GUIDA Cortina d'Ampezzo/Santuario Madonna della Difesa
Descrizione
Nell'inverno 1411-1412, a Cimabanche, si avvicinava una torma di invasori che scendevano dal nord. Gli Ampezzani si raccolsero per far fronte ma vista la loro inferiorità invocarono la Madonna. La battaglia finì a favore dei soldati del Cadore. Era il 19 Gennaio 1412
Subito si parlò di miracolo della Madonna e si decise di costruire una chiesa per onorarla. Si volle anche festeggiare la ricorrenza della vittoria come giorno di voto a Lei dedicato. Dove costruire la Chiesa?? Esisteva allo la "Confraternita dei Battuti", che si dedicava all'assistenza degli ammalati, abbandonati dalla società civile, dei pellegrini che si recavano a Roma, la Confraternita offri lo spazio dove sorgeva il loro "capitello". La nuova cappella fu consacrata nel 1482 da Pietro di Bagnorea, vicario generale del Patriarca d' Aquileia
Con il passare degli anni il tempietto divenne piccolo per i tanti fedeli che lo frequentavano ed allora si decise di costruirne uno più grande. Fu il pievano di Cortina, don Francesco Caldara , che si prese l'impegno della costruzione nel 1743, così come noi la vediamo ora, senza però assistere alla consacrazione che venne fatta il 22 Agosto 1751, dall 'arcivescovo di Gorizia Carlo Michele, conte di Attems.
Con le riforme volute dall'imperatore d'Austria Giuseppe II, vennero sopresse centinaia di istituzioni, sia religiose che laiche e le chiese che ne facevano parte furono chiuse. Così nel 1781, la "Confraternita dei Battuti", fu sopressa e la Chiesa della Madonna della Difesa fu chiusa.
Ma morto l'imperatore, la chiesa venne riaperta e il Comune stabilì che nel giorno della Beata Vergine della Difesa di ogni anno e più precisamente il 19 Gennaio, sia cantata nel Santuario messa solenne.
Durante la prima guerra mondiale, il 30 Gennaio 1916, Cortina occupata dall'esercito italiano, venne bombardata dagli austriaci, una granata sfondò il soffitto, senza toccare l'affresco, una secondà colpì l'altare maggiore, ma non esplose, una terza rovinò leggermente l'organo
Iniziò così fino al 1941, il triste abbandono del Santuario, l'Amministrazione Comunale fece in quell'anno richiesta alla Curia di Bressanone, competente all'epoca del territorio, affinchè il Santuario venisse riaperto e valorizzato, fu quindi affidato ai religiosi francescani della Provincia di Bressanone. Vi rimasero fino al 1986, quando il Superiore provinciale di Bressanone, si accordò con il Superiore del Veneto, perchè fosse affidato il servizio ai francescani di sant'Antonio di Padova. I religiosi entrano il 13 Settemmbre 1986, ed attualmente sono loro che custodiscono questo gioiello di Cortina.