GUIDA  Ravello/Duomo di Ravello

Da Wiki.
Duomo

Dedicato a San Pantaleone e fondato nel 1086 dal primo vescovo di Ravello Orso Papirio, rifatto nelle forme attuali nel XII secolo.

Descrizione

Esterno

Elegante e sobria è la facciata a capanna.

Le tre porte sono realizzate con cornici di spoglio. Bellissima quella centrale, lunettata, impreziosita da un portale di bronzo opera di una grande firma dell’arte romanica, Barisano di Trani, del 1179. E’ divisa in 54 formelle raffiguranti storie della Passione, santi e due mascheroni.

La parte superiore della facciata è aperta da una bifora. Le sezioni afferenti le navate laterali sono, invece, aperte da due finestre barocche e le stesse ali recano degli stucchi realizzati durante il rimaneggiamento della fabbrica operato nel 1786.

Del portico che precedeva l’ingresso, demolito nel 1786, restano alcune colonne.

Campanile del Duomo

Alla sinistra, notevole il campanile del XII secolo, decorato con due ordini di bifore, ed un terzo livello di archetti ciechi intrecciati di gusto normanno siculo.

Sui fianchi della fabbrica sono delle interessante rose policrome.

Interno

Solenne l’interno romanico, a tre navate divise con pilastri di spoglio. Sopravvivono tracce di antichi affreschi e degli stucchi settecenteschi, in gran parte rimossi durante il restauro del XX secolo volto a ripristinare la struttura originaria.

Notevoli sono gli amboni cosmateschi, posti nella navata centrale: il maggiore è opera di Niccolò di Bartolomeo e fu realizzato nel 1272. Ricchissimo di fregi, sculture e colonnine, è decorato con mosaici le cui tessero provengono dalla Siria.

Il pergamo minore è il più antico. Fu fatto costruire dal secondo vescovo di Ravello, Costantino Rogadeo, che resse la diocesi dal 1094 al 1156, ed è decorato da due mosaici raffiguranti il profeta Giona.

A sinistra dell’altare maggiore è la Cappella di San Pantaleone, costruita nel 1643 e rifatta nel Settecento; reca un ampolla con il sangue del santo, martirizzato nel IV sec.d.C. (il sangue si liquefa in occasione della festa patronale, il 27 luglio).

L’abside, invece, è ancora decorata dagli stucchi settecenteschi. L’altare maggiore, in marmo bianco a fasce nere, risale al 1795.

Sull’altare del transetto destro tela raffigurante Pantaleone ed Ermolao, opera di Girolamo Imperiale del 1638.