GUIDA Torino/Basilica Santuario della Consolata
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Edifici Religiosi a Torino/Basilica Santuario Santa Maria della Consolazione
- Più comunemente nota come Santuario della Consolata ed ubicata nel centro storico della città, è uno dei luoghi più raccolti e suggestivi della stessa. Posta a cavallo dell’antica cinta muraria romana (come testimoniato dall’evidenza archeologica di una delle torri angolari) ed edificata su una originaria struttura basilicale, già documentata nel X secolo e dedicata a "Sant’Andrea" (già proprietà dei monaci Benedettini dell’ Abbazia dei Santi Pietro e Andrea della Novalesa ,di cui oggi rimane il solo campanile con struttura romanica, sulla piazzetta antistante l’ingresso), è stata oggetto nel corso dei secoli di varie trasformazioni. La prima avvenne nell’anno 1678, su progetto di Guarino Guarini , che disegnò una pianta formata da un'aula ellittica attraverso la quale si accede al "Santuario" a forma esagonale. Nel secolo successivo l'edificio fu ulteriormente ampliato dal Bertola ed a questa struttura, l’ Architetto Filippo Juvarra aggiunse (nell’anno 1729) un presbiterio ovale; nell’anno 1860 venne costruito il pronao neoclassico su progetto di Pietro Anselmetti . Tra gli anni 1899 e 1904 l’ Architetto Carlo Ceppi aggiunse le Cappelle radiali ed arricchì ulteriormente le decorazioni interne. Successivamente il Beato Giuseppe Allamano , contribuì agli ultimi lavori con la realizzazione delle quattro Cappelle laterali, intorno all’esagono centrale, e dell’attuale facciata neoclassica. L’aspetto attuale del Santuario è dovuto agli interventi realizzati tra gli anni trenta dell’ottocento e l’inizio del novecento con la realizzazione del pronao sulla piazzetta meridionale (aperta nel 1846), la riplasmazione della cripta della "Madonna delle Grazie" ed il restauro conservativo dell’anno 1885, diretto da G. B. Ferrante .
Esterno
- La basilica è caratterizzata da una pianta variegata e unica nel suo genere. Il grande corpus ellittico anticipa la navata principale a pianta esagonale, con due coppie di Cappelle ogivali che affiancano la Cappella centrale, con funzione di Abside. Il pronao tetrastilo,che introduce dall'antistante piazza all'ingresso principale del Santuario, presenta colonne corinzie e fu realizzato in gusto neoclassico (nell'ultimo rimaneggiamento dell’anno 1853) su disegni di Gioacchino Marone e Antonio Boffa , quindi arricchito nell’anno 1910 da due statue di Luigi Calderini , raffiguranti "San Massimo" e il "Beato Valfrè".
Interno
- Appena entrati si è accolti dall'ampia aula detta "di Sant'Andrea", riccamente decorata e in cui sono presenti tre altari laterali (a sinistra la Cappella di Sant'Anna, con la pala d'altare di Rapous, e la Cappella mariana di Sant'Andrea, a destra la Cappella del Cafasso ), più i passaggi alle altre aree interne. Sulla destra del vestibolo, si scende nell'antica Cappella della Madonna delle Grazie , decorata con marmi e stucchi. Nella Cappella centrale, con funzione di Abside, è collocato l'altare maggiore, disegnato da Filippo Juvarra sopra il quale è posta un'icona quattrocentesca della Vergine, oggetto della popolare devozione dei torinesi (copia cinquecentesca della "Madonna di Odigitria" , conservata nella Chiesa Santa Maria del Popolo a Roma ). Nel coretto a sinistra del presbiterio statue delle Regine Maria Teresa e Maria Adelaide in preghiera di Vincenzo Vela (del XIX secolo). A fianco della sagrestia sono appesi centinaia e centinaia di quadretti ex voto, curiosa raccolta di arte naif, ricorrenti i motivi della 'grazia ricevuta' (la guarigione da una malattia, il pericolo scampato in un incidente sul lavoro, il ritorno dalla guerra ecc.) .
Torre Campanaria
- - La torre campanaria edificata sul finire del X secolo ad opera dell'architetto monaco Bruningo (nonché unica testimonianza della precedente chiesa romanica sulla quale è stato edificato l'attuale Santuario) è stata realizzata in mattoni di spoglio ed è articolata in sette livelli, scanditi da fasce di archetti pensili a due conci raggruppati in serie, divisi ai livelli inferiori da una lesena a sezione semicircolare; salendo, la struttura è alleggerita sia dalla riduzione dello spessore della muratura, sia dal progressivo aumentare delle aperture.Tra il materiale costruttivo è possibile notare pietre provenienti da preesistenti costruzioni di epoca romana e nella base, sul lato rivolto alla piazza, una pietra scolpita che raffigura una pianta capovolta. La cella campanaria venne aggiunta nell’anno 1406 e contiene un concerto di nove campane non in scala. La campana maggiore emette la nota SOL 2 ed è stata fusa nel 1940 dalla fonderia Achille Mazzola di Valduggia ; è la campana più grande del Piemonte insieme a quella della Basilica di San Gaudenzio a Novara ed è una delle più grandi campane d'Italia.
Varie
- Curiosità:
- - L'immagine della Vergine (icona bizantina che rappresenta la "Madonna con il Bambino") ebbe vicende fortunose: andata distrutta la chiesa paleocristiana dedicata a "Sant'Andrea", si perse traccia anche dell'icona, finchè nell’anno 906 i monaci benedettini di Novalesa , trasferitisi a Torino per sfuggire alle razzie dei Saraceni , nei lavori di ricostruzione dell'antica chiesa ritrovarono il sacro ritratto. Ma di nuovo il luogo cadde in rovina nelle distruzioni e carestie che si abbatterono sulla città all'alba del II millennio, finché un misterioso pellegrino, il "cieco di Briançon", guidato in sogno dalla Madonna, giunse a Torino ed indicò il luogo dove si trovava nascosta la perduta immagine. Riportato alla luce il ritratto, per miracolo il cieco riacquistò la vista, proprio come la Vergine gli aveva predetto. Da allora, il 20 giugno di ogni anno, si celebra la festa della Consolata, una delle ricorrenze popolari torinesi più sentite.
- - Nel Santuario si possono trovare delle cappelle e delle tombe di importanti figure religiose torinesi, tra le quali si ricordano:
- 1. San Giuseppe Cafasso (cappella laterale destra, aula di "Sant'Andrea"), il collaboratore di Don Bosco
- 2. Cardinale Richelmy , sulla navata destra, cofondatore dell'Istituto missioni della Consolata insieme a Don Camisassa e il Beato Allamano).
- 3. Coretto di Silvio Pellico, molto devoto alla Consolata, situato nell'angolo in fondo a destra.
- 4. Cappella di San Valerio, sul lato destro: la tradizione vuole che qui siano conservate le reliquie del Santo di Leuconay , monaco francese del VI secolo, traslate durante gli spostamenti da Novalesa a Torino nel X secolo (e raffigurati nel quadro del Cervetti dell’anno 1730). Durante l'epidemia di peste dell’anno 1568, il Santo divenne copatrono della città.
- - La Cappella di Sant’Anna deve l’intitolazione alla Compagnia di Sant’Anna degli Architetti milanesi che l’acquistò nell’anno 1762. Intitolata originariamente agli "Angeli", questa era stata prima di patronato della Famiglia Bairo (nel XVII secolo) e poi di patronato della Famiglia Berlenda (nel XVIII secolo).
- - La colonna corinzia antistante il Santuario fu innalzata nell’anno 18365 quale ringraziamento per la scampata epidemia di colera.
- - Il Santuario conserva una preziosa e imponente raccolta di ex voto, esposti nella grande galleria prospiciente il cortile porticato laterale: duemilatrecentocinquanta tavolette dipinte, in gran parte su carta. Di esse cinque risalgono al XVIII secolo, novantotto sono del XIX e tutte le altre del XX (molti dei quali riguardano gli avvenimenti bellici del 1940-1945, i bombardamenti sulla città, la guerra in terra e in mare dei soldati sui vari fronti, la prigionia e la deportazione, anche la guerra partigiana, fino al ritorno a casa dei reduci e alle vicende legate ad un difficile dopoguerra, lo scoppio di ordigni inesplosi, gli atti di banditismo. Non mancano ex voto che fanno riferimento ad eventi della quotidianità - malattie, incidenti - che le contingenze belliche rendono ancora più drammatici). Accanto ad essi un gran numero di ex voto oggettuali, spalline militari, cuori d'argento, parti del corpo in cera o metallo.
- - Nell’anno 2015 il Santuario è stato insignito, da Papa Francesco ,della Rosa d’Oro (segno di speciale distinzione nel portare Cristo al mondo) .