GUIDA  Torino/Via Garibaldi

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Vie e Piazze/Via Garibaldi

Via Garibaldi (tratto terminale verso Piazza Statuto) - Panoramica
Via Garibaldi (tratto terminale verso Piazza Statuto) - Panoramica
Via Garibaldi (tratto centrale) - Panoramica
Via Garibaldi (tratto centrale) - Panoramica
Via Garibaldi (tratto iniziale da Piazza Castello) - Panoramica
Via Garibaldi (tratto iniziale da Piazza Castello) - Panoramica

  • Una delle principali vie del centro storico realizzata tra gli anni 1750 e 1775, su progetto degli Architetti Bertola , Plantery e Lampo , per collegare Piazza Castello con Piazza Statuto . Ha un tracciato rettilineo della lunghezza di un chilometro ed è circondata da edifici risalenti al XVIII secolo ( le più antiche e signorili presentano delle belle ringhiere di balconi in ferro battuto e non poche, nei disegni dell'ornato, hanno i monogrammi dei primi padroni di casa). Poiché rappresentava la via principale già dall’anno 1730 fu dotata di un sistema di marciapiedi, oggi considerato con buona probabilità il più antico d'Europa. Nel corso dei tempi si è sviluppata come via commerciale e come arteria di collegamento con l'antica Strada di Francia, divenendo l'asse di ingresso in città per chi proviene da ovest. Nell’anno 1821 vi era soltanto qualche bottega di stoffe di lana e di seta, qualche orefice ed orologiaio. Gli altri negozi erano presenti nelle vie trasversali e per gli approvvigionamenti dei generi alimentari ci si serviva dei mercati. Nel corso del XIX secolo le botteghe andarono via via aumentando di numero, con la trasformazione dei piani terreni ed aperture di porte e vetrine.
Via Garibaldi (di Ermanno Eandi )
Piazza Castello
le dà il benvenuto,
poi, s’incammina calma
verso Piazza Statuto,
l’acciottolato antico
accompagna i passi,
libera da auto,
respira incontri pedonali,
la libreria mi attrae,
i busti in farmacia,
un ambulante vende fantasia,
artisti di strada
suonano melodie lontane.
Curiosità :
- Nell’anno 1846 fu dotata di illuminazione a gas ed iniziarono le prime corse degli "Omnibus" (gli antenati dei tram), i quali erano carrozze trainate da cavalli senza rotaie. Nei mesi freddi erano chiusi e venivano chiamati "tranvai", mentre d’estate erano aperti.
- La via è stata decantata dallo scrittore Edmondo De Amicis :
"Per chi entra in via Dora Grossa dalla Piazza Castello, con tempo sereno, la vista è più attratta dalla cortina bianca delle Alpi che chiude la via a ponente che non dalla sequenza delle facciate che stagliano un lunghissimo rettangolo di cielo tra due file di case uniformi".
- L’odierna via, in precedenza chiamata Contrada di Dora Grossa (prendeva il nome da un canale d'acqua corrente scoperto che la percorreva al centro - "dòira" in piemontese - di dimensioni maggiori di altri rigagnoli che percorrevano altre strade), segue il tracciato del Decumanus Maximus della città romana, dalla Porta Palatina alla Porta Susina (attuale Piazza Savoia ) . Fu poi prolungata fino a Piazza Statuto , a seguito del terzo ingrandimento della città avvenuto nell’anno 1702.
- In questa via nacque Nino Oxilia (poeta crepuscolare, sceneggiatore e regista di otto films che morì in combattimento nella Prima Guerra Mondiale ), autore di "Giovinezza" (inno dei laureati in legge, dell’anno 1909, adottato poi dal Fascismo) e di "Addio Giovinezza" , la rivista goliardica che celebrava l’epopea degli studenti e delle sartine nella città del primo 1900.