GUIDA Torino/Ville e Palazzi/Palazzo Cacherano di Bricherasio
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Ville e Palazzi a Torino/Palazzo Cacherano di Bricherasio
- Ubicato nel Quartiere Centro fu edificato nell’anno 1636 ed appartenne anche ai Solaro di Monasterolo che, intorno all’anno 1760, commissionano all’ Architetto Carlo Emanuele Bovis alcune trasformazioni. Dall’anno 1849 all’anno 1851 fu abitato dallo scrittore milanese Giovanni Berchet , uno dei protagonisti del Romanticismo italiano (nonché deputato del Regno Sabaudo ).Fu poi di proprietà di altre famiglie della nobiltà torinese, tra le quali i Conti Cacherano di Bricherasio ( un'estinta famiglia dell'antica nobiltà piemontese che si distinse per onori militari, che vantò il titolo di Viceré dei Savoia per alcuni dei suoi membri e che si distinse anche per apprezzabili attività di filantropìa e mecenatismo) che lo abitarono a decorrere dall’anno 1855 e che ne diedero il nome. Tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 fu uno dei più rinomati salotti culturali della città, oltre che abituale sede di ricevimenti, mostre ed iniziative culturali che videro protagonisti il pittore Rodolfo Morgari , lo scultore Leonardo Bistolfi e alcuni dei maggiori esponenti della musica, delle lettere e dell'arte dell'epoca, tra cui lo scrittore Edmondo De Amicis ed il celebre musicista Arturo Toscanini . Nell’anno 1937 l'edificio venne rimaneggiato dall' Architetto Annibale Rigotti che riprogettò la nuova cancellata (oggi non più esistente) ed il prospetto affacciato sulla nuova via creata dopo il contestuale rifacimento piacentiniano del secondo tratto di Via Roma e degli isolati circostanti, che risparmiò il palazzo ma lo privò definitivamente del suo antistante giardino. Nel corso della seconda metà del XX secolo divenne, dapprima, la sede di una scuola di ricamo per ragazze disagiate e, successivamente, ospitò le aule di un Istituto Tecnico superiore per periti meccanici. Fu acquistato dal gallerista Alberto Alessio nell’ultimo decennio dello stesso secolo e, dopo un attento restauro conservativo ed adeguata ristrutturazione ad opera degli Architetti Campanino, Dal Bianco e Cinquetti , ne fece la sede della Fondazione Palazzo Bricherasio , quale polo espositivo d’arte contemporanea. Nell’anno 2010 il palazzo fu acquistato dalla Banca Patrimoni Sella & C. che, in determinati periodi dell’anno, consente al pubblico la visita del cortile interno con parte del suo primitivo atrio colonnato, dell'androne, dello scalone d'onore e delle sale storiche del primo piano.
Esterno
- L'edificio presenta una pianta quadrangolare e dei prospetti caratterizzati da un colore grigio chiaro con finestre neoclassiche sormontate da timpani e intervallate da semicolonne in bugnato e cornici marcapiano. Il tetto presenta una serie di abbaini realizzati nella ristrutturazione avvenuta nel 1994, in cui il sottotetto fu recuperato per realizzare un grande appartamento privato. La facciata settentrionale è caratterizzata da tre alte monofore ad arco che si aprono su una balconata sovrastata dal bassorilievo che riporta lo stemma dell'estinta famiglia dei Cacherano di Bricherasio . Il prospetto nord, nel corso del primo decennio del XXI secolo, è stata interamente ricoperto da un'avveniristica struttura poliedrica in acciaio e vetro progettata dallo Studio Domenino & Prete per ospitare al suo interno una moderna caffetteria. Contestualmente, tutti i locali del piano terra dell'edificio, sono occupati da attività commerciali.
Interno
- Gli interni sono stati rimaneggiati nel corso degli ultimi decenni facendo perdere gran parte dei complementi e degli affreschi del 1700 che li decoravano, pur valorizzando gli elementi di maggiore interesse come lo «scalone dei putti» in legno dorato e ottone, opera di Barnaba Panizza ed un paio di saloni con decori di Rodolfo Morgari' . Contestualmente alla ristrutturazione sono stati creati anche locali tecnici e spazi completamente nuovi, come una grande scala ellittica con al centro l'ascensore in acciaio e vetro situata nel vano attiguo allo scalone d'onore.
- Curiosità:
- - Quasi in corrispondenza del portone di ingresso (con atrio padronale che adduce direttamente a una piccola corte interna quadrangolare) ed all'altezza del primo piano è presente una lapide commemorativa in memoria dello scrittore milanese Giovanni Berchet , vissuto e morto in questo palazzo nell’anno 1851.
- - Il 1° luglio dell’anno 1899, all’interno del Palazzo, fu firmato l’atto costitutivo della Fiat , evento raffigurato in un dipinto del pittore biellese Lorenzo Delleani , di cui una copia è ancora oggi esposta e visibile nella sala.