GUIDA Palermo/Palazzo dei Normanni
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Storia
Il sito dove sorge il Palazzo dei Normanni, ovvero il palazzo reale di Palermo, è stato antropizzato da tempi remotissimi. Gli arabi edificarono nel IX secolo il loro Qasr (castello) sul precedente castrum romano, a sua volta edificato su di una struttura punica. Con la conquista normanna di Palermo nel 1070, i francesi intrapresero intensi lavori urbanistici; il vecchio Qasr venne ristrutturato e trasformato in una sontuosa dimora da Ruggero II, nel 1130. La fastosa dimora splendette sotto la dinastia Sveva e sotto Federico II; la perdita del ruolo di capitale, per Palermo, fece il resto. Era iniziato il declino e la struttura venne pian piano abbandonata. Nel 1555 i vicerè spagnoli la scelsero nuovamente come dimora; il palazzo fu sottoposto ad ingenti lavori che coincisero con l'abbattimento delle torri, l'erezione di un nuovo prospetto e l'apertura dei cortili Maqueda e della Fontana. Altri ingenti lavori trasformarono il palazzo in un complesso articolato attraverso vari corpi di fabbrica, di gusto e stili differenti. Nel 1921, altri lavori riesumarono antichi ambienti normanni ritenuti perduti durante gli interventi seicenteschi.
Descrizione
Esterno
La struttura si articola attraverso vari corpi, corrispondenti ai diversi interventi architettonici susseguitesi nel tempo; i prospetti principali sono rappresentatati dalle superstiti torri normanne, dalla facciata e dal bastione militare di epoca spagnola.
Prospetto normanno
Coincide con la torre Pisana o di San Ninfa, da un lato, e la Torre della Gioaria, dall'altro.
- Torre Pisana
Su di un massiccio basamento a bugnato rustico, si erge il massiccio corpo merlato, decorato con tre ordini di monofore, inscritte nei pattern di decorazioni, tipici dello stile normanno-arabo-siculo, a base di archi ciechi a sesto acuto intrecciantesi. Le superfici sono ritmate verticalmente dalle lesene degli archi e dai piedritti angolari, composti, in parte, da nude lastre, e, nelle restanti sezioni da griglie di archetti; in senso orizzontale, invece, il corpo e scandito dai capitelli e dalle cornici marcapiano. In questo modo è conferito al quadrangolo, "fisiologicamente" tozzo, un tocco di leggerezza attraverso l'alternanza di pieni e vuoti e contrapposizione di linee orizzontali e verticali ai sinuosi archi arabo-siculi.
- Torre della Gioaria
Si erge sopra il bastione militare aperto solo da feritoie. Si compone di due corpi posti in posizione sfalzata. Le finestre sono decorate con diversi temi che utilizzano archi arabi; sovrapposti ad altri archi, oppure inglobanti rosoni o coppie di archi trilobati.
L'addizione spagnola
- Palazzo dei Vicerè
La facciata ha un elegante tocco tardorinascimentale, e fu completata nel 1616; è completamente decorata in bugnato liscio. Ed è monocroma, con l'eccezione del grande portale in pietra bianca, che si apre al centro, cinto da due colonne alveolate di ordine dorico e sormontato da un timpano spezzato che reca un'aquila imperiale nella chiave di volta. La trabeazione è finemente decorata con triglifi e metope recanti armature, mentre l'architrave è decorato in bugnato con chiave di volta a sbalzo che si trasforma in mensola sorreggente il timpano. Le luci del primo livello sono circondate da una cornice in bugnato a sbalzo. Le finestre del piano nobile sono sormontate da un timpano lineare adagiato su uno spesso architrave liscio chiuso da belle mensole. Il secondo piano è caratterizzato da un'agile susseguirsi di timpani circolari e triangolari.
- Porta Nuova
Fu costruita nel 1583 a ricordo dell'ingresso di Carlo V a Palermo, dopo la vittoria di Tunisi, sopra una precedente porta quattrocentesca, e fu ricostruita nel 1669 da Gaspare Guercio nelle forme attuali. Il primo livello è caratterizzato da una sorta di arco trionfale con un grande fornice sorretto da due coppie di telamoni ed alcune decorazioni a grottesche. Il secondo livello è chiuso da piedritti angolari a bugnato rustico ed è aperto da due eleganti finestre sormontate da valve. La terza sezione è aperta da un elegante loggione di gusto classico, alle spalle del quale campeggiano delle notevoli finestre sormontate da timpani spezzati. La struttura è conclusa da una bella balaustra e da una notevole cuspide maiolicata.