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Foto Bacoli:
2012, 2009, 2008
Cento Celle
Chiesa di Sant'Anna
Capo Miseno

Bacoli è situato in Campania in Provincia di Napoli. Il 26 luglio si festeggia il Patrono, Sant'Anna. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di Sant'Anna.

Confina con i comuni di: Pozzuoli e Monte di Procida.

Indice

Ritratto della Città

L'origine del nome è collegata all'antica denominazione del luogo: Bauli, chiamata così perché sede del tempio di Ercole Boario. Difatti lo stemma cittadino reca la figura di Ercole con dei buoi, proprio a simboleggiare il passato greco della città.

Bacoli, infatti, fu colonizzata dai Greci che la utilizzarono come zona militare e per l'espansione territoriale; e dai Romani che sfruttarono appieno le sue bellezze paesaggistiche, ma soprattutto quelle terapeutiche delle acque. Fecero costruire ponti e piscine per collegare la città alle zone limitrofe e per spingere i turisti a curarsi nelle loro acque.

Inoltre la bellezza della zona aumentò anche con la costruzione di ville e palazzi signorili che resero la città una vera zona di lusso e ozi.

Tuttavia con la caduta del dominio romano, le invasioni barbariche fecero perdere alla città il suo ruolo di peculiarità nel Sud Italia e in poco tempo le zone, prima ricche di ville e giardini, si trasformarono in selve.

Solo a partire dal XVII secolo alcuni abitanti di Pozzuoli e Procida iniziarono a disboscare le selve che furono, poi, abitate da agricoltori ebraici. Le testimonianze della loro presenza sono da ritrovarsi in alcuni nomi e cognomi biblici tra le attuali popolazioni e in alcuni piatti tipici.

Da allora la città continuò a espandersi, ottenendo definitivamente l'autonomia il 19 marzo 1919 staccandosi dal comune di Pozzuoli.

Attività Economiche

L'economia della città è di tipo turistico, soprattutto per il mare, il paesaggio e gli antichi resti architettonici della civiltà romana.

Da Vedere

  • Castello Aragonese, risale al XV secolo e fu utilizzato come fortezza contro gli attacchi dei mori. Tuttavia dal 1927 fu trasformato in Orfanotrofio Militare. Ad oggi, alcune sale sono adibite a Museo Archeologico dei Campi Flegrei, all'interno del quale sono conservate alcune statue e reperti dell'area flegrea.
  • Capo Miseno
  • Baia
  • Siti Archeologici

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Via Risorgimento, 36

Dove Mangiare

  • Ristorante Da Fefè, Via della Shoah 15, località Casevecchie, Telefono 081/5233011 [1]
  • Ristorante La Catagna, Via Pennata 26, Telefono 081/5234218 [2]

Lapidi Commemorative

Informazioni Utili

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Bibliografia

  • Bacoli. Le strade, la storia, Stefano Guarino, Ed. Il Punto di Partenza (2006)
  • Il Castello e l'area archeologica di Baia, Paola Miniero, Ed. Mondadori Electa (2000)
  • Il velo del tempo. Storie di pietre, di vita e di anime del centro antico di Bacoli, Ciro Amoroso, Ed. Il Punto di Partenza (2006)
  • Il castello di Baia, G. Picone (1978)
  • Bacoli in pace e in guerra, Gianni Race, Ed. Il Punto di Partenza (2003)

Memorie Storiche

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

BAULI, volgarmente BACOLA, antica città, ora ridotta a picciol villaggio di 300 abitanti, nella prov. di Napoli, dist. di Pozzuoli, tra Miseno e Cuma, in amena situazione, alle falde di un colle, ai di cui piedi eravi anticamente un porto, che poi colle rovine dei palazzi de' Romani venne otturato a segno di essere oggidì impraticabile. Quivi Giulio Cesare avea una deliziosa villa, divenuta poi famosa, perchè Marcello, verso l'anno 23 av. l'è. v., vi fu avvelenato da Livia, moglie d'Augusto, che a qualunque costo voleva dare l'impero a suo figlio Tiberio, che essa avea avuto dal primo marito Tiberio Claudio Nerone. Fu pure in Bauli che Nerone imperatore, nell'anno 59 dell'e. v., fece venire sua madre Agrippina da Anzio, e dopo avergli data una gran cena, la fece poi uccidere ritornata che fu alla sua villa presso il lago Lucrino. Da Bauli comincia la via Erculea, lungo la quale vi si scorgono magnifiche rovine di sepolcri e di cimiterii: essa conduce al lago d'Averno. Siccome poi i poeti, per la tetra situazione della vicina palude Acherusia, vi stabilirono la porta del Tartaro, così pure i beati ed ameni colli di Bauli, pieni di giardini, di frutteti e di boschetti di allori e di mirti, contribuirono a farne i Campi Elisii.