GUIDA Brescia/Lapide a Carlo Zima
1° ARILE 1849 Qui CARLO ZIMA fabbro nell'eccidio della Patria Combattendo preso dato alle fiamme avvinchiò e tenne il feroce nemico finonche spartanamente morendo l'uccise Per Decr. Municip. 28 Maggio 1884 |
Lucio Fiorentini fu l'ultimo protagonista dell'insurrezione bresciana a pubblicare le proprie memorie in occasione del cinquantenario (Le
dieci giornate di Brescia del 1849. Reminiscenze, Roma, Bocca, 1899). A seguire il racconto del Fiorentini...
..."Fu visto un tal Cassamali Giuseppe, inzuppato d'acqua ragia, ardere tutto, trascinarsi carponi, torcersi, urlare negli atrocissimi
spasimi, fra l'applaudire beffardo e le selvaggia risa dei croati, pazzi di gioia a tale straziante agonia.
Pure al fabbro ferraio Carlo Zima toccò egual sorte: se non che questi, mentre in preda alle fiamme si disperava, riconoscendo il suo
aguzzino, ebbro di feroce vendetta, gli fu addosso d'un salto e avvinghiatosi a lui rabbiosamente, furiosamente, come tigre inferocita si
avvinghia alla preda, gli comunicò il suo fuoco, il suo spasimo, la sua tragica morte....".
Episodio codesto, crediamo unico nella storia delle umane e sante vendette, - poichè anche la vendetta, può avere la sua indiscutibile santità.