| Contest | Foto | Partecipanti | Candidatura | Data Fine | Stato |
|---|---|---|---|---|---|
| Rovine Archeologiche | 541 | 99 | 4 Luglio 2010 | 5 Settembre 2010 | 3.89 -P = 3.11 (455°) |
In prossimità del mare sorgono i resti di una costruzione di epoca imperiale, nella quale la tradizione ha voluto riconoscere la tomba di Agrippina, madre di Nerone.
In realtà il monumento è un teatro-ninfeo, parte di un’imponente villa marittima, andata distrutta. La struttura, nata come odeon in età augustea o giulio-claudia, fu trasformata, tra la fine del I sec. e gli inizi del II sec. d.C. in un ninfeo esedra.
Il monumento consta di tre emicicli disposti su più livelli. Circa a 1,30 m al di sotto del livello della spiaggia attuale corre il primo emiciclo.
L’emiciclo mediano, allo stesso livello di quello più esterno, è coperto da una volta rampante sul cui estradosso si conservano i segni di una gradinata in reticolato. A quota più bassa è un ambiente coperto da una volta decorata con stucchi, analoga decorazione hanno le pareti delle nicchie e finestre e il corridoio che in origine forse collegava con la villa.
Tre aperture intervallate da finestre scandiscono la parete esterna. Sullo stesso livello corre un altro emiciclo, la cui volta è crollata. La parete interna è scandita da semicolonne rivestite in stucco con anche i capitelli di ordine corinzio. Questo corridoio appare diviso in piccoli vani da setti trasversali. Tale organizzazione risale alla trasformazione dell’odeion in ninfeo.
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