| Contest | Foto | Partecipanti | Candidatura | Data Fine | Stato |
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| Portali e Particolari Facciate delle Chiese | 954 | 133 | 27 Febbraio 2011 | 28 Febbraio 2011 | Non Ammessa |
La facciata marmorea di Santa Maria Novella è fra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino, pur essendo stata iniziata in periodi precedenti e completata definitivamente solo nel 1920.
Il primo intervento si ebbe verso il 1350, quando il registro inferiore fu ricoperto di marmi bianchi e verdi grazie ai fondi da un tale Turino del Baldese deceduto due anni prima. In quella circostanza furono fatti i sei avelli o arche tombali, i due portali laterali gotici e, forse, anche l’ornamentazione marmorea a riquadri e archetti ciechi a tutto sesto fino al primo cornicione, che assomigliano a quelli del Battistero di San Giovanni.
L’oculo più in alto risulta aperto dal 1367.
I lavori in seguito si interruppero e durante il Concilio di Firenze, che si tenne anche nel convento dal 1439, venne ribadita la necessità di provvedere al completamento della facciata. Solo un ventennio dopo si offrì il ricco mercante Giovanni di Paolo Rucellai, che ne affidò il progetto al suo architetto di fiducia, Leon Battista Alberti.
Tra 1458 e 1478 fu rivestita la parte restante di marmi policromi, armonizzando con la parte già esistente. La parte inferiore venne lasciata pressoché intatta nel suo assetto medievale, aggiungendo solo il portale classicheggiante, ispirato a quello del Pantheon, incorniciato dal motivo colonna-pilastro, che ricorre, seppure con un rapporto diverso, anche alle estremità sui lati. Oltre una trabeazione classicheggiante si trova un’ampia fascia decorata a tarsie quadrate, ispirata agli attici dell’architettura antica, che separa e raccorda la zona inferiore e quella superiore.
La parte superiore venne influenzata dalla preesistenza del grande oculo, attorno al quale Alberti installò, in posizione sfasata, un grande rettangolo tripartito, legato da rapporti geometrici di multipli e sottomultipli con il resto degli elementi della facciata. Esso è sormontato da un timpano con al centro il volto di Gesù Bambino inserito nel disco solare fiammeggiante, emblema del Quartiere di Santa Maria Novella. Le due volute capovolte ai lati, dalle tarsie finissime, hanno funzione di raccordo con la parte inferiore e mascherano il dislivello tra la navata centrale e quelle laterali, notevolmente più basse. Si tratta del primo esempio di questo motivo architettonico nella storia dell’arte, successivamente ampiamente sfruttato. La voluta di destra fu rivestita di marmi solo nel 1920.
fonte wikipedia
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4 commenti a “voluta sinistra ad intarsi marmorei di Santa Maria Novella”
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Purtroppo c’è una macchia nel cielo.
Non ammettiamo, mi spiace
cos’è uno scherzo….?
Ahimè no, autore …
Purtroppo nel cielo, all’ altezza della scritta “MCCCLXX”, andando a destra verso il bordo, c’è una macchia da sensore sporco …
Questo costituisce elemento di non ammissibilità delle foto, in quanto è un difetto cui è possibile ovviare in PP.
;(
ops … volevo scrivere