GUIDA  Stresa/Memorie Storiche

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Memorie Storiche

Nel libro Itinerario d'Italia (1815) Giuseppe Vallardi così descrive le Isole Borromee:

Nel fondo d'un golfo formato da questo Lago a ponente sono situate l'Isole Borromee in numero di tre, appartenenti alla nobile famiglia di questo nome.

L'Isola-bella, sebben più piccola dell'Isola-Madre, la supera però in eleganza, ed è piena di giardini, i quali abbondano di aranci, cedri, limoni d'alberi nani e di fiori, e sono ornati di statue e di grotte lavorate in mosaico. II Palazzo contiguo a questi giardini è vasto, notabilmente decorati sono i suoi appartamenti; e la Galleria contiene una quantità di quadri. Uscendo dalla Galleria si passa sopra una terrazza, la quale presenta da un lato la prospettiva dell'Alpi, e dall'altro la veduta s'estende fino all'estremità la più orientale del Lago.

L'Isola-Madre più grande, irregolare e più agreste è situata un miglio più al Nord. Ella ha per altro le sue bellezze, sebbene d'un genere diverso; in essa si è voluto unire l'utile al dilettevole, e si può paragonare la prima all'arte, questa alla semplice natura. Cosi si dan risalto scambievolmente, e serve l'una d'ornamento all'altra, concorrendo insieme ad abbellire il superbo Bacino di questo Lago. Fecondano abbondevolmente anche nell'Isola-Madre gli aranci di ogni specie, ed una sorta di limoni d'una grossezza straordinaria e di un odore squisito. Havvi un piccolo Teatro di buon gusto, dove sonosi rappresentate le Commedie del Goldoni, alcune di Molière e di Regnard; e vi è una casa di moderna costruzione.

La terza Isola non ha niente di curioso: ella è al pari dell'altre due situata sopra uno scoglio, ed è poco lontana dall'Isola-Bella verso Levante. In quest'Isola si vedono poche case di Contadini ed una Chiesa. Siccome ella è molto più vicina alla terra, gli abitanti vanno a coltivar le vigne ed i campi che son sulla costa che dipendono dal territorio dell'Isole.

Quest'Isole son veramente degne di curiosità, e sembrano ornate secondo le belle descrizioni che s'incontrano nell'Ariosto e nel Tasso.

Mentre nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1834) Goffredo Casalis così descrive Brisino (attuale frazione):

Brisino (Bricinum), com. nel mand. di Lesa, prov. di Pallanza, dioc. e div. di Novara. Dipende dal senato di Piem., vice-intend. prefett. ipot. di Pallanza, insin. di Arona, posta di Belgirate.

Vedasco, Binda e Passera sono tre frazioni, che per le cose temporali dipendono da questo comune, e per le spirituali vanno soggette alla parrocchia di Stresa.

Delle sue vie comunali una, da ostro, conduce a Magognino, discosto un quarto di miglio; un'altra, da borea, mette a Stresa, distante un miglio, e quindi al capo di provincia tre miglia lontano. La regia strada del Sempione attraversa, da levante, il confine di questo territorio.

Il rivo denominato Riale maggiore divide il comune di Brisino da quello di Magognino, e corre, verso la parte orientale, a metter capo nel Lago Maggiore. Vi si fanno buone ricolte di segale, gran turco, panico, patate, castagne e noci. I vigneti di questa terra forniscono vini assai generosi.

La parrocchiale di antica costruzione è dedicata alla SS. Trinita.

Si adoprano i pesi e le misure di Milano. Popolazione 491.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritta la frazione del comune:

BREISINO, volgarmente BRISINO, vill. degli Stati del re di Sardegna, prov. di Novara, uno dei tanti che forma il dist. del Vergante. Vi si frnisce di un'aria saluberrima; i dintorni abbondano di eccellenti frutti, fra i quali primeggia il vino, e vi si annoverano quasi 380 abitanti. E' intersecato dalla via che conduce al Sempione, presso la riva occidentale del lago Maggiore, 8 miglia a borea da Arona e 5 a scirocco da Baveno.