GUIDA  Sassari/Storia

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Sassari è la seconda città della Sardegna dopo Cagliari per numero di abitanti ed è un attivo centro culturale, economico e politico; sorge su un declivio calcareo orientato verso il mare.

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Dalle origini al Medioevo

Nella zona di Porto Torres sono state trovate tracce di insediamenti preistorici. Mentre il centro romano più vicino era Turris Libisonis. Non è possibile, quindi, rintracciare un vero fenomeno di urbanizzazione in loco prima del XI secolo.

La prima citazione archivistica del toponimo risale al 1131, dove nel Condaghe di San Pietro in Silki - monastero alla periferia della città - viene nominato Jordi del Sassaro. Jordi, fra l'altro, è un nome catalano.

In altri archivi ci si riferisce alla città col nome di Tathari: indicazione che sopravvive ancora oggi nel sardo, dove la città è chiamata, per l'appunto, Tatari.

Il Comune di Sassari nasce nel 1294, con la promulgazione degli Statuti.

Lo sviluppo mercantile, nel XIV secolo, è legato ai traffici con i mercanti pisani, genovesi e catalani. La città era un ponte fra il Mediterraneo e l'entroterra, a forte vocazione agricola.

Nel Trecento la città viene conquistata da Giacomo II d'Aragona; per tutta la seconda metà del secolo Sassari viene contesa fra Aragonesi, i Doria di Genova e i giudici di Arborèa.

Nel 1410, gli Arborèa vengono definitivamente sconfitti e la città viene annessa al Regno di Sardegna, allora parte della Corona d'Aragona. Alfonso il Magnanimo, nel 1421, riconferma gli Statuti, che resteranno i vigore fino al 1771.

Alla fine del Quattrocento si riuniscono la Corona di Castiglia e d'Aragona. Gli spagnoli, tuttavia, puntano strategicamente più su Castelsardo e Alghero. Sassari non è adeguatamente fortificata ed è oggetto - fra Cinque e Seicento - di numerose scorrerie.

Dal Cinquecento all'Ottocento

Nel 1527 è messa al sacco dai francesi. Tuttavia, nel Cinquecento, Sassari conosce momenti culturali significativi: vengono costruiti monumenti rinascimentali - Santa Caterina, poi abbattuta per aprire Piazza Azuni, e Palazo d'Usini -. Notevole è l'attività culturale che ruota attorno all'umanista Giovanni Francesco Fara. Nel 1562 nasce lo Studio dei Gesuiti che - nel Seicento - sarebbe diventato Università.

Nel Cinquecento la città ha prodotto una discreta scuola pittorica locale di gusto catalano-valenzano, sorta attorno alle figure di Giovanni Barcelo, Giovanni Murri, il Maestro di Ozieri, Andrea Lusso e Baccio Gorino.

Notevole è l'impronta architettonica spagnola del Seicento: abbiamo lasciti soprattutto in campo religioso, come le chiese del Carmelo, della Trinità, del Rosario, Sant'Andrea e il Convento della Cappuccine. Gli spagnoli danno il via ad altri lavori che interessano strutture medievali o preesistenti. Come nel caso di Sant'Agostino, Sant'Apolinare e della Cattedrale di San Nicola.

Soltanto sotto il regno di Carlo Emanuele III, i Savoia danno la loro impronta alla città, di gusto spagnolo. Nel 1775 sorge il Palazzo Ducale.

Con la Rivoluzione Francese, Cagliari rappresenta la fazione democratica e Sassari quella aristocratica. Sassari si arrende al giacobino Angioi e subisce, nel 1796, la dura repressione sabauda.

Fra il 1821, sotto il regno di Carlo Felice, riprende l'attività edilizia: viene eretto il Teatro Civico e si costruisce l'omonima strada. Solo nell'Ottocento la città incomincia a svilupparsi fuori le mura - ciò permette di apprezzare ancora oggi l'integrità ambientale del centro storico -; nel 1836 viene presentato il progetto di ampliamento cittadino.

Vengono sistemate via Cagliari e via Carlo Alberto. Con la demolizione di Santa Caterina, fra il 1853 ed il '70, prende forma l'attuale Piazza Azuni.

Alcuni sassaresi illustri dell'Ottocento sono il pittore Giuseppe Biasi, il musicista Luigi Canepa, i poeti Pompeo Calvia e Salvator Ruiu. Nella città si pubblica "La Nuova Sardegna" ed opera l'editore Giuseppe Dessì.

Operano, inoltre, diverse istituzioni. Come: il Conservatorio Canepa, il Corale Canepa e la Polifonica Santa Cecilia.

Da Novecento ad oggi

Nel 1926 i fascisti bloccano la pubblicazione de La Nuova Sardegna. Sorgono i quartieri di Monte Rossello e Italia-Porcellana. Il piano regolatore del 1942 è un'ignominiosa opera di sventramento. Il risanamento verrà iniziato dal PRG del '62 e continuato con quello dell'Ottantatre.

La vivacità culturale culturale del Dopoguerra è attestata dalla pubblicazione della rivista Ichnusa e da importanti figure politiche ed intellettuali come Antonio Segni, Enrico Berlinguer e Francesco Cossiga. L'università, negli ultimi anni, diventa anche una scuola di giornalismo.