GUIDA  Susa/Cattedrale di San Giusto

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Cattedrale di San Giusto

La Cattedrale
La Cattedrale

  • La chiesa che oggi costituisce la Cattedrale della Città sorse,per iniziativa dei Marchesi di Torino intorno all'anno 1000 (nel contesto del risveglio culturale,politico e religioso del tempo) e fu consacrata il 18 ottobre 1027.Fu costruita in stile romanico,a tre navate,con abside centrale volta a levante e transetto a croce latina mentre il Battistero è di origine preromanica.La facciata,con l’ingresso principale a ponente,insiste sulle fondamenta delle antiche mura romane ed è appoggiata all'antica Porta Savoia e guarda l’attuale Piazza Savoia .A metà circa del fianco meridionale,prospiciente Piazza San Giusto ,sorse (un decennio o due dopo) l’imponente campanile romano lombardo (alto 50 metri)che costituisce,con l’armonico complesso delle sue cinque guglie gotiche(fatte costruire nel secolo XV dal Cardinale d’Estouteville ) uno dei più ammirati monumenti.Gli interventi operati tra il 1300 ed il 1400 modificarono alquanto il disegno originario del complesso architettonico.Nel fianco sinistro della navata si aprono cinque cappelle e la navata destra ha la medesima copertura di quella sinistra;termina con presbiterio voltato a crociera ed abside rettangolare voltata a botte con cupolino.
Tra gli arredi di maggior pregio si indicano:il coro ligneo del secolo XIV;l’altare basilicale d’età gotica proveniente dall’antica Chiesa di Santa Maria (un monoblocco in marmo);la vasca Battesimale in marmo (del XIV secolo ricavata da un unico blocco di serpentino verde proveniente dalla cava della Frazione Foresto - Comune di Bussoleno );la statua lignea della Marchesa Adelaide ;il Trittico della Madonna col Bambino,due Angeli ed i Santi Ugo di Lincoln e di Grenoble del XV secolo.
L'imponente torre campanaria,a base quadrata,presenta sei piani separati da archetti pensili,aperture a monofore,bifore,trifore ed all'ultimo piano quadrifore.E' coronato da una slanciata cuspide ottagonale,inserita fra quattro alti pinnacoli.Il piano sotterraneo del campanile,che è voltato a crociera con costoloni,presenta alle pareti affreschi di animali,di guerrieri,mostri e di figure simboliche,databili all'XI secolo.


Esterno

Interno

  • Il Trittico
Nella storia del Rocciamelone l'interprete principale fu Bonifacio Rotario, originario di Asti ed appartenente ad una famiglia molto potente. Mentre i Cristiani combattevano sotto lo stemma della Croce, Bonifacio Rotario fu incatenato e minacciato a morte se non rinunciava alla sua fede di Cristiano. Si rivolse quindi alla Regina del cielo promettendoLe che, se avesse ricevuto la grazia di essere liberato, avrebbe portato un Trittico di bronzo raffigurante la sua immagine sopra la più alta cima dei monti che circondavano il Piemonte, innalzandovi una cappella. Una volta liberato dalle sue catene poté rivedere la patria e diede esecuzione alla sua promessa.
Il trittico in bronzo, anticamente dorato, rappresenta l'immagine della Madonna del Rocciamelone. E' costituita da una lastra centrale, più ampia, che tiene unite le due lastre laterali. La tavola centrale raffigura Maria seduta su un ampio trono, con una corona in testa e fra le braccia il Bambino Gesù. Nell'anta destra è raffigurato un Santo barbuto, probabilmente San Giovanni Battista, che presenta alla Madonna un guerriero con le mani giunte in atto di supplica (probabilmente Bonifacio Rotario). Sull'anta di sinistra si vede San Giorgio a cavallo che, avvolto in una armatura, con una lunga lancia trafigge la gola del drago infernale. Nella parte inferiore del Trittico, in latino, è riportato quanto segue:
Qui mi ha portato Bonifacio Rotario, cittadino d'Asti,
in onore del signore nostro Gesù Cristo e della beata Maria Vergine,
nell'anno del Signore 1358, il giorno 1° di settembre.
Nel 1673 il Trittico di Bonifacio Rotario venne portato a valle a causa dell'estendersi del ghiacciaio del Rocciamelone che ne ricoprì la cima, rendendo impossibili ulteriori ascese ai pellegrini fino all'estate del 1822. Attualmente è custodito nella Cattedrale di San Giusto di Susa.

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