GUIDA Somma Vesuviana/Convento di Santa Maria del Pozzo
Storia
La costruzione del Convento della Chiesa di Santa Maria del Pozzo risale al 1510, anno in cui la regina di Napoli, Giovanna I d'Aragona, stipulò un patto con il vescovo di Nola, Giovan Francesco Bruno, nel quale stabiliva che avrebbe acquistato un terreno di Somma Vesuviana compreso di chiesetta edificata in onore della Madonna del Pozzo. La regina, successivamente, fece costruire, sul terreno acquistato, un convento che diede in dono ai frati francescani.
All'esterno, il porticato presenta due piccole edicole in marmo, del 1859, con all'interno le raffigurazioni di San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio. Altri riferimenti ai Santi sono stati sostituiti con architetture recenti, tra questi le tre statue posizionate sulla sommità della facciata. Inoltre, sia fuori che dentro, sono presenti loghi dell'ordine dei francescani rappresentati in modi diversi.
Il 13 marzo 1575 la chiesa del convento fu consacrata dal Priore Francescano Francesco Aurelio Griano. Questo evento è ricordato nell'epigrafe posizionata al di sopra dell'acquasantiera e in alcuni testi antichi. Tuttavia, per la fama della preesistente chiesa, la nuova fu ceduta dai francescani alla Confraternita dell'Immacolata.
Interno
Il complesso architettonico è in stile romanico, a pianta quadrata, con una serie di epigrafi ai lati, accompagnato da un chiostro e dal campanile.
La chiesa, sul lato del convento, presenta una navata unica e al centro due porte in legno che portano, l'una al chiostro, l'altra alla chiesa sotterranea. La sua magnificenza è nel soffitto che è ben tenuto da una struttura lignea. Accanto all'arco trionfale sono presenti due porte, quella a sinistra si apre nella cosiddetta "Cappella del Presepe", chiamata così perché conservava una natività in legno a grandezza naturale, del 1518. Importanti sono anche il Cristo Crocifisso posizionato nell'abside e la statua di San Francesco.
Gli ambienti del Convento
Tutte le aree del Convento convergono verso il chiostro con il pozzo nel centro. Tale chiostro, formato da pilastri in tufo grigio, ha subito, più di tutto, i vari rifacimenti architettonici. Gli ultimi lavori di ristrutturazione risalgono al 1960 e invece di riportare il chiostro alle sue antiche forme, lo hanno reso ancor più lontano dai lineamenti originari. Le pareti del cortile sono ricche di affreschi, la maggior parte dei quali dipinti per devozione a santi per le grazie ricevute. Tuttavia solo uno è ancora intatto ed è quello che raffigura l'Immacolata Concezione, gli altri sono in uno stato pessimo.
Dal cortile, tramite porte laterali, si accedeva alle cucine e ai refettori. Ad oggi, la mensa è stata rinominata "Sala del Cenacolo", probabilmente per l'errato nome dato all'affresco interno che raffigura Le Nozze di Cana. Altri dipinti sono ancora qui conservati, tra questi: la Madonna della Misericordia, la Madonna della Stella, il Redentore e i Santi. Si pensa che fossero molti di più i dipinti del refettorio, ma le pennellate di bianco contro le mura hanno cancellato le opere d'arte del passato.