GUIDA  Asiago/Grande Rogazione

Da Wiki.

"Il giro del mondo, sognato dall'emigrante, che non può tornare al suo paese

o ricordato dal vecchio che non ha più la forza di affrontare il cammino,

può diventare un abbraccio di amore e di nostalgia,

un abbraccio d'amore con quanti capiscono che la vita e' anche un camminare assieme,

un abbraccio di nostalgia con quanti sanno trovare nel rimpianto una nuova felicità."

MARIO RIGONI STERN

Indice

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Descrizione

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La Grande Rogazione è un cammino di fede che da più di tre secoli si ripete il giorno prima dell'"Asension" (Ascensione).

È chiamata anche giro del mondo, in quanto i 33 chilometri che si percorrono sono circolari e lambiscono i confini del comune di Asiago, che rappresenta quindi "il mondo" degli asiaghesi.

Quando l' Ascensione si celebrava di giovedì (esattamente 40 giorni dopo la Pasqua), la Rogazione si svolgeva di mercoledì. L'Ascensione verso la fine dei anni '70 fu posticipata alla domenica e così anche la Rogazione si spostò al sabato.

Tantissima la gente che partecipa: uomini e donne, ragazzi e ragazze, bambini e bambine; le scuole addirittura chiudono.

Asiago è in festa: una mare di gente si raduna nel piazzale fra il Duomo e la Loggia Comunale. Il Matio (la campana più grande) suona, si parte quasi sempre puntualmente alle 6 del mattino, tutti pronti a percorrere i 33 chilometri del "Giro del Mondo".

La bandiera con la croce (uno stendardo rosso con croce bianca) cammina sempre davanti e nessuno deve mai superarla o girarle le spalle per tornare indietro; una volta partiti, anche in caso di pioggia, non ci si ferma.

Durante il tragitto, attraversato un campo da golf, si prosegue per circa 2 chilometri in località Lazzaretto. Quando nel 1631 la peste colpì Asiago e perirono circa 2000 persone gli ammalati, vennero portati in questa radura erbosa dalla forma di anfiteatro naturale poco lontana dal paese.

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La denominazione di "Lazzaretto" deriva dal fatto che gli ammalati si affidavano alla protezione di San Lazzaro per guarire dal loro male.

Proprio in questa località si conclude la prima tappa e viene officiata la Santa Messa da tutti i Parroci dei 7 Comuni. La gente viene accolta dal suono della campanella della chiesetta dedicata a San Sisto costruita dal 1655 al 1665. Infatti, poco prima, nel 1638, la Grande Rogazione si è trasformata in voto di ringraziamento di quanti scamparono alla pestilenza.

Finita la messa, la pausa si prolunga dando il tempo di mangiare qualcosa. A metà mattinata si riparte.

Dopo il Lazzaretto il giro continua nei boschi e sui prati del Kaberlaba, sempre seguendo il corso del sole. La zona è spettacolare: normalmente dopo la metà di maggio i campi sono tutti gialli grazie alla fioritura dei "radicci" (il radicchio di campo).

Tutto l'Altopiano è una mappa di toponimi in lingua cimbra, come per esempio Kaberlaba che significa pozza degli insetti. La toponomastica cimbra aiuta a capire la geografia, la storia, e anche la vita di ciò che quei luoghi rappresentavano in passato.

Lasciata la zona del Kaberlaba, si attraversa un piccolo tratto nel comune di Roana per poi scendere verso Camporovere; in paese si sosta per pranzare chi nelle trattorie, chi al sacco con quanto portato da casa. Si arriva a Camporovere verso l'una e si riparte verso le 14,30. Questo è l'unico tratto dove si può anticipare la Croce e attenderla in un determinato punto.

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La parte più impegnativa del percorso è la salita al Monte Katz (o Monte "Bi"), soprattutto per il dislivello di questo monte, pari a quasi 300 metri per un brevissimo tratto. Arrivati in cima, fra trincee della prima Guerra Mondiale, ci si ferma per una breve sosta per rinfrescarsi e poi, finalmente, per affrontare la discesa.

Scesi dal Monte Katz, si prosegue per la contrada Rigoni di Sotto e da qui verso i Boschetti di Gallio, dove avviene l'ultima sosta. I ragazzi e gli uomini ricambiano il dono delle uova ricevute dalle ragazze e dalle donne con corone realizzate con ramoscelli di larice intrecciate con fiori raccolti nell'ultimo tratto. Il bosco di Gallio viene anche chiamato "Hinterbeck", che significa strada di dietro.

Dalla partenza sino ai Boschetti di Gallio la Rogazione è aperta dalla Croce e chiusa dai sacerdoti; c'è ora da affrontare l'ultimo tratto, che riporterà al Duomo di Asiago, passando per il Laiten, il colle dove è situato l'ossario dei caduti, che custodisce le spoglie di circa 60 mila soldati italiani e austriaci.

Alla fine del corteo, si intonano canti in lingua cimbra e le litanie dei santi che vengono tramandate di generazione in generazione.

Si percorre tutto il Corso IV Novembre per dirigersi verso il Duomo. Nel centro di Asiago, tutta la gente riempiono i lati dei marciapiedi e applaudono al passaggio della Rogazione.

Con la solenne messa nel Duomo si chiude la Grande Rogazione.

Storia

La torre campanaria del Duomo

Nel 474 Vienna e le città circostanti vennero rase al suolo da terribili terremoti che sembrava non finissero mai. Il Vescovo Mamerto invitò i fedeli e il clero a pregare - esortandoli alla penitenza proponendo la Rogazione. Si pensa che in Italia fu introdotta circa nel 801 da Papa Leone III, causa a un terribile terremoto che colpì Roma.

Nel 1908, il parroco di Camporovere Don Giovanni Rizzolo, pensando che la Rogazione venisse praticata soltanto per puro divertimento e non per ragioni religiose, proibì alla processione di passare sui prati di proprietà della Chiesa e proibì inoltre di sostare per l'ora del pranzo nel paese.

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Per paura che il divieto si ripetesse anche l'anno dopo (1909) alcuni asiaghesi fecero una petizione alla curia vescovile ed in data 11 maggio 1909, la curia intervenne presso il parroco di Camporovere facendo rimuovere il divieto precedente.

Fino al 1970, in caso di brutto tempo, la Rogazione poteva essere rinviata al sabato seguente. Questa decisione era affidata agli anziani del paese, i capi contrada, perché comunque una volta partita la Croce la processione non si sarebbe più potuta fermare.

Dopo il 1970 Don Antonio Bortoli, parroco di Asiago, decise che essendo la Rogazione una celebrazione penitenziale non doveva essere influenzata dalle condizioni atmosferiche e che si sarebbe dovuta fare in qualsiasi condizione. Questa decisione, che può precludere la presenza di anziani o ammalati, favorisce comunque gli asiaghesi emigranti che in questo modo riescono a programmare la loro presenza.

Anticamente durante il tragitto si cercava di privilegiare i posti dove esistevano capitelli o croci. In ognuno di questi luoghi la processione si fermava, i cori tacevano e il parroco recitava un brano del Vangelo benedicendo il luogo. Con il passare degli anni questo non viene più fatto; ora è solo il Clero che si ferma per una benedizione, raggiungendo poi la processione che non ha mai fermato il cammino.

Le uova colorate

Le uova colorate

Al Lazzaretto, davanti alla Chiesetta di San Sisto, vengono vendute delle caratteristiche uova di ceramica da collezionare, dipinte a mano dai disabili della Cooperativa San Matteo. Le uova, personalizzate con una rappresentazione simbolica della Rogazione e con la data, vengono vendute a scopo benefico per sovvenzionare la Cooperativa San Matteo, al prezzo di € 5,00 l'una.

Una volta le ragazze e donne dipingevano le uova raccogliendo erbe e fiori dai prati. L'usanza è mantenuta da molti, anche se oggi è tutto più facile e spesso si usano cartine e polveri che rendono le uova più variopinte ma meno caratteristiche.

Questa tradizione del dono delle uova colorate non esisteva alle origini. Non si è a conoscenza di una data di inizio; l'usanza è stata inserita col tempo con l'intenzione di chiudere il periodo pasquale.

L'usanza ha vari significati: le uova sono simbolo dell'amore e della vita che si rinnova in nuove stagioni, ma è più plausibile che sia quello della fertilità, con la funzione di invocare il risveglio dei campi dopo la pausa invernale.

Giuliano

Giuliano, il portatore della croce

Una grande personalità legata alla Grande Rogazione è quella di Giuliano.

Giuliano Rodeghiero, figlio di Rizzieri, è stato l'uomo che per quasi 35 anni, per voto, ha portato per tutto il percorso dei 33 chilometri la Croce. Dopo il terribile incidente d'auto del 1968 (quasi una settimana di coma e un mese in rianimazione) andava tutte le sere a trovare tutti gli ammalati dell'ospedale di Asiago e tutti gli anziani della Casa di Riposo. È stato dal 1992 presidente della Cooperativa San Matteo, ogni anno a Lourdes barrelliere UNITALSI, donatore di sangue. È deceduto il 2 maggio 2009.

Era il simbolo di questa manifestazione; durante il funerale le campane compreso "El Matio" suonavano a festa come il giorno della Rogazione.


Galleria Foto

Notes.png Vedi: Foto Grande Rogazione