GUIDA Torino/Personalità Illustri/Campo Politico/Michelangelo Brofferio
Da Wiki.
Torino/Personalità Illustri/Campo Politico/Michelangelo Brofferio (chiamato "Angelo")
- Nacque a Castelnuovo Calcea il 6 dicembre 1802 e morì a Minusio (in Svizzera ) il 25 maggio 1866. Discendente da una famiglia di dottori benestanti, ricevette un'educazione illuminista ed anticlericale.Dopo aver frequentato il Liceo ad Asti si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza in Torino che dovette però abbandonare per sfuggire alla dura repressione messa in atto dopo le sommosse anti monarchiche alle quali aveva preso parte. Allontanato anche dall'Università, iniziò a scrivere drammi sulla libertà, ma le sue rappresentazioni furono censurate. Nell’anno 1822 fu riammesso all'ateneo e si laureò in Giurisprudenza (nel frattempo, ispirandosi a Vittorio Alfieri , continuò a scrivere commedie che furono portate in scena anche all'estero con successo). Conobbe numerosi patrioti e rivoluzionari che rafforzarono il suo odio verso i governi reazionari e nell’anno 1831 entrò a far parte della massoneria "Franchi Muratori", ragion per la quale fu arrestato ed in seguito rilasciato, dopo aver reso una confessione sull'organizzazione della società segreta. Nell’anno 1835 iniziò la collaborazione con il giornale "Il Messaggiere Torinese", divenendone il Direttore; si occupò di letteratura, teatro e critica di costume e, nell’anno 1840, curò un periodico (ad uscita settimanale) di tono progressista ed a finalità divulgativo-enciclopediche.Otto anni più tardi fu eletto parlamentare subalpino; appoggiò la Costituente Italiana nell'anno successivo ed il riconoscimento della Repubblica Romana ( che vedeva la decadenza del governo temporale del Papa). Nell’anno 1864 fu tra gli oppositori del trasferimento della Capitale da Torino a Firenze , come conseguenza degli accordi franco-italiani, che fece esplodere nel centro cittadino torinese gravi tumulti che si conclusero con 30 morti ed oltre 200 feriti.
- Curiosità:
- - Fortemente legato alla cultura, scrisse moltissime canzoni in Piemontese, soprattutto legate al concetto di Patria Italiana e di indipendenza dallo straniero; alcune di esse furono interpretate da Gipo Farassino nell'album "Guarda che bianca luna", dell’anno 1974.
- La stèila dël Piemont del 1847
- Dal prim di ch' i eu fait la sapa
- d' canté d'arie an stil monfrin,
- për gnun Prinsi, për gnun Papa
- i eu mai fait ël buratin.
- Sensa mai perde l'aptit,
- pr'esse pòver, pr'esse cit,
- sospirand, i aussava 'l front
- vers la stèila dël Piemont!
- - La città di Torino gli ha dedicato un Monumento marmoreo (eseguito dall’Artista Gabriele Ambrosio e posto nel giardino della La Cittadella, all`angolo tra Corso Siccardi e Piazza Albarello ) che ritrae l`avvocato in posizione eretta con una lunga redingote e un pesante mantello. Un gesto teatrale della mano destra raccoglie e scosta la cappa lasciando intravvedere una pila di libri accatastati ai suoi piedi, mentre la mano sinistra è levata al petto in tono enfatico.