GUIDA  Famiglia Riva

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Riva è stata una nobile famiglia lombarda originaria di Castel Goffredo, composta da possidenti terrieri, illustri professionisti e amministratori pubblici. Si distinse per le ingenti somme elargite in opere di beneficenza.

Indice

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Storia

Stemma dei Riva

Il nome Riva (anticamente De Rippis) compare nei pubblici registri del comune di Castel Goffredo dal 1500 al 1522. Altri Riva, provenienti dal milanese, si stanziarono qui nel 1590. Con decreto dell' 11 giugno 1602 il duca Vincenzo I Gonzaga accordò la cittadinanza di Castel Goffredo e di tutto di ducato di Mantova a Dionisio Riva e ai figli Gian Paolo e Gian Battista.

La famiglia Riva possedeva già la “Corte Palazzo” nel 1647: dai documenti comunale risulta infatti che comunità di Castel Goffredo concesse a Bartolomeo Riva l'autorizzazione alla costruzione del ponte sul torrente Fuga.

Palazzo Riva

Agli inizi del settecento i Riva compaiono tra i maggiori possidenti del paese: contavano su 300 biolche di terreno nel 1708 e su 330 nel 1784.

Alla fine del settecento i proprietari del Palazzo Riva erano don Agostino, don Bartolomeo, il dott. Lodovico e il dott. Pietro Riva, tutti figli di Dionigi Riva. Nella prima metà dell'ottocento la proprietà passò al dott. Bartolomeo Riva, podestà di Castel Goffredo, che nel 1831 mise a disposizione Corte Palazzo qualora il flagello della peste avesse colpito la popolazione di Castel Goffredo.

La famiglia Riva era anche proprietaria, nell'antica Piazza d'Armi (ora Piazza Mazzini), di una casa con sale affrescate, dove si tenevano feste e ricevimenti tra le persone altolocate del paese. In quelle stanze il 20 novembre 1834 fu festeggiato il ritorno dall'Egitto di Giuseppe Acerbi (la madre era Marianna Riva (1742-1822), figlia di Giovanni Pietro e Metilde Bosio).

Complesso di Palazzo Riva

Nelle sale di casa Riva il 30 maggio 1848 venne accolto da Bartolomeo Riva il futuro re d'Italia, Vittorio Emanuele II, nei giorni antecedenti la Battaglia di Goito.

Nel 1839 Bartolomeo Riva impiantò nel suo Palazzo una bigattaia, secondo i dettami del francese Camillo Beauvais, che avrebbe permesso un risparmio di tempo e di manodopera nell'allevamento dei bachi da seta. L'esperimento, con grade dispendio di risorse economiche però fallì.

Il colonnello Carlo Riva, conclusa la sua attività di militare alla fine dell'ottocento, si ritirò a Castel Goffredo a condurre la terra assieme alla moglie Matilde Camberlin (+1899).

Membri illustri

  • Lodovico Riva, notaio a Castel Goffredo nella seconda metà del seicento.
  • Pietro Riva (1645-1702), con testamento aveva istituito una cappellania presso l'altare del Crocefisso nella chiesa prepositurale di Sant'Erasmo.
  • Dionigi Riva (1683-1746), vice-podestà di Castel Goffredo.
  • Lodovico Riva (1725-1787) , medico condotto a Castel Goffredo.
  • Bartolo Riva (?-1805), dottore in Legge.
  • Giovanni Paolo Riva (1739-1818), dottore in Fisica.
  • Carlo Riva (1756-1820), avvocato e consigliere del Tribunale di Mantova.
  • Agostino Riva, religioso, nel 1757 ricevette l'incarico di cappellano della chiesa prepositurale di Sant'Erasmo.
  • Dionigi Riva (1777-1855), avvocato e consigliere del Tribunale di Bologna.
  • Bartolomeo Riva (1804-1865), podestà di Castel Goffredo.
  • Carlo Riva (1831-?) ,militare, dal 1857 al 1885 colonnello nell'esercito francese.
  • Giovanni Paolo Riva (1841-1920), diplomatico, console, si trasferì a Roma.
  • Luigi Riva, reggente del Comune nel periodo della Repubblica Cisalpina.
  • Carlo Riva, podestà di Castel Goffredo.
  • Benedetto Riva, podestà di Castel Goffredo.

Luoghi e architetture

Bibliografia

  • San Michele & dintorni, Giovanni Telò e Massimo Telò, 1992.