GUIDA Savogna d'Isonzo/Monte San Michele
Il Monte San Michele, con soli 275mt di altitudine era ai tempi del conflitto (1915-1918) un’importantissima posizione dominante e la più elevata dell’altopiano carsico.
Il Monte fu ferocemente conteso tra Italiani,Ungheresi e Austriaci, fin dal primo anno di guerra; venne sanguinosamente riconquistato nel 1916, e disperatamente tenuto dalle nostre eroiche fanterie contro i reiterati e furibondi attacchi nemici.
Tra morti feriti e dispersi, nelle 6 battaglie sul S. Michele la fanteria italiana ebbe un totale di circa 111.963 perdite.
Per tale motivo la sommità del Monte è stata riconosciuta nel 1922 “Zona Monumentale Sacra”
Il Monte S. Michele oltre che per l’ingente numero di morti è anche ricordato per il primo attacco austro- ungarico con i gas asfissianti. Gabriele d’Annunzio chiamò il S. Michele: Monte dalle 4 Gobbe
Oggi la vasta area è diventata un Museo all’aperto e partendo dal Piazzale antistante il piccolo ma interessante museo della Grande Guerra(Cima Tre) troviamo subito dopo la Galleria Cannoniera del Terza Armata, un ampia struttura sotterranea utilizzata più volte anche come osservatorio dal Duca d’Aosta, usciti un sentiero sulla destra porta alla caverna austriaca del Generale Lukachich, proseguendo si vede quello che resta del Schoenburgtunnel.
Interessantissimo e affascinante il percorso dei cippi, un sentiero caratterizzato dalla presenza di circa una cinquantina di cippi commemorativi dedicati ai vari reparti che hanno combattuto in questa altura fino al sesta battaglia dell’Isonzo.
Galleria Cannoniera della Terza Armata
La galleria è un complesso sotterraneo formato da più tunnel e scavato dal V° Rgt. 20° Compagnia del Genio Minatori prevalentemente all’interno della Cima Tre. I lavori vennero eseguiti dopo la conquista da parte italiana e più precisamente da Settembre del 1916 a Giugno del 1917. La galleria è articolata su tre rami principali e fu costruita inizialmente perché potesse ospitare ben otto cannoni da 149 mm e così fu. Sei bocche da fuoco vennero piazzate verso nord puntate su Gorizia e la Valle del Vipacco e due verso sud-est sul Carso Comeno e il Monte Hermada.
Da queste posizioni si riusciva a colpire non solo le prime linee difensive austro-ungariche ma anche le retrovie dove si trovavano i centri di riposo, smistamento e rifornimento.
Dal 1917 gli spazi della galleria furono utilizzati anche come sede del Comando Tattico del Terza Armata.
Oggi la galleria dopo un paziente lavoro di recupero promosso dal progetto Carso 2014 e Provincia di Gorizia è stata riaperta al pubblico, per la visita è obbligatorio il casco di sicurezza disponibile gratuitamente su richiesta al personale del Museo.
Galleria Foto
Il percorso dei Cippi
Il percorso dei cippi è un sentiero caratterizzato dalla presenza di 53 monumenti-cippi commemorativi dedicati ai vari reparti che hanno combattuto sulle alture del San Michele fino alla Sesta battaglia dell’Isonzo
L’idea nacque dopo che il Parlamento Italiano nell’Ottobre del 1922 aveva dichiarato il monte “Zona Sacra”
Il percorso può partire dalla Cima 4 dove si trova il cippo-monumento dedicato alla Brigata Brescia distrutto nel 1945, ma recentemente ricostruito dall Associazione Gruppo Speleologico Carsico di San martino del Carso.
Percorrendo tutto il percorso si possono incrociare tracce di trincee, bunker, camminamenti che completano il Museo all’aperto.
Queste cime contese hanno ispirato il poeta Giuseppe Ungaretti, nella stesura della Sua lirica “Mattina” scritta nell’inverno del 1917 nelle retrovia di Santa Maria la Longa.