GUIDA  Verbania/Intra

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Intra è una frazione del Comune sparso di Verbania, situato nella provincia del Verbano Cusio Ossola, nella piana alluvionale dei Torrenti San Bernardino e San Giovanni, a circa un chilometro da Pallanza.

Etimologia

Il termine deriva dal latino "Inrum", tra i fiumi.

Storia

I primi insediamenti conosciuti risalgono all'epoca romana: nel luogo dove attualmente è sita la Basilica di S. Vittore furono infatti ritrovati nel secolo scorso vari elementi che consentono di datare gli insediamenti romani all'età imperiale. In epoca medievale, l'abitato di estendeva sul poggio attorno alla Basilica: lo dimostra una menzione del 1031 che ricorda la chiesa di S. Vittore come “in loco et fundo Intri”. Nel XII secolo, il borgo era sotto la signoria dei Conti di Castello, feudatari imperiali con giurisdizione in Ossola, Valle Intrasca e Vergante. Nel 1152 Federico Barbarossa confermò ai Conti di Castello i feudi di Pallanza e della bassa Ossola, e ciò generò un'accesa rivalità tra il XII e il XIII secolo tra la famiglia dei Castello e quella dei Biandrate. Nella prima metà del XIII secolo, mentre Novara e Vercelli erano in lotta, vennero distrutti i piccoli castelli di Medulo e Meduleto, già confermati dal Barbarossa nel 1152 a Guido di Biandrate alla pari dei territori confermati ai Castello. Tra il 1218 ed il 1223 i Conti di Castello si allearono con la città di Vercelli; dopo la sconfitta di quest'ultima, la quale a partire dal 1223 dovette subire una sempre più crescente influenza di Novara sull'Ossola Inferiore, nel 1259 a seguito della pace siglata i Castello furono costretti a cedere Intra. Nel 1270 Novara fondò il borgo fortificato di Sant’ Ambrogio, si pensa forse servendosi dell’antico castello denominato “castrum ruptum” nel 1129. Ciò favorì l'afflusso di emigranti dalle valli, ai quali fu concessa la condivisione delle terre comunali di Intra. Tale decisione sollevò però il malcontento degli abitanti del luogo, i quali, dopo aspre controversie, riuscirono nel 1447 ad ottenere l'esclusione degli emigranti dal territorio. Acquisita nel 1342 la signoria su Intra da parte dei Visconti, nel 1393 Gian Galeazzo Visconti approvò gli statuti comunali di Intra, Pallanza e Vallinstrasca. Nella giurisdizione viscontea rientravano anche le quattro degagne (corporazione di diritto privato sui quali i membri godono di diritti sul territorio, in particolare alpeggi, pascoli e boschi) di San Martino (Vignone), San Maurizio (Ghiffa e Oggebbio), San Pietro (Trobaso) e Suna. Tra il 1411 e il 1447 parte delle degagne vennero vendute alla famiglia ravennate dei Morigia. Nel 1466, Giovanni Borromeo ed il fratello Vitaliano acquistarono dagli Sforza ifeudi di Intra, Pallanza e Vallintrasca con giurisdizione. Nel 1773, i Borromeo acquistarono anche i diritti dei Morigia. Nel 1806 venne inaugurata la strada del Sempione, la quale favorì lo sviluppo di attività legate alla acque del fiume Olona, come le sbianche per la lavatura dei tessuti e le concerie. Nel 1808 venne aperto un cotonificio dai fratelli svizzeri Muller, i quali furono tra i primi ad introdurre in Italia l'attività industriale di filatura meccanica. Anche l'industriale Pietro Cobianchi diede vita ad un cotonificio, mentre il figlio Lorenzo estese l'attività di famiglia alla filatura, tessitura ed alla produzione di carta, fondando nel 1860 una cartiera a Posaccio. Alla sua morte propose un cospicuo lascito testamentario destinato alla città di Intra, grazie al quale fu fondata la scuola professionale ed istituto tecnico industriale che tutt'oggi porta il suo nome. Nel 1874, una cordata di imprenditori locali fondò la Banca Popolare di Intra, tutt'ora in attività.

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