GUIDA Rieti/Teatro Flavio Vespasiano
Il Teatro Flavio Vespasiano è uno dei principali teatri di Rieti.
Grazie alla straordinaria qualità dell'acustica della sala, il musicista Uto Ughi ha stabilito che la prima edizione del premio nazionale per l'acustica sia destinato proprio a questo magnifico teatro.
Indice[nascondi] |
Storia
Già dal 1838 vennero vagliate le prime idee per costruire un nuovo teatro reatino.
Dopo che il governo nel 1882 decretò la chiusura del vecchio Teatro dei Condomini, visto che era costruito in legno, il 16 dicembre 1883 partì la costruzione del nuovo teatro cittadino, più sicuro, moderno e confortevole del precedente. L'ambizioso progetto viene affidato all'architetto Achille Sfondrini, già realizzatore del Teatro Costanzo a Roma. L'impegno economico era sostanzioso, ma è fu superato grazie all'aiuto della Cassa di Risparmio cittadina.
Il 20 settembre 1893 ebbe finalmente luogo l'apertura del nuovo teatro, intitolato a Flavio Vespasiano (uno dei più illustri figli della Sabina, l'imperatore di Roma dal 69 al 79 d.C., l'autore della celebre frase “Pecunia non olet”). Le prime rappresentazioni sul nuovo palcoscenico furono “La Cavalleria Rusticana” e il “Faust”.
Purtroppo il 29 giugno 1898 un terribile terremoto procura danni irreparabili all’edificio: la bella cupola dipinta da Giacomo Casa non è purtroppo restaurabile e bisognò ridipingerla di nuovo.
Descrizione
Il teatro Flavio Vespasiano possiede una platea divisa in due settori, con circa duecentoquaranta posti. Seguono tre ordini di palchi, ventidue per piano, con in alto il loggione. Lungo i balconi dei palchetti sono raffigurati in eleganti stucchi i più insigni musicisti, tra putti e fini decorazioni.
L'atrio fu decorato da Antonino Calcagnadoro, con cinque figure raffiguranti i generi teatrali. Il soffitto fu affidato a Guglielmo Ballester, che scelse come tema l'allegoria della Musica. Successivamente nell'atrio sono stati poi aggiunti targhe e busti a ricordo della presenza di grandi artisti nel teatro.
La cupola dopo il terremoto del 1898 venne ridipinta da Giulio Rolland. L'artista, sfruttando la complessa prospettiva offerta dalla cavità della cupola, riuscì a raffigurare il corteo che celebra il tema del trionfo di Flavio e Tito a Roma dopo la conquista di Gerusalemme. Sullo sfondo si vedono le possenti architetture della Roma Imperiale e ovviamente l'Arco di Tito, sotto il quale passa il fiume di soldati, prigionieri, trofei e insegne. Spicca la quadriga con gli imperatori ed ovunque è percepibile la profondità della pittura così come il candelabro a sette bracci, simbolo della cultura religiosa ebraica.
Riferimenti
- Indirizzo Teatro: Via Giuseppe Garibaldi, 267
- Telefono: 0746/287318
Mappe