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Foto Cerami:
2012, 2009, 2008
Panorama
Ponte romano di Cicerone

Cerami è situato in Sicilia in Provincia di Enna. Confina con i comuni di: Mistretta, Capizzi, Cesarò, Nicosia, Gagliano Castelferrato e Troina. Il Santo Patrono è Sant'Ambrogio.

Castello Rupestre




Indice

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Ritratto della Città

Cerami è un borgo montano facente parte del Parco dei Nebrodi con una popolazione di circa 2000 abitanti, purtroppo in continuo calo, con un centro storico in parte disabitato, caratterizzato da una parte antica che svela il primitivo aggregato abitativo, con stradine contorte e impervie ed i resti del Castello dei Baroni Rosso sito sulla cima del borgo.

Storia

Cerami è con molta probabilità la mitica città di Mersi, fondata dai Bizantini tra il IX e X secolo d.C., ma furono i Sicani probabilmente i primi abitatori del luogo intorno al XIII secolo a.C. e più avanti tra il XII e il IX a.C. i Siculi. Ma è più verosimile che a fondare Cerami siano stati coloni greci che dopo il Bando di Timoleonte esortava i Greci a spostarsi in Sicilia dove avrebbero avuto case e terre in dono dal Senato e dal Popolo di Siracusa, siamo tra il IV e il V secolo a.C. i Greci gli diedero nome Keramos dal significato, forse, di argilla, terracotta, dialettale anche di tegola. Nel IV e III secolo a.C. la civiltà ellenistico-romana fù preminente, fino all'arrivo dei Bizantini nel VI d.C. che vi si stabilirono costruendo una città di nome Bizantinia. Spodestati più avanti dagli Arabi nel IX secolo, i bizantini si spostarono stabilendosi a Garàmi e sul Monte Parco. I Normanni in Sicilia vi giungono nel 1061, e con loro che la storia di Cerami acquista importanza e concretezza, con Roberto il Guiscardo e Ruggero II D'Altavilla, figlio di Tancredi, che nella battaglia contro gli Arabi, costituì un presidio a Cerami nominando capo il nipote Serlone, che qui nel giugno del 1063 tra storia e leggenda combattè la famosa battaglia di Cerami contro i musulmani consumata sui i rilievi collinari di Annunziata e Pizzuta. Sembra che la battaglia volgesse a sfavore dei normanni, quando a causa delle preghiere di Ruggero verso i suoi santi protettori, San Michele e San Giorgio, questi in una sfolgorante apparizione mutarono le sorti della battaglia in favore degli eserciti normanni. A Cerami, a ricordo della vittoria normanna e dei santi protettori, furono costruite le chiese di San Michele e di San Giorgio. Ruggero consolido e ampliò le difese e le opere militari esistenti a Cerami tra cui il castello. Da Ruggero la Contea di Cerami passò alla famiglia degli Aleramici, il feudo passò poi agli Antiochia e successivamente agli Angioini e quindi agli Aragonesi, poi ai Ventimiglia e infine ai Rosso.

Da Vedere

  • Chiesa Madre, dedicata a Sant'Ambrogio
  • Chiesa di San Sebastiano
  • Chiesa Madonna del Carmelo
  • Castello Rupestre
  • Ponte medievale sul fiume Cerami

Dove Dormire

  • Bed & Breakfast Nebrodi, Corso Roma, 5 Telefono 0935/931581 Cellulare 338/3510707 - 320/8838421

Dove Mangiare

  • Ristorante Pizzeria Ai Portici, Corso Roma, 49

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Corso Roma, 95

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Culturale Gioventù Ceramese (A.C.G.C.), Via Mazzini, 7 Telefono 328/1635595 – 339/6502715
  • Il Buon Samaritano Società Cooperativa Sociale A Mutualità Prevalente Onlus, Via Duca degli Abruzzi, 2
  • Onlus Volontari Operatori di Soccorso Cerami, Via Tomasi Di Lampedusa, 2
  • Rangers International 555002 Deleg. Cerami, Via Barresi, 1

Bibliografia

  • Cerami, antico paese dei Nebrodi, Nino Schillaci, Ed. Siciliano (1999)
  • Storia di Cerami, Luigi Anello, Ed. Papiro (1988)

Memorie Storiche

Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:

Cerami - Nel vale di Noto, Intendenza di Catania, distretto e diocesi di Nicosia. Popolazione 4767. Sorge su di un monte, e dista 22 miglia dal mare Tirreno, e 90 da Palermo. Ex-feudo della famiglia Rosso con titolo di principe. Esporta vino e seta.

Nel Dizionario del 1819 di Giuseppe E. Ortolani la città viene così descritta:

CERAMI, nel Val Demone, Della Diocesi di Messina e nella Sottintendenza di Nicosia. Popol. 3667. Sita sovra un monte; nella distanza di 22 miglia dal mar tirreno, e di 9o in circa da Palermo. Exfeudo con titolo di principato della famiglia Rosso. Esporta vino e seta.