GUIDA  Feletto/Storia

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Origini

Paese di origine romana, presenta ancora un borgo centrale tipico del castrum romano. Per questo motivo è ancora chiamato dalla gente del luogo "la cita Turin", cioè la piccola Torino.

Il decumano dell'antico accampamento romano corrisponderebbe all'attuale via San Francesco, mentre il cardo corrisponderebbe a via Fontana.

Il nucleo centrale non era il solo centro abitato nell'antichità nel territorio del comune; ve ne erano certamente almeno altri due:

  • la Villa posto nella parte inferiore di Feletto proprio vicino alle sponde del torrente che fu spazzato via più volte nel corso dei secoli (l'ultima volta durante la piena avvenuta nella metà del Seicento)
  • l'Isola probabilmente disposto attorno a un'antica parrocchia dedicata a Sant'Eusebio. Era chiamata Isola probabilmente per la sua posizione particolare, immersa nella selva Gerulfa che anche nel Medioevo arrivava fino alle porte del paese.

Le prime notizie certe dell'esistenza di Feletto risalgono però all'827, quando venne citato in un documento il nome di Ghisiberto da Feletto, avvocato difensore dei monaci di Novalesa.

A partire dal Mille il territorio felettese passò in mano a Fruttuaria, un'abbazia molto florida e potente. Da quel momento Feletto, come San Benigno, Montanaro e Lombardore, rimase per settecentocinquanta anni sotto la giurisdizione diretta del Papato; fu per questo che a questi luoghi fu attribuito l'appellativo di Terre Papaline.

A causa di questo stretto rapporto con il Vaticano sorsero molteplici problemi con i paesi limitrofi, che interessavano soprattutto la determinazione dei confini e la costruzione di argini per evitare le esondazioni del torrente Orco.