GUIDA  Badia Polesine

Da Wiki.
Pagine Utili sul Comune
Scheda su Badia Polesine
Mappa Interattiva
Siti badiesi
Amministrazione Comunale
Statistiche su Badia Polesine
Inserisci Bollino Wiki
Concorso Fotografico
Concorsofoto.jpg
Foto Badia Polesine:
2012, 2009, 2008

Badia Polesine è situato nel Veneto nella Provincia di Rovigo. Il primo luglio si festeggia il Patrono, San Teobaldo. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Arcipretale di San Giovanni Battista; Oratorio della B.V. Maria della Salute.

Confina con i comuni di: Terrazzo, Castagnaro, Castelbaldo, Piacenza d'Adige, Masi, Trecenta, Giacciano con Baruchella, Lendinara e Canda.

Indice

Biblioteche

  • Biblioteca Civica G. G. Bronziero, Via G. Carducci 6
  • Biblioteca del Centro di documentazione Polesano, Via San Rocco 32
  • Biblioteca del Museo civico A. E. Baruffaldi, Piazza Vittorio Emanuele II
  • Biblioteca del Sodalizio vangadicense Eugenio e Angela Lina Balzan, Via Pinzon

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione di Promozione Sociale la Volanda, Via Cigno 113
  • Associazione Volontari del Soccorso, F.Lli Rosselli 83
  • Centro Documentazione Polesano - Onlus, Via San Rocco 32

Bibliografia

  • Principali notizie storiche della città di Badia nel Polesine, B. Adami (1972)
  • Cento città d'Italia. Cartelle. Regione Venezie: Badia Polesine, Ed. Il Pomerio (1990)

Memorie Storiche

In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritta la frazione del comune:

SALVATERRA, vill. degli Stati Veneti, prov. del Polesine, dist. di Badia, alla di cui comunità appartiene la frazione di Villafora. Sta alla riva destra dell'Adigetto, tra Badia e Lendinara. Da alcuni è chiamato Selva Salvaterra.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

BADIA, borgo degli Stati Veneti provincia di Polesine, capoluogo di distretto, situato sulla destra riva all' Adige, nel luogo ove questo fiume scarica gran parte delle sue acque nell'Adigetto. Questo luogo chiamavasi anticamente il Pizzone; venne fortificato dagli Estensi con rocche dette le Marchesane, ora distrutte. L' attuale suo nome gli provenne da una badia di Camaldolesi, fondata nel 994 da Ugo II, marchese di Toscana, della casa d' Este. Una grossa catena altrevolte quivi traversava l' Adige ed i naviganti dovevano pagare certa gabella a favore di quel monastero. Alfonso, duca di Ferrara, se ne impadronì nel 1509; ma i Veneziani lo ripresero, e rimase sempre in loro potere. I Francesi l'occuparono nel 1700, ma bentosto l' abbandonarono. Vi si contano circa 3,500 abitanti; vi ha mercato due volte per settimana, una fiera nel primo giorno d' aprile ed un' altra ai 15 settembre. Vi si traffica di grani, di formaggi, lino, canape, seta e cuoi. Ha alcune fabbriche di maiolica e di terra verniciata. E' in generale ben fabbricato; bello è il suo ponte di vivo sasso. Sta 15 miglia a ponente da Rovigo, 3 da Lendinara, 25 a libeccio da Padova e 8 a scirocco da Legnago.