GUIDA Torino/Edifici Religiosi/Chiesa Gesù Redentore
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Edifici Religiosi a Torino/Chiesa Gesù Redentore
- Ubicata nelQuartiere Mirafiori Nord nacque per sostituire una precedente Cappella provvisoria (chiamata Chiesetta Bianca ), costruita nel primo trentennio del XX secolo, all’imbocco di Via Giacomo Dina ed è la più nota della città, realizzata dopo il Secondo Conflitto Mondiale , quale importante intervento realizzato in un Quartiere che a metà XX secolo non era ancora urbanizzato e che fino agli anni Ottanta dello stesso secolo fu parte di una periferia interamente operaia. Progettata dagli Architetti Nicola Mosso coadiuvato dall’ Architetto Leonardo Mosso e dall'Ingegnere Livio Norzi , si presenta come un composito organismo (notevole soprattutto per l’imponente volta sfaccettata in cemento armato) che si fonda, in realtà, su un elementare tracciato (formato da un’ostinata ripetizione di triangoli equilateri di m.3,64 di lato). Nella facciata triangolare in mattoni a vista, al centro,si aprono tre portali terminanti con timpani anch'essi triangolari e sulla "ghimberga" di quello principale vi è una moderna scultura in bronzo che rappresenta la "Santissima Trinità". Il vano interno dell’unica navata (l’aula) è generato dalla successione di sei triangoli in larghezza ed otto coppie di triangoli in profondità ed i muri perimetrali, con anima in calcestruzzo e paramenti in mattoni, assecondano l’andamento scattante dei triangoli di base, dando origine ad un sistema di movimenti a zig-zag interessante anche dal punto di vista statico.La volta, impostata sulle murature come naturale prosecuzione dell’edificio verso l’alto, è organizzata sulle stesse geometrie: la copertura delle coppie di triangoli più esterne dà origine ad una serie di camere di luce, appuntite in forma di cristallo, la cui faccia esterna scarica direttamente sui muri sottostanti. Più sopra, altre camere di luce più grandi scaricano sulle precedenti, alludendo quasi ad una sequenza longitudinale di tre cupole stellari a loro volta concatenate in un disegno unitario.All’interno pochi elementi di base danno origine ad un’infinita gamma di prospettive, e la luce di mezzogiorno piove misteriosamente dalle cellule nervate del tetto riversandosi a fiotti sul pavimento in marmo nero intarsiato di stelle. L'altare, in marmo rosa, è sollevato da otto gradini al fondo del vasto presbiterio, dietro al quale erano previsti l'organo e il coro. La cappella feriale, inserita in un corpo unitario che racchiude anche i locali della sacrestia ed il battistero, fa riferimento alle stesse regole formali e strutturali della Chiesa. Qui però le figure dei triangoli sono sistematicamente associate in gruppi di sei, a formare una maglia di esagoni regolari poggianti su pilastri esagonali a loro volta.I pavimenti e le pareti interne sono in marmo di Vicenza , i pilastri e le travi rivestiti da mosaico dorato. Il complesso (comprendente l’oratorio, il cinema-teatro, la Cappella feriale e la casa per le Associazioni Cattoliche) non dispone del tradizionale campanile, che era previsto in progetto su pianta triangolare, mai realizzato.