GUIDA  Torino/Enti Religiosi/Piccola Casa della Divina Provvidenza

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Enti Religiosi/Piccola Casa della Divina Provvidenza

Piccola Casa della Divina Provvidenza - Panoramica
Piccola Casa della Divina Provvidenza - Panoramica

  • Ubicata nel Quartiere Aurora e conosciuta anche con il nome di Cottolengo (dal nome del suo fondatore San Giuseppe Benedetto Cottolengo ), è un istituto di carità che tiene in degenza in special modo malati con handicap fisici e mentali fornendo assistenza agli anziani,agli ammalati in genere,ai minori orfani o comunque senza famiglia,ai tossicodipendenti,poveri senza fissa dimora e agli extracomunitari.Accanto alle strutture per disabili ed alla presenza della Chiesa dei Santi Antonio Abate e Vincenzo de’ Paoli (a pianta Basilicale realizzata su progetto neoromanico di Vincenzo Capuccio ) opera l' Ospedale ,che dispone di 203 posti letto.Nell'istituto operano 1.200 volontari dell'Associazione volontariato cottolenghino,che accoglie,in totale circa 2000 persone e tra suore operative e anziane a riposo vivono nella casa madre oltre 600 religiose.Il Cottolengo è presente anche in altri Comuni Italiani ed all'estero con una quindicina di succursali in India , Kenya , Ecuador , Stati Uniti d'America ( Florida ), Svizzera .La Casa è divisa in Famiglie (gruppi omogenei,con proprie peculiarità,indipendenti l'uno dagli altri): la famiglia dei Luigini - protettore San Luigi Gonzaga - che ospitava bambini dalla scuola materna alla seconda elementare;quella dei Giuseppini - protettore San Giuseppe - per la frequenza dalla terza alla quinta elementare;i Tommasini - protettore San Tommaso d'Aquino – per i ragazzi indirizzati alla vocazione sacerdotale che qui frequentavano fino al liceo parificato;famiglia Invalidi che ospitavano persone con deficit fisici rilevanti e che,per altro,non impedivano di operare in ambito lavorativo (in particolare in sartoria e legatoria);famiglia dei Sordomuti,con i deficit espressi nella denominazione;famiglia Epilettici,stessa situazione nominale;famiglia Buoni Figli,che indicava specificamente persone con tare psichiche controllabili senza interventi sanitari particolari.Alle Famiglie maschili corrispondevano quelle femminili,con le stesse caratteristiche.Ad ogni Famiglia è affidata alla direzione di un sacerdote,detto Prefetto,per quelle maschili; quelle femminili sono affidate alla guida di una suora,Madre Superiora.Entrambe le cariche consentono la gestione specifica dei reparti loro affidati,nell'ambito della gestione generale,curata dal Padre generale assistito dal Capitolo, composto dai delegati dei Sacerdoti,delle Suore e dei Fratelli.Nel perimetro che circoscrive questi gruppi sono presenti infermerie per lungo degenti,ciascuna con il proprio Santo protettore,il cui nome indirizza e facilita l'eventuale ricerca per visite ai ricoverati, evitando le fredde indicazioni numeriche.Anche in questo caso la zona femminile si ripete con le stesse caratteristiche assistenziali.