| Contest | Foto | Partecipanti | Candidatura | Data Fine | Stato |
|---|---|---|---|---|---|
| Portali e Particolari Facciate delle Chiese | 954 | 133 | 27 Febbraio 2011 | 28 Febbraio 2011 | Non Ammessa |
La facciata di Santa Maria del Fiore è stata per secoli il grande problema irrisolto del complesso episcopale fiorentino; circondata da capolavori dell’architettura di tutti i tempi, tutti coperti di una veste smagliante di marmi multicolori, la facciata incompiuta in pietraforte spiccava in modo inaccettabile.
Fra il 1587 ed il 1588 il Granduca Francesco I ordinò all’architetto di corte Bernardo Buontalenti di rimuovere tutti i marmi e le sculture e di coprire la martoriata facciata con un soprammattone su cui fosse eseguita una facciata dipinta di gusto manierista. Nonostante la chiara natura non definitiva dell’opera, la facciata del Buontalenti restò in essere fino alla seconda metà dell’800, tanto che ne esistono documentazioni fotografiche. Difatti nessuno dei progetti presentati all’epoca (ossia, oltre a quello del Buontalenti stesso, uno di Giovanni Antonio Dosio, uno di Don Giovanni de’ Medici ed uno del Giambologna) fu accettato e il concorso pubblico indetto allo scopo si risolse in un grande scandalo di corruzione. Si avvicendarono in seguito varie facciate posticce provvisorie, erette in occasione di eventi speciali, come i matrimoni dinastici e altri festeggiamenti. Queste “opere temporanee” erano in genere in legno, tele dipinte e gesso.
Una nuova competizione si svolse solo nel 1864, e per essa giunsero a Firenze i più disparati progetti, da quelli di gusto neogotico d’oltralpe, a quelli più rispettosi dello stile italiano, ad altri di gusto pienamente eclettico tipico dell’epoca. Questi progetti sono oggi esposti al Museo dell’Opera del Duomo. Il vincitore fu Emilio De Fabris (1808-1883), scelto nel 1871, con un progetto ispirato al gotico trecentesco. I lavori iniziarono nel 1876 e furono completati da Luigi Del Moro (subentrato nel cantiere alla morte di De Fabris) nel 1887, con vari strascichi polemici. Ad esempio non si riusciva a prendere una decisione sul coronamento delle navate laterali, se con un ballatoio piano, come nelle antiche basiliche, o con delle cuspidi come nel Duomo di Siena e in quello di Orvieto e per dirimere la questione si arrivò ad erigere entrambe le versioni contemporaneamente, facendo poi decidere ai fiorentini stessi tramite un referendum popolare. Della singolare facciata in opera durante la fase dell’indecisione resta una fotografia d’epoca. Fu infine scelta la versione con il ballatoio, e nel 1887 la facciata completata poté essere inaugurata. La struttura a marmi policromi (definita da Enzo Carli “uno degli episodi tragici del cantiere della cattedrale”) si armonizza cromaticamente con gli edifici vicini, campanile e battistero, ma tradisce la sua modernità nell’eccessivo zelo tipicamente ottocentesco, caratterizzato da una sovrabbondante presenza di decorazioni. Inoltre, rispetto ai fianchi della cattedrale, fu utilizzata una proporzione maggiore di marmo rosso di Siena, per motivi patriottici legati al tricolore della appena riunificata Italia.
Autoritratto di Giuseppe Cassioli, soffocato da una serpe. Il tema dominante della decorazione è il tributo a Maria. Le tre grandi porte bronzee risalgono al periodo dal 1899 al 1903 e sono decorate con scene della vita della Madonna. Le tre porte di bronzo furono realizzate, due da Augusto Passaglia (la maggiore centrale e quella laterale sinistra), mentre la laterale destra, fu opera molto sofferta realizzata da Giuseppe Cassioli il quale, avendo nei lunghi anni di lavoro subìto vessazioni, disgrazie e miseria, nel lasciarci il suo autoritratto in una delle testine del battente destro, volle raffigurarsi con una serpe intorno al collo nell’atto di soffocarlo. Le lunette a mosaico sopra la porta furono disegnate da Niccolò Barabino e raffigurano (da sinistra): La Carità fra i fondatori delle istituzioni filantropiche fiorentine, Cristo in trono con Maria e San Giovanni Battista e Artigiani, mercanti e umanisti fiorentini rendono omaggio alla Vergine. Nel frontone sul portale centrale è stato collocato un bassorilievo di Tito Sarrocchi con Maria in trono con uno scettro di fiori. Nella parte alta della facciata corre una serie di nicchie con i dodici apostoli e, nel mezzo, una Madonna con bambino. Fra il rosone e il timpano è stata realizzata una galleria di busti di fiorentini illustri.
fonte wikipedia
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1 commento a “…col naso all’insù”
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La foto non mette in evidenza alcun particolare; non ammetto, mi spiace.