GUIDA  Avellino/Musei

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Lista Musei ad Avellino


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Lapidario e Museo Diocesano

Piazza 23 Novembre (retro del Duomo). Tel. 0825/74487 (Parrocchia Cattedrale) 0825/760989 (curia vescovile)

Chiuso per trasferimento a nuova sede.

Museo d'Arte - MdAO

Athos Faccincani, Girasoli (2001)

Via Degli Imbimbo email. Aperto al pubblico su richiesta.

Il Museo d’Arte è l'unico museo d'arte del novecento e d'arte contemporanea presente sul territorio della Provincia di Avellino. È stato fondato nel 1995 seguendo i consigli dello storico dell'arte Basilio Orga e della collezionista e critica d'arte Grazziella Lonardi.

Attualmente il museo presenta in ostensione al pubblico alcune opere d’arte moderna e contemporanea. Le opere originali comprendono sculture, disegni, acquarelli, pastelli, oli, tecniche miste, e multipli artistici a tiratura limitata (calcografie, bronzi, argenti, litografie e serigrafie).

Il Museo d'Arte propone al pubblico una bella e particolare collezione ostensiva di opere distinte nelle sezioni: Arte antica e Settecento, Ottocento, Primo Novecento, Novecento, e Contemporanea.

Il Museo offre ai suoi visitatori e agli studiosi accreditati una biblioteca, con testi riguardanti principalmente gli autori presenti nell'esposizione permanente.

Per maggiori informazioni si può contattare il Museo d’Arte ai seguenti indirizzi di posta elettronica: mdao@libero.it .

Museo Archeologico Provinciale Irpino

Corso Europa. Tel. 0825/790533

Aperto dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 14,00 aperto previa prenotazione.

Attualmente il Museo Archeologico Provinciale Irpino propone ciò che è rimasto delle collezioni di Giuseppe Zigarelli (XIX sec.) e di Don Nicola Gambino (XX sec.). L'esposizione si snoda in un itinerario che parte dal periodo preistorico, passando per il periodo sannitico, per approdare al periodo romano.

Pinacoteca Provinciale

Via Dalmazia (Carcere Borbonico). Tel. 0825/31943, 0825/790533 Aperto su prenotazione.

Ospitata nel Cracere Borbonico ha collezioni di opere del XIX secolo e del XX secolo, espone autori locali e alcuni maestri della scuola napoletana.