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Foto Stazzema: 2012, 2009, 2008 |
Stazzema è situato in Toscana in Provincia di Lucca.
Confina con i comuni di: Massa, Careggine, Camaiore, Fabbriche di Vergemoli, Vagli Sotto, Seravezza, Pietrasanta, Pescaglia e Molazzana.
Indice |
Da Vedere
- Chiesa di San Michele (a Farnocchia)
- Chiesa di San Niccolò (a Pruno)
- Chiesa di San Pietro Apostolo (a Retignano)
Dove Mangiare
- Ristorante El Merendero, Via Di Arni, 5
- Ristorante Il Poveromo, Via Fontana, 1
- Ristorante Le Gobbie, Via Passo Del Vestito
Biblioteche
- Biblioteca Comunale
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Cooperativa Sociale L'Arcobaleno Soc. Coop. A R.L., Via Martiri Di Sant'Anna, 35
- I Raggi di Belen, Piazza Risorgimento, 8 (Volegno)
- Pubblica Assistenza Croce Verde di Arni, Arni
- Pubblica Assistenza di Stazzema Onlus, Presso Casa Comunale
Complessi Bandistici
- Nuova Associazione Filarmonica Santa Cecilia (a Farnocchia)
Lapidi Commemorative
- Lapide del Comitato Onoranze ai Martiri di Sant'Anna (frazione Mulina di Stazzema)
- Lapidi e monumento ai caduti - Parco della Memoria (frazione Mulina di Stazzema)
- Lapide alla memoria dei caduti di Kindu (frazione Mulina di Stazzema)
- Lapide e busto alla memoria di don Fiore Menguzzo (frazione Mulina di Stazzema)
- Lapide alla memoria dei caduti in guerra (frazione Mulina di Stazzema)
- Lapide e marginetta (frazione Pontestazzemese)
- Lapidi e monumento ai caduti (frazione Farnocchia)
- Lapidi sulla Chiesa (fraz. Farnocchia)
- Lapide e busto alla memoria di Roberto Cipriani (frazione Farnocchia)
- Lapide alla memoria del Prof. Bruno Antonucci (frazione Farnocchia)
- Lapide alla memoria di Don Emilio Barsottini (frazione Pontestazzemese)
- Lapide alla memoria dell'eccidio di Sant'Anna (interno Comune di Stazzema)
- Lapide di Pontestazzemese ai suoi caduti (facciata Comune di Stazzema)
- Lapidi alle vittime dell'eccidio di Sant'Anna
- Lapide a Don Innocenzo Lazzeri a Pontestazzemese
- Lapide a Anna Pardini la più piccola vittima della strage di Sant'Anna di Stazzema (12/08/1944)
- Lapide al Sacrario di Sant'Anna di Stazzema
- Poesia di Don Janni Sabucco a Sant'Anna di Stazzema
Informazioni Utili
Bibliografia
- Versilia. Camaiore, Forte dei Marmi, Massarosa, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema, Viareggio, Lisel Bisanti-Siebrecht, Ed. Aska (2004)
Memorie Storiche
Attilio Zuccagni-Orlandini nel suo Indicatore topografico della Toscana granducale (1856) così scrive:
STAZZEMA. Capoluogo. E' una grossa borgata montuosa, continuata da un lungo villaggio, al termine del quale trovasi la chiesa parrocchiale. Di meschino aspetto sono i fabbricati; tortuose ed anguste le interposte vie. La Pieve è molto antica; il pavimento, il pulpito, gli altari sono tutti in marmo, e di egual materia è la facciata, cui fregiano rozze sculture simboliche. Sotto la Pieve, in via dirupata, è un elegante oratorio detto del Piastraio. (V. Atl. Tosc.).
Mentre in Relazioni d'alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana (1773) così viene descritto il comune:
Descrizione di Stazzema. - Stazzema è un Castello diviso in più borgate, situato sull'infima pendice angolata d'una branca di Monte, che resta a cavaliere della confluente del Canale delle Mulina, col Canale del Cardoso. Intorno al Castello è un poco di terreno sementabile a Segale: dappertutto poi, fino ad un certo segno d'altezza delle Montagne, sono vastissimi Castagneti, donde i Paesani ritraggono quasi tutto il loro sostentamento: io però gli trovai molto sgomenti, perché era qualche Anno di seguito, che la raccolta delle Castagne era stata scarsissima, a cagione della stravaganza de' Temporali.
Le Case di Stazzema sono fabbricate di pietre del Paese, coperte di Lavagne, ed impiantite di tavoloni di Castagno, sì perché sono comodissimi, ed in grand'abbondanza questi materiali, sì ancora perché, a detta de' Paesani, non vi sono nel vicinato Terre buone per farne Mattoni, Pianelle, Embrici, e Tegoli. Questo io non lo credo, e vi veddi Terre Fuocaiole buonissime per tal'uso, ma forse la vera ragione si è, che facendo una Fornace da Mattoni ec. non vi farebbe un continuo e copioso smercio de' lavori.
La Chiesa Matrice, col titolo di Pieve, resta in un angolo del Castello, sopra di uno sporto del Monte, che guarda Mezzogiorno, e risponde sul Botro o Canale delle Mulina, con un'altissima pendice dirupata a perpendicolo, ficchè vedendo essa Chiesa di giù dal piano del Canale, pare che deva rovinare sul capo. Ella è di buona architettura del Secolo XIII. e di buona e salda fabbrica, a tre navate, incrostata per di fuori di pietre quadre di Sasso morto, di Marmo bianco venato di nero, e di Breccia con sassuoli bianchi legati in pasta scura: dentro poi è ben' ornata di Mistio e di Brecce del Paese. Oltre al Fonte Battesimale, vi è un Pozzetto, o Pilone di Marmo a tre facce, poiché le altre sono al muro, e serve per benedirvi l'Acqua nella mattina del Sabato Santo. Il Campanile appunto si rifabbricava, poiché era stato diroccato dal Tremoto del 17. ... il quale fece molti danni nella Garfagnana. Perciò le Campane erano state poste in terra; e nella più grossa, oltre alle solite parole Mentem Sanctam &c. era scritto Tempore Presbitero Xristoforo olim Antonio de Cappella, & Ioannes olim Gabrielis Vivianucci, & Biacho olim Laurentii Nicolucci Operarii, Lodovicus de Bergamo me fecit 1506. Questo Castello si trova nominato Statheme, in una Bolla di Papa Gregario IX. del 1231. riportata da Monsignor Garampi nella sua Illustrazione di un Sigillo Antico della Garfagnana, a car. 22.
Nella Corografia dell'Italia, III° volume (1834), così vengono descritte le frazioni del comune:
Retignano:
RETIGNANO, volgarmente PETIGNANO, vill. del granducato di Toscana, vicariato di Pietrasanta, presso la destra riva del Versiglia, 4 miglia a libeccio dalla Petrosciana e quasi altrettanto a maestro da Pietrasanta. Vi abbondano le viti e gli ulivi.
Ruosina:
RUOSINA, vill. del granducato di Toscana, prov. di Firenze, al confluente dei fiumi Stazzema e Terrinca. Vi sono fucine di ferro, nelle quali si fabbricano eccellenti canne da fucile.
Nel I° volume (1832) così viene descritta la frazione Calcaferro':
CALCAFERRO, casale di Toscana, nelle vicinanze di Serravezza, rimarchevole per un'antica miniera di ferro che vi esisteva, e dalla quale forse trasse il nome.