GUIDA  Pompei/Scavi archeologici

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Scavi di Pompei

Indice

Storia

Pompei era una ricca cittadina della Campania; fondata nel VI secolo a.C., venne distrutta dalla furiosa eruzione del Vesuvio del 24 agosto del 79 d.C. Un'eruzione celebre, durata tre giorni, descritta da Plinio il Vecchio che in quell'occasione vi trovò la morte. La ricchezza della città è attestata dalla presenza di lussuose ville private ed infrastrutture pubbliche. Come ben sei terme, un anfiteatro e due teatri.

Scavi di Pompei

Gli scavi

Gli scavi furono ufficialmente iniziati nel 1748

Descrizione

L'area intorno al Foro

L'ingresso principale degli scavi è rappresentato da Porta Marina, una delle sette mura della città. La porta è affiancata dalle Terme suburbane (cioè situate fuori le mura) e dalla Villa Imperiale.

La via che si dipana da Porta Marina conduce al Foro. In prossimità dell'area del Foro c'è il Tempio di Apollo: si tratta di uno dei monumenti più antichi (sono stati trovati anche reperti etruschi). E' un tempio esastilo iscritto in un themenos di ordine ionico e corinzio. Il culto di Apollo proveniva dalla Grecia ed era il più antico ed importante, là dove il culto della triade capitolina rappresentava il potere di Roma.

Tempio di Apollo

Foro

Il Foro risale al VI sec. a.C. ed era il crocevia delle strade per Neapolis, Stabiae e Nola. A quell'epoca aveva probabilmente forma irregolare, ma nel II secolo a.C. venne ricostruito con forma rettangolare e circondato dalle colonne. Ciò non ostante, non rispecchiava i canoni dell'architettura di Vitruvio. Era già stato gravemente danneggiato dal precedente terremoto del 62 a.C.

Termina con il tempio di Giove Capitolino ed è fiancheggiato dalla Basilica, dal Sacello dei Lari pubblici, dal Tempio di Vespasiano
Tempio di Vespasiano
, dal mercato, dal Comizio (spazio destinato alla elezione delle cariche pubbliche), dall'Edificio di Eumachia, dai granai, dall'erario e dalle latrine.
Granai del Foro
Basilica

Era il luogo in cui veniva amministrata la giustizia e centro degli affari. Si tratta dell'edificio pubblico più importante della città.

Edificio di Eumachia

Si tratta di una struttura affascinante la cui funzione è avvolta nel mistero. E' dedicata alla sacerdotessa Eumachia - che officiava i culti dedicati a Venere ed era parte di una importante famiglia impegnata nell'industria laniera. Notevole il fregio marmoreo della porta centrale, decorato con motivi fito e zoomorfi di grandissima fattura.

Macellum
Macellum

Edificio destinato alla vendita degli alimentari. All'interno si possono vedere i resti carbonizzati dei pompeiani travolti dall'eruzione del Vesuvio.

Tempio di Vespasiano

Notevole la cella e l'altare in marmo, decorato con bassorilievi raffiguranti una scena di sacrificio.

Terme del Foro

Situate alle spalle del Tempio di Giove. Si tratta di piccoli ambienti raccolti e deliziosamente decorate. Sopravvivono fregi e cornici di diversa e pregevole fattura.

Regio VI

Quartiere nord-occidentale della città, imperniato sulla via Mercurio, ricco di dimore gentilizie.

Casa del Fauno

E' la più grande domus pompeiana, imperniata su due atrii e due peristili. Il nome deriva dal bronzetto ellenistico del fauno danzante, ora al Museo Archeologico di Napoli. Si notino: Il vestibolo con affreschi del I stile, l'atrio tuscanico con impluvio decorato a rombi di opus sectile, il tablinio e la famigerata esedra detta di Alessandro, in quanto qui ivi fu trovato il magnifico mosaico della Battaglia di Isso.

Casa dei Vettii

Lussuosa dimora che si caratterizza per l'impianto scenografico dei giardini - classico esempio di giardino delle delizie che in età sillana sostituisce l'hortus - e per i finissimi affreschi del IV stile. L'impianto risale al II se. a.C., ma l'aspetto fondamentale è dato dalla ristrutturazione del I sec. d.C. Sontuoso il larario. La struttura della casa è a due atri, dalle proporzioni monumentali e con un impluvio di tufo nell'atriolo. All'ingresso della casa è raffigurato un Priapo itifallico apotropaico che porta fecondità e ricchezza materiale: infatti è ritratto con una borsetta di denaro nell'atto di pesare su di una bilancia il membro.

Casa della Fontana Piccola
Fontana Piccola

Così detta per la bellissima fontana policroma composta di tessere vitree e conchiglie (xystus). Si tratta di fontane che andarono ad arricchire i giardini in età imperiale, quando il desiderio di creare giochi d'acqua ed impiantare decorazioni che richiamavano l'ambiente naturale divennero una moda consolidata da parte della borghesia mercantile pompeiana.

L'area extra moenia dopo porta Ercolano

Necropoli di Porta Ercolano

Dopo la porta, si snoda un interessante percorso extraurbano disseminato di meravigliosi monumenti funebri, alcuni anche di epoca sannita. Poche sono le sepolture singole - si tratta soprattutto di sepolcri familiari del tipo "ad edicola" o "ad altare"-.

Villa di Diomede

Nel 1771-73 la villa attirò l'attenzione degli archeologi poichè vennero rinvenuti vari corpo di donne e bambini che si erano rifugiati nel criptoportico (utilizzato come cantina) nel tentativo di salvarsi dall'eruzione, ma che erano stati comunque seppelliti dalla cenere. Il corpo di una giovane donna riccamente ingioiellata servì da pretesto a Theophile Gautier per scrivere una novella. La villa è di impianto monumentale; le ricche decorazioni sono stati trasportate al Museo Archeologico di Napoli. La struttura degrada a terrazze. Al I livello è situato un sontuoso quartiere termale domestico con annessa alcova absidiata finemente decorata. Al piano inferiore, è il giardino porticato (chiuso da 17 colonne per lato), con ninfeo centrale e pergolato esastilo.

Villa dei Misteri

E' una delle più celebri, così chiamata per i culti misterici (forse) raffigurati nei celebri affreschi, il cui livello tecnico e compositivo è assolutamente da considerarsi l'apice della pittura del II stile (60 a.C.). Le interpretazioni che sono state formulate per il ciclo includono: misteri orfici e/o dionisiaci, preparazione di una donna al matrimonio, dramma satiresco. Dal punto di vista architettonico, la fabbrica si articola in un quartiere servile ed in uno patrizio. La villa è preceduta da un grande atrio tuscanico ed è dotata di tutte le strutture di servizio quali magazzini, dispense e forni. Sappiamo che a seguito del terremoto del 62, i lavori furono svolti da un liberto degli Istacidi, tale L. Zosimo.

La zona di Via dell'Abbondanza

E' il decumano meridionale che dal Foro conduce a Porta Sarno. Si snodano importanti strade, strutture commerciali e di servizio, alcune importanti dimore.

Terme Stabiane

Databili intorno al III secolo a.C., si articolano fra la via dell'Abbondanza, via del Lupanare e via Stabiae. Sono dotate anche di palestra, natatio e sferisterio. Si articolano in settore maschile e femminile. Notevoli le decorazioni sopravvissute all'esterno, raffiguranti scene di atleti. All'interno, bellissimo laconicum, in seguito trasformato in frigidarium, con cupola-lucernario frescata a cielo stellato.

Lavanderia di Stephanus

Era la fullonica più grande di Pompei. Struttura fondamentale per capire l'organizzazione logistica che presiedeva all'importante manifattura tessile romana.

Casa del larario di Achille

Così chiamata per il bel larario con scene iliache. Consta di importanti affreschi del IV e del II stile.

Casa di Ottavio Quartione

Da notare gli affreschi e le strutture per il culto egizio di Iside, molto diffuso a Pompei nel I sec d.C.

Casa della Venere in conchiglia

Così chiamata per il celebre affresco rinvenuto sul lato di fondo del peristilio. Notevole il salone con pavimento a mosaico bicromo e l'impluvio.

Casa di Menandro

Così chiamata poichè fu rinvenuto il ritratto del poeta in fondo al peristilio. Lungo la facciata dell'edificio vi sono bassi sedili in muratura per i clientes. Notevoli sono l'ingresso, fra lesene corinzie, e il grande impluvio rettangolare nell'atrio tuscanico. Sulle pareti compaiono medaglioni affrescati con testa di Zeus nel IV stile, quadri con maschere tragiche, storie iliache, di Ulisse, Priamo e Cassandra.

Quartiere dei teatri

Teatro Grande e quadriportico

A partire dal II sec. a.C., le città romane si dotarono di questi quartieri, organizzati scenograficamente sfruttando i pendii e declivi del terreno. L'area include il Foro Triangolare (la cavea naturale sulla quale si appoggiano i teatri e che ospita il Tempio Dorico - forse sede della tomba dell'eroe eponimo di Pompei -), la Palestra Sannitica - che colpisce l'occhio per la vastità delle dimensioni -, il Tempio di Iside - che attesta l'importanza del culto egizio in Campania; notevole l'altare principale - e il tempietto di Giove Meilichio.

Odeion

Costruito per volontà dei duoviri C. Quinctius Valgus e M. Porcius. La parte più antica dovrebbe essere di epoca sannitica, anche se l'impianto attuale è di epoca sillana. Forma un corpo unico con il Teatro Grande e il Qudriportico (utilizzato come Caserma dei gladiatori)

Foro triangolare e Tempio dorico

Grande area sacra. Il tempio è l'unica struttura di stile greco in città, imperniato su naos e pronaos. Dinnanzi alla facciata è un tholos che, si suppone appartenga alla tomba del fondatore di Pompei.

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