorgeva la città. Altri templi erano quivi intorno, e sono ricordati quello di Proserpina e quello di Bellona. La città ebbe un teatro innalzato nell' antica rocca; fu circondata di forti mura, e avea molte torri, e fu la sola fortezza mediterranea, secondo che dice Strabone. Era ameno il luogo, fertili i campi vicini, e belli pe' fiori vario pinti. E la pianura sulla quale sorgeva la città era un prato, bagnato da molti ruscelli, ma poi alto all'intorno e da ogni parte scosceso. — Ebbe la città monete sue proprie, co' tipi di Cerere e di Proserpina. — Il luogo della città antica è quello di Castrogiovanni, la qual voce è una corruzione di Castrum Enna, cangiata ne' tempi de' Normanni in Castrianni.
Corografia dell'Italia
In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:
CASTROGIOVANNI, antichissima città di Sicilia sotto il nome di Enna, posta nel centro di quell'isola. Dee essa la sua edificazione a Cerere, che abbandonò Camarina, stata fondata da suo padre Cam. Cicerone arringando contro Verre ci lasciò una particolare descrizione di questo luogo, che per la sua situazione chiamollo Umbillicum Siciliae, e ne parla come di un paese il più bello e fertile della Terra. Essa fiorì nel tempo delle greche colonie; ma dopo che fu serva di Roma venne flagellata dalle guerre servili, e molto più dalle civili tra Mario e Pompeo. Dagli Arabi nell'anno 83o dell' e. v. venne fatta capoluogo delle loro conquiste, sino a tanto che occuparono Palermo, la quale fu poi dichiarata metropoli della Sicilia in luogo di Siracusa.
I Maomettani ne furono scacciati 260 anni dopo, cioè nel 1091, che Ruggeri il Normanno se ne impadronì. Conta oggidì quasi dodicimila abitanti , ed è capoluogo di cantone. Sta sopra un alto monte, cinto da vaste, amene e fertilissime pianure, cosiché dall'alti torre della sua chiesa maggiore si scopre quasi tutta la Sicilia. Il suo castello situato sopra scoscesa roccia, anticamente considerato era inespugna bile. Nel suo circondario, oltre ai cereali e frutta d'ogni sorta, trovansi acque zolforose, cave di scisto bituminoso, argilla colorata, pietra epatica annosa, piriti di ferro, selve e laghi. Enna fu celebre nella antichità pel culto che ai rendeva a Cerere, la quale vi avea un magnifico tempio. Sta 12 miglia a greco da Caltanissetta, altrettante a maestro da Piazza e 40 a ponente da Catania. Long. 11° 20' ; lat. 37° 39'. Fu patria dei poeti Leto e Spina, del matematico G. B. Bruno e di Vincenzo Bonnano. Nella mitologia è celebre pel ratto di Proserpina.
Dizionario di Giuseppe Ortolani
Nel Dizionario del 1819 di Giuseppe E. Ortolani la città viene così descritta:
CASTROGIOVANNI, città nel Val di Noto, Diocesi di Catania, nella Sottintendenza di Piazza. Popolazione 11143. Latitudine 37, 30. Sita nel mezzo dell' isola, per cui è chiamata l’Ombilico. Si vuole essere l’antica Enna che tanto fiorì ai tempi delle greche colonie: divenuta poscia soggetta ai Romani, fu afflitta dalle guerre servili, e dalle consequenze delle guerre civili tra Mario e Pompejo; sotto l' Imperatore Augusto ebbe l’ onore di Municipio. Sotto i Normanni ebbe una colonia di Lombardi. Ha un castello sito su di un' alta roccia, tenuto anticamente come inespugnabile. Il su territorio è fertilissimo; eccellenti sono i suoi pascoli, ed esporta grano, legumi, olio, cacio. A 5 miglia si trova il lago Pergusa di 4 m. di circuito, celebre nella favola, perché i poeti vi finsero il ratto di Proserpina fatto da Platone. Vi ha una sorgente di acqua salata come quella del mare, ed una miniera di salgemma. Vi si trovano poi varj minerali, ed il sig. canonico D. Giuseppe Alessi, attualmente professore nell' Università di Catania per il dritto canonico, ne avea fatto un' ampia collezione, e me ne avea anche graziosamente mandato un gran numero, fra i quali trovansi delle piriti di rame, lo zinco comunemente chiamato marcasita, pietre quarzose e siliciose, granito, molti bitumi, e carbon fossile. Filistione, celebre medico e filosofo dell' antichità, si crede essere stato di Enna; egli fiorì nell' olimpo, e fu colui che diè moto alla medicina empirica , per cui è lodato da Galeno. Dioscoride parla di Filonide pure di Enna, altro celebre medico, e ne cita alcune pregevoli opere. Fiorirono pure in Castrogiovanni nel secolo XVII i poeti italiani Leto, il Padre Geronimo degli Angioli, gesuita, uno dei missionari al Giappone, e che morì in Asia nel 1623 stanpando in latino una relazione del regno di Yero, da nessuno pria descritto; G. B. Bruno dell' ordine de' minori conventuali che nel XVII secolo si rese celebre nelle matematiche, e nella fisica, e scrisse d' anatomia, di prospettiva, ottica, diottrica, e catottrica, allora tenuta in gran conto. Il poeta epigrammatico Giuseppe Spina fiorì nel XVI secolo. Il poeta Vincenzo Bonanno, tanto stimato nell' Accademia dei Riaccesi di Palermo, che mori nel 1702, e varj altri.






