GUIDA Torino/Ritratto della Città/Esercizi Commerciali Storici/Caffè Pepino
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Ritratto della Città/Esercizi Commerciali Storici/Caffè Pepino
- Ubicato nel Quartiere Centro ed ospitato nei locali inseriti nell’elegante profilo dell’edificio che ospita il Teatro Carignano (prima appartenuti al Grande Ristorante Carignano , ex Ristorante Birreria Maffei , già Birreria Dreher ) rappresenta il fiore all'occhiello del marchio Gelati Pepino , la cui azienda familiare fu in attività per oltre un secolo. Aperto nell’anno 1884 da Domenico Pepino (gelataio partenopeo) divenne in città il simbolo della grande pasticceria fredda e, per l’innovazione della lavorazione, gli furono riconosciuti quattro Stemmi Reali (concessi tra l’anno 1910 e l’anno 1932) con il titolo di Fornitore della Real Casa (brevetti di: S.A.R il Duca di Genova , S.A.I. e R. la Principessa Laetitia di Savoia Napoleone Duchessa d'Aosta , S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta , S.A.R. il Principe di Piemonte ) . Nei primi anni di attività, partecipò anche alla prestigiosa Esposizione Generale Italiana del 1898 ed alle Esposizioni Internazionali dell’anno 1902 e dell’anno 1911. Nell’anno 1916, pur mantenendone il nome, l’azienda venne ceduta (con i suoi brevetti e le sue ricette segrete) all’industriale dolciario Commendatore Giuseppe Feletti ed al genero Giuseppe Cavagnino (affermato industriale alimentare degli "Estratti di carne Sole") che diedero un nuovo impulso alla produzione della ditta rilevata e adottarono il "ghiaccio secco" per l'esportazione dei prodotti. Nell’anno 1939 l'azienda inventò e brevettò quello che è considerato il suo prodotto più rappresentativo: il gelato "Pinguino", un gelato da passeggio su stecco ricoperto di cioccolato (divenuto nei decenni il gelato più imitato, prodotto e consumato del mondo). All’esterno l’unico elemento segnalatore sono le insegne con la scritta Pepino (in corsivo oro su fondo nero) inserite nella lunetta dei portali, sopra i serramenti in luce. L’interno è costituito da un unico ambiente coperto da sei volte a crociera,che mantiene ancora oggi la sua fisionomia da salotto, con i suoi velluti cremisi delle sedute a schienali continui su tre pareti e l’arredo ligneo, del 1950, dalle calde "nuances": una "boiserie" a pennelli con appliques alternati a specchi fodera le pareti a metà altezza il cui disegno è ripreso nel bancone a "L", in parte rifatto, e nel rivestimento a specchi dei due pilastri della sala. Completano l’arredo una serie di tavolini anni 1930, con piano d’appoggio tondo in marmo gialli su colonnina a sezione quadrata e basamento ottagonale, in metallo laccato di rosso. Alla guida dell'azienda, dopo ben cinque generazioni, c'è sempre la Famiglia Cavagnino , oggi rappresentata da Edoardo Cavagnino (pro-nipote di Giuseppe Cavagnino ).






