GUIDA  Torino/Ex Casa Forte Beccuti

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Castelli e Fortifcicazioni/Ex Casa Forte Beccuti

Area Ex Castello - Panoramica
Area Ex Castello - Panoramica

  • Ubicata nell’attuale Quartiere Lucento ,risalirebbe al XIV secolo ed era una torre a carattere difensivo e per l’avvistamento,alta 15 metri,poi trasformata fino ad accogliere un edificio abitabile,sistemato intorno ad un cortile;il complesso venne anche dotato di un pozzo e di un fossato.Già ubicata in aperta campagna,nella parte piana dell’area urbana cittadina, appartenne alla Famiglia Beccuti che fece realizzare un nuovo edificio appoggiato al vecchio muraglione con lo sviluppo di tre piani fuori terra,realizzato con pietre di fiume alternate a doppie file di mattoni,ed un nuovo fossato largo sette metri che circondava la struttura su tre lati.Il ricetto che venne costruito occupava il terrazzamento tra le due scarpate del Fiume Dora Riparia , con una forma quadrangolare delimitata da quattro torri,tre d'angolo ed una di cortina (l'unica arrivata a noi è quella posta sull'angolo occidentale).Nel complesso vivevano varie famiglie,che pagavano la concessione ai proprietari.Nel XV secolo vennero costruiti alcuni mulini all'interno del ricetto:il mulino grande era formato da due edifici in uno dei quali si trovavano i mulini per la macina dei cereali,mentre nell'altro vi era un follone per la battitura dei tessuti e una ressia per il taglio del legname.Verso la fine del XVI secolo il Duca Emanuele Filiberto di Savoia lo rilevò dalla Compagnia di Gesù (alla quale fu lasciato in eredità) ed avviò un processo di accorpamento dei terreni della zona al fine di realizzare un parco per la sua attività venatoria e la struttura venne trasformata in una prestigiosa residenza di campagna,con un imponente parco cintato,che da allora in poi fu una delle mete preferite e maggiormente frequentate dallo stesso.Il Castello venne trasformato e arricchito con un'elegante facciata orientale,con un loggiato aperto a tre ordini sovrapposti,in cotto (gli archi erano a sesto ribassato,con modanature sporgenti e dipinti con motivi geometrici bicolori) e sul lato occidentale venne ricavato un nuovo ingresso.Nell’anno 1586 passò in proprietà a Filippo d’Este , Marchese di Lanzo Torinese,e circa un secolo più tardi venne donato da Carlo Emanuele II di Savoia alla madre Cristina di Francia ,la quale successivamente lo cedette al Marchese Federico Tana d’Entracque .Nei primi anni del 1700 nel Castello,sul lato verso il Fiume Dora Riparia ,sorse un filatoio di seta mentre durante l’ Assedio della città dell’anno 1706 i Francesi ne fecero un punto forte nelle linee d’assedio e fu il luogo dell’ultimo focolaio di resistenza nel corso della battaglia con gli austro-piemontesi,prima della ritirata degli assedianti.Acquistato nell’anno 1834 dall’ Ospedale San Giovanni , nell’anno 1848 vide insediarsi un’altra manifattura,la tintoria di cotone stampato di Felice Bosio , che subentrò al preesistente filatoio sfruttandone il movimento dei mulini;nell’anno 1879 il complesso architettonico venne acquistato dal Comune per adempiere al lascito di Carlo Alfonso Bonafous ed istituire una scuola per la formazione all’attività agricola di giovani poveri.Infine,divenne sede degli uffici dello Stabilimento Acciai Teksid ,inserendosi nel tessuto industriale circostante.


Curiosità :
- La cronaca del XVI secolo riporta che il 5 settembre 1578,durante il viaggio di trasferimento della Sindone da Chambéry ( Francia ) a Torino (voluto dal Duca di Savoia per abbreviare il pellegrinaggio di San Carlo Borromeo, allora Vescovo di Milano ) , il Sacro lino fece tappa nel Castello dove rimase sino al 14 settembre quando fu trasportato processionalmente con grande solennità in città nella nuova Cappella Ducale Chiesa di San Lorenzo .
- Nell’anno 1556,secondo una leggenda, Nostradamus soggiornò in una casa di campagna non distante dalla cinta muraria del Castello,dove una lapide riporterebbe la minacciosa scritta: "Nostradamus alloggia qui, dov’è il paradiso, l’inferno e il purgatorio. Io mi chiamo la Vittoria, chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la completa rovina".