GUIDA  Alberobello/Basilica minore dei Santi Medici

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Basilica Minore dei SS. Medici
Campanile Basilica Minore SS. Medici

La Basilica Miniore dei Santi Cosma e Damiano, nella centralissima Piazza Curri, ha la facciata in stile neoclassico, con sculture in duttile pietra locale calcarea variamente scolpita e lavorata e finestre bifore. Vi si accede con due serie di gradinate attraverso il portale delle Beatitudini, opera bronzea del 1975 del maestro Adolfo Rollo le cui formelle ricordano la vita cristiana secondo il Vangelo. La cornice della volta è sostenuta da due colonne lisce con capitelli di stile composito. Sulla lunetta del portale il maestro Rollo ha realizzato una scena di Gesù Crocifisso in mezzo alla Vergine Maria, a San Giovanni, ai Santi Pietro e Paolo e ai Santi Medici Cosma e Damiano.Tra i due campanili a celle sovrapposte, che accolgono uno un orologio e l’altro una meridiana, sono posizionate due statue in pietra dei Santi Pietro e Paolo. All’ingresso del santuario – sulla destra – vi è il busto del Papa Paolo II.


La struttura della chiesa è a croce latina. Infatti, la parte longitudinale e più lunga di quella trasversale. Sull’altare centrale in granito, dedicato ai Santi Cosma e Damiano, è posto il crocifisso pensile, stile medievale, del 1976 di A. Rollo. Alla base in mosaico dorato la frase “Pascha nostrum immolatus est Christus exultabunt sancti Cosma et Damianus in gloria exeunte Concilio Vaticano II” ricorda che Gesù si è immolato per noi. Nei pennacchi dei quattro pilastri centrali il maestro Torchiano ha dipinto i quattro Evangelisti e i loro simboli tradizionale: l’angelo per Matteo, il leone per Marco, il bue per Luca e l’aquila per Giovanni. Nella navata centrale si possono ammirare quindici quadri della Via Crucis del 1980 di O. Bramante. Nel presbiterio, rifacendosi agli affreschi del Finoglio della chiesa di San Cosma di Conversano, Francesco De Biase ha eseguito pitture sulla vita dei Santi Cosma e Damiano. Alle spalle dell’altare centrale vi è un coro ligneo proveniente da una chiesa di Fasano. Un’imponente organo, costruito da Gustavo Zanin di Codroipo (UD) ha 1636 canne reali.


Nel braccio destro del santuario si trova la Cappella del Santissimo Sacramento con il quadro dell’”Ultima Cena” del pittore Marco Sgobba sull’altare. Di fronte di Onofrio Bramante si trova il trittico di Gesù Maestro quando dodicenne insegna nel tempio di Gerusalemme, il Suo discorso alla montagna e nella sinagoga di Cafàrnao. A destra, sull’altare barocco in pietra, opera di A. Rollo, ci sono cinque quadri raffiguranti la Madonna con il Bambino tra i Santi.


Nel braccio sinistro della Basilica si trovano le statue lignee di Cosma e Damiano scolpite rispettivamente nel 1782 da Antolini di Andria e nel 1784 da Tammurro di Rutigliano. Al centro il reliquiario del 1989 realizzato da Serafino Melchiorre sono conservati un frammento del braccio di San Cosma e uno del cranio di San Damiano. A destra il grande quadro di Onofrio Bramante di Gesù sofferente che consola i malati e nella nicchia, dono degli emigranti alberobellesi in Argentina, un’artistica acquasantiera in alabastro. Sull’altare barocco A. Rollo ha realizzato altri cinque quadri che riproducono Cristo Re in mezzo ai profeti e ai Santi dell’Antico e Nuovo Testamento.


Il culto dei Santi Medici, protettori di Alberobello dal 22 maggio 1854, ha fatto sempre confluire in questo santuario folle immense. Cosma e Damiano nacquero nel III sec. d. C. nella città Egea, in Arabia. Esercitarono la professione di medico con dedizione e grande spirito di carità. Uscirono indenni dalle molteplici torture del prefetto Lisia, che era stato incaricato dall’imperatore Diocleziano di indurre i cristiani a rinunciare alla propria fede. Il 27 settembre 303 Lisia decise di farli decapitare. Considerando il giorno del martirio di Cosma e Damiano, nel 1609, il conte Giangirolamo, Conte di Conversano, duca di Noci e di Nardò fece realizzare sull’altare di un oratorio tra i trulli un dipinto che raffigurava i Santi Medici, suoi protettori. Col passare del tempo, man mano che la devozione ai Santi Cosma e Damiano cresceva, grazie al contributo dei fedeli, la chiesetta rurale fu ampliata fino a diventare la maestosa Basilica che oggi accoglie pellegrini, devoti e visitatori.