GUIDA Ascea/Scavi Archeologici di Velia
Desvrizione
Velia è l'antica città di Elea (Hyele) e fu fondata da coloni greci provenienti da Focea. Città utilizzata come piazza, dal lato del Mar Tirreno, per scambi commerciali tra l'Italia e la Grecia. Durante il periodo espansivo della Magna Grecia, Elea era una città autosufficiente, di prestigio e rinomata tanto da generare tra la sua popolazione filosofi come Parmenide e Zenone. Fu sede anche di una primogenita scuola medica tanto che detterà le basi per la futura Scuola Medica Salernitana.
Dopo alterne vicende passò sotto il dominio romano e rinominata "Velia". Prese parte anche alle guerre puniche: Velia era un porto dotato di una vera e numerosa flotta navale ed ebbe grandi meriti tanto che gli fu riconosciuta una autonomia amministrativa e sociale, le fu concesso perfino di avere una propria moneta.
I romani impiantarono delle fornaci per realizzare varie tipologie di mattoni (visitando il sito è facile imbattersi negli "stampi", cioè le forme da cui si ricavavano i mattoni; sono identificabili i simboli che i vari governatori facevano apporre per identificarne la proprietà). Avendo una tradizione filosofica destò interessi ed ammirazione tanto che Cicerone, Orazio e altri filosofi ne fecero propria dimora per periodi di soggiorno. Purtroppo il dilavamento per le continue alluvioni portò sabbia e terreno dai monti circostanti causandone l'insabbiamento e bloccando il punto di forza della città, cioè il porto che diventò ben presto una palude. Questo causò man mano l'abbandono della città per via del diminuire vertiginoso degli scambi commerciale.
Con l'arrivo del cristianesimo divenne sede vescovile, ma i continui attacchi saraceni provocarono il totale abbandono del ridotto abitato e l'arretramento verso luoghi più sicuri e lontani dalla costa. Nel periodo medievale il promontorio ancora a ridosso del mare fu utilizzato per la costruzione della torre che ancora oggi domina sulla piana di Velia (ormai a qualche centinaio di metri dalla riva del mare).
Nel 1921 ad opera di Amedeo Maiuri iniziarono gli scavi della zona archeologica della parte greca riportando alla luce gran parte dell'antica città e permettendo di decifrarne l'assetto urbanistico e dei suoi tre nuclei principali: il quartiere meridionale (città greca), il quartiere settentrionale (romano) e l'acropoli posta sul promontorio.
L'8 marzo del 1964 fù scoperta Porta Rosa, monumento fino ad allora sepolto dalla sabbia, che svolgeva la duplice funzione di collegamento dei due quartieri della città attraverso la porta stessa, oltre che ponte di collegamento per congiungere le due parti del promontorio. La Porta Rosa (che l'archeologo salernitano prof. Mario Napoli all'atto della scoperta volle dedicare alla propria consorte, signora Rosa) è rinomata per la caratteristica di essere l'unico arco greco di età classica giunto ai nostri giorni in perfetto stato di conservazione, grazie alla sua preservazione dovuta all'insabbiamento totale della porta a causa delle continue alluvioni. La realizzazione dell'arco è ottenuta da due circonferenze di uguale diametro perfettamente tangenti dalla volta al piano di terra.
Informazioni e Orari
- L'area archeologica di Velia si trova nel Comune di Ascea al confine con il territorio del Comune di Casal Velino. Vi si accede da Via di Porta Rosa, nei pressi dell'incrocio con la SP 161 in direzione di Marina di Ascea, un servizio di bus permette di raggiungere gli scavi dalla stazione ferroviaria di Ascea e da Marina di Casal Velino.
- Orario: tutti i giorni, 10:00 - 18:00
- Biglietto': intero € 8,00 e ridotto € 6,00 (fino a 12 anni e oltre 65). Servizio guide.