Dopo aver attentamente seguito tutto quanto è qui stato espresso in merito ai primi risultati del concorso, mi pare soprattutto dai vecchi iscritti e dalla redazione, mi permetto una semplice osservazione. A me sembra significativo e importante l'esito dell'analisi che rileva la particolare
piazzosità delle foto maggiormente votate dalla platea dei concorrenti: dimostra che i votanti hanno volutamente dato preferenza alle piazze riprese nella loro interezza e soprattutto con ampia visibilità delle pavimentazioni. In effetti proprio le vincitrici (del resto di ottima fattura) mostrano largamente i selciati, che occupano gran parte dell'immagine o addirittura sono ripresi in primo, medio e lungo piano. Perché? Il tema era
piazze, non "i
selciati delle piazze" o "
le piazze e la loro pavimentazione"; anzi, il regolamento precisa i modi più vari ed allargati delle interpretazioni da poter dare al tema. Allora?. Io ritengo che non poco abbiano influito sul
modus votandi (anche psicologico) dei concorrenti la politica di ferrea esclusione delle foto non
canoniche di piazze che non mostrassero il pavimento (ripreso dal basso o dall'alto non ha importanza). Il battage portato avanti per quasi due mesi a colpi di esclusioni da parte dei Seniores (soprattutto le donne, mi pare, chissà perché!) che non hanno dato scampo alle immagini che delle piazze esaltassero l'architettura perimetrale, la movimentazione, gli scorci e - perché no - il traffico di persone e mezzi di trasporto; la piazza cioè per come viene vissuta e vista da chi ci transita (che non si mette a sbirciarla da terra in piena notte), da chi la vive; la piazza piena di rumori, di incontri, di tanti edifici e cose che ruotano attorno o vi stanno in mezzo anche ingombrando; la piazza e il suo cielo, le sue fughe i portoni le finestre e la gente, soprattutto la gente, che l'ha inventata, la piazza, proprio per scorrazzarci o sostarci per mille motivi vitali. Le foto vincitrici e le altre tra le più votate - ci avete fatto caso? - rappresentano piazze fantasmi, vuote, silenziose, deserte, inanimate. Bellissime, per carità, ma con una unanime interpretazione della piazza che, secondo me, non poco ne snatura la funzione e la realtà. E penso allora alla mia piazza di Amalfi, ai miei tre tentativi di candidare versioni diverse di una piazza animatissima conformata del tutto irregolare, come la vede il turista che ci va, guardando alle facciate che precipitano nell'angusto spazio, allo straccio di cielo che inquadra (e lo si vede solo da lì) il rudere derlla torre dello Ziro che sovrasta il cimitero a perpendicolo proprio della piazza, e il caos dei negozietti e l'ingombrante fontana che ostruisce sin troppo la visuale, e l'immensa scalinata che si distende larghisssima e sproporzionata nel mezzo dello slargo, e lo sguardo che la segue sembra essere indirizzato apposta alla stupenda facciata della catterdrale coi suoi colori e i suoi pinnacoli. La piazza di Amalfi! Ma tutti e tre le candidature che l'hanno illustrata sono state inesorabilmente cancellate, con pesanti penalità da pagare. Nulla da fare! E allora mi rendo conto che anch'io, nella turnanzione di voto ho istintivamente privilegiato le foto di piazze vuote, prospettiche ,squadrate, piazzose. Piazzose! Sen non altro perché - sempre istintivamente - non potevo ammettermi di votare foto non conformi ai canoni dettati e dare ulteriore torto alle mie. Altro argomento è poi quello della
granulosità delle foto scandite da pellicola, dove per i seniores
granulosità vuol dire
bassa qualità senza alcuna eccezione; anche se non stà scritto da nessuna parte. Ma questo è un altro argomento.
