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Foto Avellino:
2012, 2009, 2008
Chiesa del SS Rosario
Piazza della Libertà

Avellino è situato in Campania ed è capoluogo della omonima provincia. Il 14 febbraio si festeggia il Patrono, San Modestino. Tra gli edifici religiosi: Duomo; Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (XVIII secolo); Chiesa di Gesù Sacramentato. Da Vedere: Palazzo Balestrieri; Palazzo Cucciniello.

Confina con i comuni di: Atripalda, Summonte, Aiello del Sabato, Contrada, Capriglia Irpina, Monteforte Irpino, Montefredane, Ospedaletto d'Alpinolo, Mercogliano, Manocalzati e Grottolella.


Indice

Da Vedere

Piazza della Libertà
Piazza del Popolo
  • Chiesa Cattedrale di San Modestino e di Maria Assunta, Piazza Duomo (XII sec.)
  • Chiesa dei Cappuccini Madonna delle Grazie, Rampa S.M. delle Grazie (XVI sec.)
  • Chiesa Santa Maria di Costantinopoli, Corso Umberto I (XVI sec.)
  • Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, Piazza Padre Guglielmo Miranda e Viale San Francesco (XX sec. - XXI sec.)
  • Chiesa del Nostra Signora delle Vittorie (o Rosario), Corso Vittorio Emanuele (XX sec.)
  • Chiesa di San Francesco d'Assisi, via Fontanatetta, Borgo Ferrovia (1963) con il controverso Murale della pace
  • Convento Carmine, Piazza del Popolo
  • Palazzo della Provincia, Piazza libertà (XVI sec.)
  • Palazzo Balestrieri
  • Palazzo della Dogana, Piazza Amendola (XVII sec.)
  • Torre dell'Orologio (XVII sec.)
  • Vescovado, Piazza Libertà (XX sec.)
  • Fontana di Bellerofonte (XVII sec.)

La città ospita numerosi musei, tutti da visitare con calma per scoprirne i tesori nascosti.

Teatri

  • Teatro Partenio, Via Verdi
  • Teatro Comunale Carlo Gesualdo, Piazza Castello

Monumenti


Complessi Bandistici

  • Civico Corpo Bandistico Città Di Avellino - Armonia

Lapidi Commemorative

Monumento in Piazza del Popolo

Dove Mangiare

  • Antica Trattoria Martella, Via Chiesa Conservatorio, 10. Tel. 0825-32123/31117. Chiuso domenica sera e lunedì.

Informazioni Utili

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Memorie Storiche

Il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive il comune:

Avellino, con 23 mila abitanti, capoluogo della provincia e del distretto del suo nome, sede vescovile e de' tribunali, città industriosa e commerciante, con un teatro elevato in mezzo ad una vasta piazza.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

AVELLINO, città vescovile con titolo di principato, nel regno delle Due Sicilie, prov. di Principato ulteriore, situata in quella parte del Sannio abitata dagli Arpinati, ai piedi del Montevergine, presso il fiume Sabato. Contiene una cattedrale, tre chiese parrocchiali, una piazza ornata da un obelisco, un teatro, strade larghe, passeggi deliziosi, e molte fabbriche di stoffe e di cappelli. E' un emporio pel commercio delle biade e delle paste, e vi si tiene fiera il 4 giugno ed il 10 novembre, giorno di sant' Andrea, nativo di questa città, della quale suo padre era principe titolare. Conta nulla più di 12 mila abitanti. Molto sofferse dai tremuoti del 1694 e del 1731. Nella prima di quelle disastrose epoche fu quasi interamente rovinata. Nel giorno 26 luglio 1805 ebbe quasi un' egual sorte. Il suo territorio, ovunque ubertoso in cereali, vino, olio e seta, è generalmente abbondante di alberi di noci, i quali oltre al frutto producono grossi redditi pel loro tronco adoperato dai legnaiuoli di Napoli. Una lunga fila di questi alberi fiancheggia per più di due miglia una strada in retta linea, che, sortendo dalla città verso ostro, conduce alle Bellezze. Oltre ai noci quel distretto produce in copia i nocciuoli, chiamati Avellane, per cui il nome di Nux avellana è stato loro dato anche dai Latini. Il distretto di questa città è diviso in 14 cantoni, i di cui territorii sono de' più ameni ed insieme ubertosi. Dappertutto vi si respira quella dolce voluttà, che si sente in vicinanza a quella felice Campania, ove la natura si abbondantemente sparse i suoi più squisiti doni. Sta 30 miglia a levante da Napoli, 14 ad ostro da Benevento, 10 a ponente da Montemarano e 14 a settent. da Salerno, in riva ad un fiumicello, che poco dopo gettasi nel Sabato, presso la via che da Napoli per Nola conduce in Puglia. Long. 12° 30'; lat. 40° 54'.


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