GUIDA Castroreale/Chiesa Madre
La chiesa è dedicata a Maria Assunta ed è di originale impianto Quattrocentesco, pur se parte dell'aspetto attuale è legato alle ingenti opere di rimaneggiamento intraprese nel primo trentennio del Seicento.
Esterno
La facciata è chiusa fra un contrafforte e dal campanile. Subito salta all'occhio l'imponente portale barocco. Sulle sime spezzate sono adagiate due statue poste come sopra ad un triclinio, mentre al centro è un'elaborata nicchia di gusto plateresco. Il resto della facciata è spoglio e termina con un frontone composto da un'articolata serie di archi che comunicano un senso di grande movimento.
Il massiccio campanile fu eretto nel 1518; probabilmente serviva da torre di avvistamento. Termina con una merlatura posta sopra una delicata cornice di arcatelle: è l'unica concessione al decoro.
Interno
L'interno, a croce latina, si articola in tre navate scandite da belle colonne dai ricchi capitelli, e conserva notevoli opere d'arte, fra le quali si segnalano le sculture di Antonello Gagini, fra i massimi scultori del Cinquecento:
- Navata
- Acquasantiera di Antonello Gagini
- Pulpito di marmo (1644)
- Cantoria intagliata (1612)
- Cappella a destra
- Pietà di Francesco Cardillo (1603)
- San Liberale Vescovo (1606)
- San Tommaso apostolo (1607)
- Sant'Antonio da Padova (1630)
- San Pietro, di Rinaldo Bonanno (1586)
- Anime purganti, pala di Filippo Iannelli
- Cappelle a sinistra
- Madonna del Rosario, pala di Filippo Iannelli (1655)
- Santa Caterina d'Alesandria di Antonello Gagini (1534)
- San Giacomo Apostolo
- Santa Maria di Loreto, di Francesco Antonio Molinaro
- Santa Maria, fra le prime opere di Antonello Gagini (1501)
- Madonna degli agonizzanti, pala di Filippo Iannelli
LA MERIDIANA A CAMERA OSCURA
Entrando nella Chiesa Madre di Castroreale, dedicata a Santa Maria Assunta, può sfuggire la presenza di una linea meridiana che partendo dalla seconda colonna della navata destra (la sinistra entrando dall'ingresso principale) corre trasversalmente lungo il pavimento fino a interessare la mezzeria della navata centrale, indicando la direzione Sud - Nord del meridiano terrestre del luogo. Né i rovinosi terremoti del 1894, del 1908 e del 1978, né la mano dell'uomo danneggiarono fortunatamente la Meridiana che è giunta a noi quasi del tutto integra. La Sicilia può vantare su tutte le Regioni italiane il primato per il numero di meridiane a camera oscura realizzate e quella di Castroreale è l’unica esistente e funzionante della provincia di Messina.La sua presenza testimonia il fervore culturale di una comunità che, a pieno titolo, primeggiava tra quelle limitrofe e, non ultima con quella di Messina dove vivaci intelletti, come Francesco Maurolico e Antonio Maria Jaci, contribuirono nel XVIII E XIX secolo all’affermarsi delle scienze e dell’astronomia. Ha destato un certo stupore l’aver scoperto che, a differenza di tutte le altre meridiane, quella di Castroreale sia stata pensata e realizzata non da un astronomo o un matematico, ma da un professore di lettere antiche appassionato di astronomia. Ma non è un caso isolato. La meridiana di S. Maria degli Angeli di Roma, fu realizzata dal Francesco Bianchini (1662 - 1729 ), avvocato e studioso di matematica ed astronomia. La meridiana di Castroreale fu ideata e realizzata dal Castroregalese Nicolò Perroni Basquez nel 1854, il quale avrà di certo eseguito calcoli, disegni, misure e quant’altro necessario per la sua costruzione, ma nulla di tutto ciò a noi è giunto. Ebbe i natali in Castroreale il 24/XII/1821 dal padre Giuseppe e dalla madre Benedetta Perroni. Sposò la signora Giuseppina Anastasio e dal loro matrimonio nacquero, a distanza di circa dieci anni uno dall'altro, tre figli: Benedetta, Gaetano e Marietta. Laureatosi in lettere classiche, fu come il padre Giuseppe, professore di latino e greco presso il Regio Ginnasio di Castroreale, pubblicò diversi libri di poesie e fu autore di una grammatica latina adottata in diverse scuole del Regno. Amante della musica e delle scienze si laureò forse anche in matematica, ma non si hanno notizie certe in proposito. Fu sicuramente un cultore dell'astronomia: non si spiegherebbero altrimenti le capacità e l'impegno profusi nell'ideazione e realizzazione di una meridiana, cosa non certo semplice per chi non è in possesso di adeguate conoscenze scientifiche.
Fu anche l'autore dell'epigrafe su marmo posta sulla sommità della fontana addossata al muro esterno della Chiesa del SS. Salvatore e prospiciente il palazzo Peculio (attuale sede del Municipio) che si affaccia sull'attuale piazza Sandro Pertini, a fianco del vecchio Monte di Pietà. Il testo latino così recita: HIC POSUERE PATRES MONTEM PIETATIS ET UNDAM, AUFERT ILLE FAMEM, DETRAHIT ISTA SITIM- MDCCCLXXIII. La traduzione è la seguente :In questo luogo i nostri avi posero il Monte di Pietà:quello toglie la fame, questa allontana la sete – 1873. Morì a Castroreale in via Artemisia n.16, l'attuale corso Umberto I, la via principale del paese che dalla piazza del Duomo conduce alla piazza della Candelora, l'attuale piazza G. Garibaldi, il 12/III/1875 a soli 54 anni.
Ma come funziona una meridiana?
Il principio di funzionamento della meridiana è abbastanza semplice. Immaginiamo di piantare verticalmente, su una superficie orizzontale, un bastone tecnicamente chiamato stilo o gnomone di una certa lunghezza come indicato in figura e immaginiamo di tracciare la linea Nord-Sud, ottenuta prolungando l’ombra più corta (vedi figura) prodotta dal bastone per effetto dei raggi solari, in un qualsiasi giorno dell’anno. Questa linea ideale rappresenta il meridiano geografico del luogo in cui ci troviamo, passante per il piede del bastone.
A tutti è noto che il Sole, giorno dopo giorno, nel suo moto apparente attorno alla terra, descriverà archi diurni di diversa lunghezza e quindi di diversa durata. Osserviamo che rispetto al piano dell’orizzonte, in prossimità del solstizio estivo, il Sole raggiungerà al mezzodì la sua massima altezza, mentre la minima la raggiungerà in prossimità del solstizio invernale. In prossimità degli equinozi l’arco diurno sarà uguale a quello notturno, la durata del dì sarà uguale a quella della notte.
E’ quindi evidente che l’ombra proiettata dall’asta gnomonica sul piano orizzontale, sarà via sempre più corta man mano che dal solstizio d’inverno ci avviciniamo a quello estivo e viceversa. L’ombra più corta si manifesterà, ogni giorno, allorché il Sole raggiunge la sua massima altezza, cioè al mezzodì solare vero del luogo. In quel preciso istante il Sole attraverserà il meridiano terrestre della località in cui è posizionata l’asta gnomonica, giacendo su un piano passante per il meridiano e perpendicolare al piano orizzontale. Queste prime osservazioni e considerazioni permisero agli uomini delle civiltà più antiche, di misurare il tempo attraverso la misura della lunghezza dell’ombra proiettata dall’asta gnomonica. A risultati più precisi si è giunti utilizzando gnomoni sempre più alti, ed ancora migliori, sostituendo l’asta con un piccolo foro, chiamato foro gnomonico o gnomico, praticato sul tetto di edifici di notevoli dimensioni e altezze, quali ad esempio sono le cattedrali ed altri grandi edifici storici.
Attraverso il foro gnomonico i raggi solari proietteranno sul pavimento dell’edificio l’immagine diffratta del sole, un ovale le cui dimensioni dipendono dal diametro del foro. Allorché il centro del cerchietto taglierà la linea meridiana, quell'istante sarà il vero mezzogiorno solare, cioè il mezzodì solare del luogo. L'immagine del sole, proiettata sulla linea meridiana ogni giorno alle ore 12.00 solari locali, nel corso dell'anno percorre due volte l'intera meridiana: dal 21 giugno al 23 dicembre si muoverà da Sud verso Nord e dal 22 dicembre al 21 giugno nel verso opposto. Il punto iniziale A, 21 giugno- solstizio d’estate, riporta le ore 16 a sinistra dell'asse meridiano e 10 minuti primi a destra e, allo stesso modo, al solstizio d'inverno, punto B, sono indicate le ore 18 a sinistra e 50 minuti primi a destra.
La meridiana è uno strumento solare astronomico, e non come molti credono un orologio o un calendario solare. Essa è la traccia del meridiano terrestre passante per un punto particolare, detto punto verticale, proiezione ortogonale sul piano orizzontale, il pavimento dell’edificio, del foro gnomonico. Dal piede della perpendicolare passante per detto foro, detto PUNTO VERTICALE, ha inizio la Meridiana con direzione Nord.
A fianco della linea meridiana potranno essere rappresentati i vari mesi dell’anno, i segni zodiacali, le ore e i minuti delle ore antiche al mezzodì, linee rette, curve ed altri dati geografici e rappresentazioni astronomiche, ma non tutte presenti contemporaneamente sulla stessa meridiana.
La Meridiana, infine, permette di verificare sperimentalmente molte delle leggi fondamentali della meccanica celeste,consentiva, e consente anche oggi, di eseguire precise osservazioni solari, redigere accurate effemeridi, determinare l'inclinazione dell'asse terrestre ecc. Ormai non più utilizzate, possono tuttavia introdurre allo studio dei problemi più interessanti e difficili dell'astronomia, per cui, in chiave didattica, possono essere di notevole giovamento, sia per gli insegnanti che per gli allievi, per semplificare i fenomeni relativi alla rotazione e alla rivoluzione terrestre, all'impiego delle coordinate geografiche e astronomiche, all'alternarsi delle stagioni. Scopo della meridiana era anche quello di fornire ai cittadini uno strumento semplice e preciso per valutare l'istante del mezzogiorno. Meridiane e orologi solari precisi furono sempre utilizzati, fino alla fine dell'ottocento e i primi anni del novecento per regolare gli orologi meccanici dei campanili delle chiese; non esistevano infatti, apparecchi di comunicazione come la radio o il telefono: il tocco delle campane era l’unico mezzo impiegato, e i campanili delle chiese fungevano da ripetitori. Il tocco di mezzodì della chiesa dotata di meridiana permetteva la messa a punto di tutti gli orologi meccanici di una vasta area, compresi gli orologi delle altre chiese vicine.
La Meridiana di Castroreale riporta solo le ore antiche al mezzodì ed i vari mesi dell’anno. La linea meridiana di Castroreale (ME) indica l'ora antica da campanile al mezzodì per tutti i giorni dell’anno. A differenza di altre meridiane non esiste il tratto di linea compreso tra il punto verticale e l’inizio della scala (ore 16 e 10’). Quale metodo impiegò il Perroni per il tracciamento della linea meridiana non ci è noto. I valori indicati sulla scala di misura sono in tutto 160. (Dal libro "Le Ore Antiche di Castroreale" di Paolo Faranda - Edito dal Comune di Castroreale anno 2001)