GUIDA Rivoli/Castelli e Fortificazioni/Castello
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Castello
- Storia :
- Situato all’imbocco della Valle di Susa ,sulla sommità della Collina Morenica ( vds. Caratteristiche del Territorio in [1] ),ultima propaggine dell’ Anfiteatro Morenico di Rivoli – Avigliana e dominante la cerchia delle Alpi e la pianura piemontese ,trae origine dall’originario castrum medioevale ( lungo il tracciato Valsusino della Via Francigena) ,costituito da un torrione centrale attorniato da edifici di varia dimensione e lungo le pendici della collina da un giardino.Proprietà dei Vescovi di Torino ,il Castello entrò a far parte dei domini Sabaudi nell’anno 1247 e seguì le sorti della Dinastia sino all’anno 1883,quando fu ceduto alla Città di Rivoli .Nel corso del tempo subì diversi adattamenti:
- - in residenza temporanea di Emanuele Filiberto su progetto dell’ Urbinate Francesco Paciotto (importante ingegnere militare, artefice dei progetti,negli stessi anni delle Cittadelle di Anversa (Belgio ) e Torino ) che,oltre ai lavori alla struttura,realizzò anche un giardino terrazzato ed un ninfeo ipogeo.Le decorazioni delle sale,volte ad esaltare i membri della Dinastia,furono realizzate dai pittori Morazzone ed Isidoro Bianchi ;
- - in residenza stabile,in seguito ad ulteriori trasformazioni,intorno all’anno 1610 dall’architetto Carlo di Castellamonte ,per volere del Duca Carlo Emanuele I (nato a Rivoli).
- Il complesso venne fortemente danneggiato nell’anno 1693 dall’ Esercito Francese ,comandato dal Maresciallo Nicolas de Catinat e Vittorio Amedeo II ne affidò la ricostruzione dapprima a Michelangelo Gravore e poi (nell’anno 1718) a Filippo Juvarra : ma la costruzione si arrestò nell’anno 1734 a circa un terzo del progetto previsto. Vittorio Emanuele Duca d’Aosta affidò i lavori di prosecuzione all’architetto Carlo Randoni che ,tra il 1792 ed il 1793,realizzò ambienti accoglienti e di bellezza composta in cui attesero i più importanti ebanisti e affrescanti del tempo (con uno stile che si avvicina al Luigi XVI , ma che si rivolge alle nuove tendenze più vicine a quello di Robert Adam e di Leopold Pollack ,architetto attivo a Milano )ma l’occupazione Napoleonica di fine secolo impose una nuova sospensione.
- Nella prima metà del 1800 i costi eccessivi di mantenimento,la funzione intrinseca della struttura in via di superamento storico ed il mutare delle condizioni politiche tra i due secoli arrestarono definitivamente il completamento.Divenuto peso morto per Casa Savoia' questi lo diedero in affitto al Comune di Rivoli che,nell’anno 1883,lo acquistò per alloggiare guarnigioni militari (il 50° Reggimento di Fanteria ).Durante la Seconda Guerra Mondiale fu occupato dell’ Esercito Tedesco ,subì i danni degli spezzoni incendiari e fu utilizzato come alloggio di fortuna per sfollati e senza tetto.Soltanto nell’anno 1978,con il restauro condotto dall’architetto Andrea Bruno a seguito della decisione di destinarlo a Museo d’Arte Contemporanea (avvenuto nell’anno 1984) ,si può leggere nella struttura il carattere eccezionale di cantiere permanente:un’interfaccia tra compiuto e incompiuto non mascherata ed evidenziata dal fitto dialogo tra l’idea juvarriana ed il pensiero attuale.
- Il Complesso :
- Il complesso si compone di due strutture: il Castello ,oggi nel suo aspetto del 1700 ,e la opposta Manica Lunga ,realizzata nel 1600, concepita come Pinacoteca del Duca Carlo Emanuele I .I due edifici sono separati dall’atrio,spaccatura a cielo aperto,su cui troneggiano le pareti non finite del Castello e della Manica Lunga .Al centro colonne e pilastri appartenenti al grandioso progetto Juvarriano che si stagliano verso il cielo.
- - il Castello dispone delle seguenti sale:
- Gabinetto delle Fatiche di Ercole, camera seconda,
- Atrio o Sala di Bacco e Arianna,
- Sala degli Stemmi,
- Sala degli Stucchi,
- Sala dei Continenti,
- Sala di Udienza,
- Sala del Sorgere del Giorno,
- Gabinetto delle Stampe,
- Sala del Velo,
- Sala dei Falconieri,
- Salotto Cinese,
- Camera d’Udienza,
- Sala degli Stucchi,
- Gabinetto delle quattro parti del Mondo,
- Gabinetto delle Quattro Stagioni,
- Sala dei Concerti,
- Sala di Carlo Emanuele I,
- Camera di parata o delle Gabbie,
- Camera dei Trofei,
- oltre alla Cappella ed alla Sacrestia.
- - la Manica Lunga :
- Venne edificata nella prima metà del 1600,ad opera degli architetti Amedeo e Carlo di Castellamonte per volere di Carlo Emanuele I .E' un edificio lungo e stretto,al tempo collegato con il corpo centrale del Castello ,e destinato ad ospitare la Pinacoteca Ducale .Danneggiato,come tutto il complesso,dalle Truppe Francesi del Generale Catinat nell’anno 1693, sarebbe stato da abbattere per rispondere alle esigenze del nuovo progetto elaborato da Filippo Juvarra . L’architetto messinese previse al suo posto un corpo simmetrico a quello preesistente,con al centro il grande atrio ed il salone centrale al piano nobile.Il progetto venne interrotto prima della demolizione della Manica Lunga ,che da quel momento venne usata come spazio di servizio.Negli ultimi lavori di restauro effettuati su progetto dell’architetto Andrea Bruno in esterno sono state poste le scale e l’ascensore (realizzati con materiali trasparenti per dare possibilità di osservare meglio la struttura).La copertura metallica,realizzata ex novo,è connotata dalla ripetitività delle centine,con una calotta centrale per tutta la lunghezza dell’edificio,che aumenta notevolmente l’illuminazione grazie all’eliminazione dei solai,delle grandi vetrate e delle strutture realizzate in un secondo tempo e non appartenenti al cantiere del Castellamonte.In questo settore è contenuta la Biblioteca specializzata in Arte del XX e XXI secolo (vds. Biblioteche in [2] ).
- - la Scalone d'Onore :
- Quale collegamento in verticale fra i vari piani del Castello ,fu uno dei problemi più ricorrenti nel corso dei secoli: Michelangelo Garove ,tra il 1713 e il 1715 ed in sostituzione delle scale del Castellamonte ,realizzò doppie scale a rampe incrociate (contrapposte ed indipendenti,da cui si diramano le aperture verso i vari piani) poste all’interno dei padiglioni ad uso del personale di servizio ed accessibili da un solo ingresso e non visibili dall’esterno; Filippo Juvarra pensò ad uno scalone d’onore (presente nei progetti ma mai portato a termine); Carlo Randoni progettò (in via provvisoria) una scala in uno spazio unico, lo stesso che ospita i collegamenti attuali.La scala attuale, progettata da Andrea Bruno ,nasce dalle nuove esigenze di fruibilità dovute alla destinazione d’uso del Castello ,una prima parte in cemento armato corre lungo le pareti e giunge sino al primo piano,lo stesso percorso della scala provvisoria del Randoni ,ricordata da parti in marmo nella pavimentazione dell’ingresso e dai graffiti di fine settecento tracciati sull’intonaco.La struttura attuale è reversibile e termina al terzo piano,passando laddove c’era una volta.E’ ancorata ad una trave metallica orizzontale,si appoggia ai pianerottoli intermedi ed è totalmente autonoma rispetto alle pareti circostanti.
- - l' Atrio :
- Rappresenta la testimonianza diretta dello stato del cantiere Juvarriano al momento della sua interruzione.Sul lato settentrionale del Castello troneggiano i robusti pilastri voluti da Juvarra ,mentre sulla pavimentazione di porfido,lastre di marmo e di pietra disegnano le posizioni dei ritti e l’andamento delle campate, mai realizzate.L’imponente parete del Castello presenta i supporti per le decorazioni non eseguite,le nicchie pensate per le statue e le grandi aperture tamponate che evocano i saloni immaginati dall’architetto messinese. Dall’altro lato vi è la Manica Lunga(che doveva essere demolita secondo i progetti settecenteschi) che oggi presenta delle grandi vetrate aperte,realizzate dall’architetto Andrea Bruno ,a collegamento del grande squarcio lasciato dalla demolizione interrotta dal cantiere Juvarriano.
Curiosità
- La possibilità di ammirare il Castello ,come sarebbe dovuto essere,lo consente :
- - un pregevole modello ligneo (opera dell’ebanista di Corte Carlo Maria Ugliengo ) che presenta l’edificio ormai privo della Manica Lunga (che doveva essere abbattuta )due edifici del tutto identici che attorniano una parte centrale con l’atrio e la grande Sala centrale (mai realizzata);
- - la proiezione sul pavimento delle colonne e dei pilastri del mai costruito atrio d’onore.
- Un’altra importante testimonianza proviene da sei grandi tele che presentano il Castello come ideale quinta scenica per la vita di Corte,con giochi tra dame e cavalieri,l’arrivo della carrozza del Re e gli stessi Juvarra e Pannini intenti a discorrere lungo le scalinate che avrebbero dovuto digradare verso l’abitato di Rivoli lungo la collina.
- Nell’anno 1350 il Castello venne scelto come cornice del matrimonio di Bianca di Savoia e di Galeazzo Visconti e il 10 febbraio 1645 si tennero le celebrazioni del compleanno di Cristina di Francia , seconda Madama Reale .
- Quando Emanuele Filiberto scelse Torino come nuova Capitale del Ducato , dato che la città era ancora in mano Francese,si stabilì con la sua corte a Rivoli ed il suo erede Carlo Emanuele nacque nel Castello il 12 di gennaio dell’anno 1559.
- Vittorio Amedeo II ,in questa struttura annunciò sia la sua salita al Trono e la sua abdicazione avvenuta nell’anno 1730 oltre a trovarsi prigionero a decorrere nell’anno 1731.