GUIDA Aversa/Chiesa ed Abbazia di San Lorenzo ad Septimum
Storia
E’ probabilmente la costruzione sacra più antica della città. A volerne l’edificazione o l’ampliamento, al settimo miglio dell’antica Via Consolare Campana (da cui il termine di “ad septimum”), sarebbe stato il principe longobardo di Capua Pandolfo III; edificazione che fu poi completata da sua moglie Urrifrida.
Il complesso fu affidato ad alcuni monaci benedettini del convento di San Vincenzo al Volturno che vi si stabilirono definitivamente trasformandolo in un centro di irradiazione della cultura cluniacense. Nel Medioevo fu tanto e tale il prestigio del Convento di San Lorenzo ad Septimum che la Santa Sede romana lo riconobbe gerarchicamente superiore perfino a quello di Montecassino. Presso di esso, infatti, fu ospitato il noto inquisitore domenicano Bernardo Gui (di cui parla Umberto Eco nel suo romanzo “Il nome della rosa”) e fu imprigionato uno dei tanti Antipapi del periodo.
Descrizione
L’intera estetica del complesso conserva tuttora l’austera maestosità medioevale rilevabile soprattutto dal Portale della Chiesa, opera di un tal “maestro Berardo”. Mirabili anche i due chiostri interni, il Chiostro Piccolo, di gusto barocco ed il Chiostro Grande di gusto tardo-cinquecentesco ornato da due ordini di eleganti arcate sovrapposte.
Il complesso ospita attualmente la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli.