GUIDA Boves/Ritratto della Città
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Ritratto della Città
- Il centro urbano,suggestivo e ricco di comodità (anche perchè non distante dalla città di Cuneo ), costituisce una vera e pittoresca oasi di tranquillità,lontana dal ritmo esasperante della vita moderna.Il soggiorno in questa località è indicato soprattutto per chi ama le fresche passeggiate nei parchi e nei boschi,le più impegnative escursioni in montagna o i percorsi misti in auto e a piedi od ancora le gite ecologiche a cavallo.Offre negozi,uffici e servizi;i ristoranti sono all’avanguardia e la ricettività alberghiera è ottima oltre che accogliente.Paese di tradizioni agricole oggi è ricco di piccole industrie e laboratori artigianali;fiorente è il commercio che tratta soprattutto l’esportazione dei prodotti locali:fagioli,patate,granoturco,frumento,mele,fragole,lamponi ed altri piccoli frutti, funghi,castagne,legname,foraggi,carni bovine e pollame,latte e uova.E’ ricca di istituzioni e sodalizi a carattere sociale,culturale, sportivo e ricreativo e numerose sono le attività di richiamo.
Curiosità
- Ricetto (il "Rusat") :
- Nella cittadina,nel 1200 e dopo la distruzione del Castello di Mirabello (presente sulla cima della collina a ridosso della città) e del Castrum (gran muro che ne cingeva la pianura sottostante),era presente il Ricetto (struttura fortificata costituita da un recinto protetto da fossato,scarpata in terra di riporto e palizzata di legno destinato,prevalentemente,alla custodia dei prodotti agricoli,al bestiame ed agli strumenti di lavoro della comunità agricola)situato nel quadrilatero tra le attuali Piazza Italia , Piazza dell’Olmo , Piazza Borelli e Piazza Caduti .L’area era dotata di due Chiese (dedicate, rispettivamente,a San Giovanni e Sant’Anselmo), di un porticato (il "Pelerin" ) e per garantire l’acqua potabile ai rifugiati,di due pozzi,il più importante dei quali venne ricavato nel mezzo di Piazza Ripa di Boves (oggi Piazza dell’Olmo ) mentre l’altro fu realizzato nell’area dell’attuale Chiesa di Santa Croce .Erano presenti due Torri di avvistamento ,costruite in legno,che subirono nei secoli successivi delle trasformazioni:una,nell’anno 1583 divenne il campanile dell’attuale Chiesa di San Bartolomeo Apostolo mentre l’altra è la Torre dell’attuale Palazzo Comunale . Sull’asse centrale del Ricetto (rappresentato dall’attuale Via Roma ) che univa (da un’estremità all’altra) le attuali Piazza Italia con Piazza Caduti ,convergevano otto strade perpendicolari.Dalla zona abitata si usciva solo passando per apposite Porte ,normalmente chiuse di notte e aperte durante il giorno corrispondenti,probabilmente, agli attuali sottopassaggi di Via Fratelli Giuliano e di Via Don Mario Ghibaudo .Quest’opera fu distrutta definitivamente verso la metà del XVI secolo a seguito della conquista dell’area da parte delle Truppe Francesi comandate dal Maresciallo Brissac .
- Canzone Popolare :
- nella tradizione popolare è presente la canzone Nate 'd Beuves ( Noi,gente di Boves ) ,scritta in dialetto bovesano e considerata come "inno" della città che dice :
- Feve largh ch’aj passa la famija
- Bovesan-a con tuit ij sò pì bon
- a l’han coragg, ferëssa e energia
- tuit ansem a son re dij bontempon.
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- (ritornello) Nate ‘d Boves pura rassa
- për le feste soma semper stait ij prim
- an alegria niun ch’an passa
- për travai i soma propri drè a niun
- l'han brusanla, l’han ruvinanee
- ma a fa nient i l’oma già riconstruvì
- e minca tan is baronoma
- e i cantoma la canson ëd nòst pais.
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- S'i voroma peuj vardè la stòrja
- son quat vòte che Beuves l’han brusà
- sans ëd blaga ma pur a l’è na glòrja
- e minca vira pì bel a l’è dventà.
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- (ritornello) Nate ‘d Boves pura rassa
- për le feste soma semper stait ij prim
- an alegria niun ch’an passa
- për travai i soma propri drè a niun
- l'han brusanla, l’han ruvinanee
- ma a fa nient i l’oma già riconstruvì
- e minca tan is baronoma
- e i cantoma la canson ëd nòst pais.