GUIDA Bardonecchia
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{{BoxComune|idp=001|idc3=022|nome=Bardonecchia|abitanti=bardonecchiesi}} | {{BoxComune|idp=001|idc3=022|nome=Bardonecchia|abitanti=bardonecchiesi}} | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Centro storico - Scorcio.jpg|thumb|left|Centro storico]] | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Via Medail - Tratto iniziale.jpg|thumb|right|Via Medail]] | ||
'''Bardonecchia''' è situato nel [[Piemonte]] nella [[Provincia di Torino]]. Il 13 agosto si festeggia il Patrono, Sant'Ippolito. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Pietro Apostolo (in località Rochemolles); Parrocchiale di Sant'Andrea (in località Millaures); Parrocchiale di Sant'Antonio Abate (in località Melezet). | '''Bardonecchia''' è situato nel [[Piemonte]] nella [[Provincia di Torino]]. Il 13 agosto si festeggia il Patrono, Sant'Ippolito. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Pietro Apostolo (in località Rochemolles); Parrocchiale di Sant'Andrea (in località Millaures); Parrocchiale di Sant'Antonio Abate (in località Melezet). | ||
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| + | Il Santo Patrono, '''Ippolito''' di [[Roma]] (nato in Asia alla fine del III sec. d. C. e morto in [[Sardegna]] nel 235), fu un teologo e scrittore cristiano. Primo antipapa nella storia della Chiesa, prima della morte, si riconciliò con il Papa legittimo e subì il martirio. Protettore dei cavalli viene ricordato liturgicamente il 13 agosto. | ||
Confina con i comuni di: [[Exilles]] e [[Oulx]]. | Confina con i comuni di: [[Exilles]] e [[Oulx]]. | ||
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==Frazioni== | ==Frazioni== | ||
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*Millaures | *Millaures | ||
*Rochemolles | *Rochemolles | ||
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| + | ==Ritratto della Città== | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Via Medail - Secondo tratto.jpg|thumb|left|Via Medail]] | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Edificio civile.jpg|thumb|right|Scorcio]] | ||
| + | Comunità di frontiera con la Francia, di profonde radici alpine, ha visto scorrere tutta la sua storia attorno alle strade, ai valichi, ai colli maggiori o minori (facili o impervi) che superano le sue montagne. Inizialmente con vocazione contadina ed allevatrice del bestiame, ha tolto alla montagna e alle brevi stagioni quanto gli era necessario per sopravvivere. Alla fine del 1800, con l’arrivo dei primi esponenti dell'aristocrazia e della borghesia torinese e genovese (a seguito dell'apertura del tunnel ferroviario del Frejus), perse la sua caratteristica di borgo montano per aprire la nuova vocazione al turismo. Oggi ha acquisito professionalità specifiche per accogliere, nel suo ambiente, un gran numero di turisti. | ||
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| + | ==Storia== | ||
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| + | *Con uno dei Trattati di pace firmati ad Utrecht (nel marzo ed aprile del 1713) , alla fine della guerra di successione spagnola, i Savoia ricevettero dall'Impero Europeo Spagnolo tutta l'alta Valle di Susa (tra cui Bardonechia). | ||
| + | *Nel trattato di Parigi del 10 febbraio 1947, firmato nella capitale Francese al termine della seconda Guerra Mondiale, l'Italia (oltre a restituire i territori francesi occupati durante la guerra) ha dovuto cedere alla Francia: la vetta del Monte Chaberton, quella della Cima di Marta e le fortificazioni sulla sommità del Monte Saccarello. Venivano anche inclusi in territorio francese: una buona porzione del versante Italiano dell'Altopiano del Monginevro ad eccezione di Claviere che resta in territorio italiano, il bacino superiore della Valle Stretta, del monte Thabor, il colle del Moncenisio e la parte occidentale, al di là dello spartiacque, del colle del Piccolo San Bernardo. | ||
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| + | ==Curiosità== | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Parco della Rimembranza.jpg|thumb|left|Parco della Rimembranza]] | ||
| + | *'''La devozione dei Mystères''' | ||
| + | :Sino al 1700, sui sagrati delle chiese, venivano recitati i “''mystères''“ (le storie del martirio dei Santi) per incutere nel popolo il terrore del male e del peccato. Fra i più celebri testi sacri esiste lo scartafaccio occitano di Sant'Antonio di Névache dei primi del Cinquecento, composto probabilmente da un giovane di Bardonecchia. | ||
| + | *'''Pero''' | ||
| + | :Al centro della Piazza Suspize, nel capoluogo, rimane un vecchio pero di circa 300 anni. | ||
| + | *'''Canapa''' | ||
| + | :in località “Ciambìë” (canapa), in passato, l'area era adibita alla coltivazione della pianta dal cui fusto veniva ricavata la fibra (attraverso una serie di lavorazioni) destinata alla tessitura per la realizzazione di lenzuola e di indumenti. | ||
| + | *'''Tour d’Amoun''' | ||
| + | :è ricordata come teatro di un sanguinoso episodio delle guerre di religione quando, nel 1562, guidati dal capitano La Cazette, i Cattolici appiccarono il fuoco all’edificio dove si erano rifugiati i 125 Protestanti superstiti della battaglia . | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Da Punta Nera (q.3.046) a Punta Bagnà (q.3.129) - Linea di cresta ; confine Italo Francese.jpg|thumb|right|Da Punta Nera (q.3.046) a Punta Bagnà (q.3.129)]] | ||
| + | *'''Cappella di San Rocco''' | ||
| + | :Nel 1630 una terribile epidemia di peste decimò la popolazione. Per scongiurare l'ulteriore diffusione della malattia, gli abitanti di Bardonecchia ricorsero a San Rocco (vissuto nel XIV secolo, originario della Francia Meridionale ed anch'egli colpito dal morbo, secondo la leggenda si salvò grazie alle cure del suo cane che, quotidianamente, gli leccava le ferite e prelevava ogni giorno un pane dalla mensa del suo ricco padrone per nutrirlo) con un voto solenne: venne costruita in suo onore la cappella in località '''Le Manne''' dove tutt'oggi, il giovedì a metà della Quaresima, viene celebrata una funzione religiosa solenne alla quale partecipa tutta la popolazione. | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Punta Nera q.3.046.jpg|thumb|right|Punta Nera]] | ||
| + | *Tutte le cime della Valle Stretta hanno dei '''nomi biblici''' : si narra che fu un pellegrino di ritorno dalla Terra Santa che le battezzò in ricordo della Palestina. | ||
| + | *In cima al '''Monte Tabor''' vi è una Cappella dove , tutti gli anni , gli abitanti della Frazione Melezet vanno in processione (lungo la Via Crucis) a seguito di un “ voto “ effettuato nel 1860 contro una grave epidemia. | ||
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| + | ==Miti e Leggende== | ||
| + | *'''Il tesoro nascosto''' | ||
| + | :Sulle pendici del Monte Seguret vi sono delle grosse grotte utilizzate come covo dalle bande di predoni saraceni che infestarono la valle di Susa all'inizio del X secolo. Secondo una leggenda, celerebbero niente meno, che il favoloso tesoro del califfo Abdullah Hassan. | ||
| + | *'''L'impiccato''' | ||
| + | :Si racconta che in Via Cristoforo Colombo un partigiano fu impiccato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e che qualche volta di notte, in quel luogo, si poteva scorgere come un ombra che si muovesse. | ||
| + | *'''La casa infestata''' | ||
| + | :Si narra di una casa che, nella zona del borgo storico, era infestata da fantasmi e che ci facevano messe nere e cose simili. Acquistata da qualcuno, rasa al suolo e ricostruita con criteri moderni, non perse gli originari abitatori che saltuariamente si manifestano. | ||
==Da Vedere== | ==Da Vedere== | ||
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[[Immagine:Bardonecchia - Meridiana.jpg|thumb|left|Meridiana]] | [[Immagine:Bardonecchia - Meridiana.jpg|thumb|left|Meridiana]] | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Antico portale in pietra.jpg|thumb|right|Antico portale in pietra]] | ||
| + | *'''Le quattro meridiane''' | ||
| + | :esempi di quell'arte minore della pittura muraria che era diffusa lungo l'arco alpino dal XVIII al XX secolo si trovano nel Borgo Vecchio del capoluogo (casa Allemand in Piazza Suspize, casa Ambrois in Via Herbarel, casa Pellerin in via Fiume e Casa Clovis Ambrois in via Pasubio). | ||
*'''Il Palazzo delle Feste''' | *'''Il Palazzo delle Feste''' | ||
| − | :Il Palazzo delle Feste/Centro Congressi è sito in un edificio in stile liberty ( costruito nel 1910 dall' Architetto Carlo Angelo Ceresa e terminato definitivamente dopo la prima guerra mondiale ) nella zona in cui anticamente sorgeva la Cappella del Santo Sepolcro ( completamente sommersa dai sedimenti alluvionali del torrente Rho negli anni 1872 e 1873). Dispone di due sale sovrapposte , denominate "Giolitti" e "Viglione" ( utilizzabili sia tra esse collegate che indipendenti ) che offrono una capienza totale di settecento posti . In esso si svolgono rappresentazioni teatrali ( liriche e di prosa) , spettacoli cinematografici , concerti , conferenze e convegni . | + | :Il Palazzo delle Feste/Centro Congressi è sito in un edificio in stile liberty (costruito nel 1910 dall'Architetto Carlo Angelo Ceresa e terminato definitivamente dopo la prima guerra mondiale ) nella zona in cui anticamente sorgeva la Cappella del Santo Sepolcro (completamente sommersa dai sedimenti alluvionali del torrente Rho negli anni 1872 e 1873). Dispone di due sale sovrapposte , denominate "Giolitti" e "Viglione" (utilizzabili sia tra esse collegate che indipendenti) che offrono una capienza totale di settecento posti . In esso si svolgono rappresentazioni teatrali (liriche e di prosa), spettacoli cinematografici, concerti , conferenze e convegni. |
*'''Casa Brunet''' | *'''Casa Brunet''' | ||
| − | :Sita nei pressi della Chiesa di Sant’Ippolito dispone di un'imponente arcata in pietra del 1700 , sormontata da una pigna , che simboleggia la fertilità e che si può ritrovare su varie fontane della valle di Susa . | + | :Sita nei pressi della Chiesa di Sant’Ippolito dispone di un'imponente arcata in pietra del 1700, sormontata da una pigna, che simboleggia la fertilità e che si può ritrovare su varie fontane della valle di Susa. |
*'''Casa Agnès''' | *'''Casa Agnès''' | ||
| − | :Adiacente al museo civico ed appartenuta ad un’antica famiglia nobile , che annoverò tra i suoi componenti Georges ( Ammiraglio e Ministro di Stato ) e Mathieu (Generale e Ministro della Guerra) presenta uno stemma costituito da un agnello pasquale d’argento in campo rosso. | + | :Adiacente al museo civico ed appartenuta ad un’antica famiglia nobile, che annoverò tra i suoi componenti Georges (Ammiraglio e Ministro di Stato) e Mathieu (Generale e Ministro della Guerra) presenta uno stemma costituito da un agnello pasquale d’argento in campo rosso. |
*'''Casa Pellerin''' | *'''Casa Pellerin''' | ||
| − | :Dispone di un portone sulla cui arcata , in carniola , è incisa la data 1555 ( | + | :Dispone di un portone sulla cui arcata, in carniola, è incisa la data 1555 (in cifre gotiche) sormontata da una balconata in ferro battuto, di buona fattura. |
*'''Colonia Medail''' | *'''Colonia Medail''' | ||
| − | :Realizzata tra il 1937 ed il 1939 , è un'opera dell'architetto Gino Levi Montalcini ( nato a Milano il 21 aprile 1902 e morto a Torino il 30 novembre 1974 ) . La composizione presenta dei padiglioni principali ad andamento parallelo , a tre piani fuori terra , collegati da corpi ad un solo piano , in parte porticati , e da un padiglione a due piani , lungo il viale . I due fabbricati principali sono disposti in modo tale da formare una linea a greca che contiene un ampio cortile . Al centro della strutture sorge inoltre una breve torre . | + | :Realizzata tra il 1937 ed il 1939, è un'opera dell'architetto Gino Levi Montalcini (nato a Milano il 21 aprile 1902 e morto a Torino il 30 novembre 1974). La composizione presenta dei padiglioni principali ad andamento parallelo, a tre piani fuori terra, collegati da corpi ad un solo piano, in parte porticati, e da un padiglione a due piani, lungo il viale. I due fabbricati principali sono disposti in modo tale da formare una linea a greca che contiene un ampio cortile. Al centro della strutture sorge inoltre una breve torre. |
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| + | ==Fortificazioni== | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Monumento.jpg|thumb|left|Monumento]] | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Villa.jpg|thumb|right|Villa]] | ||
| + | *Batteria del '''Foens''' | ||
| + | :prendendo il nome dalle grange omonime ubicate poco più in basso dell'opera (realizzata nel 1897-98), si compone di due batterie (quella occidentale di quattro pezzi mentre quella meridionale di due pezzi) che tenevano sotto tiro la zona del Passo della Mulattiera / Col des Acles ed i dintorni di Oulx. Per la difesa ravvicinata su tutto il perimetro venne costruito un muro di cinta, oggi in parte diroccato, dotato di feritoie per fucilieri e salienti per battere gli angoli morti. Non impiegata durante la prima guerra mondiale, venne riammodernata prima della seconda guerra mondiale ed al termine del conflitto dismessa e ceduta a privati. | ||
| + | *Batteria del '''Jafferau''' | ||
| + | :realizzata tra il 1897 ed il 1900 sulla sommità della cresta dello Jafferau (a quota 2788 metri) fu quella che sarebbe stata la più alta fortificazione di Bardonecchia. Il suo ruolo era quello di opera difensiva con caratteristiche offensive. Delimitata su tre lati da un fossato e sul quarto da un muro a strapiombo aveva l'ingresso principale con un portale coronato sulla sommità da una merlatura quadrata e sopra l’architrave del portale era applicato uno stemma sabaudo. Al centro della batteria si ergeva un massiccio roccioso, unica parte rimasta dell'originale Cima dello Jafferau. | ||
| + | *'''Forte Bramafam''' | ||
| + | :Databile agli anni 1887-88, da considerarsi la più importante fortificazione delle Alpi Cozie di fine Milleottocento, sorge sulle rovine del Castello Bramafan (appartenuto ai Signori de Bardonnèche). La fortificazione, effettivamente in funzione con l'armamento schierato , era articolata in Piazza d'Armi, corpo centrale e bassoforte (realizzato sull'estremo occidentale). Nel corso della prima guerra mondiale fu disarmato e le artiglierie inviate sul fronte austriaco; nel frattempo fu utilizzato come campo di prigionia per soldati austro ungarici. | ||
| + | *'''Il forte dell'Olive''' | ||
| + | :costruito su un costone roccioso della “Cime des Ruines“, che domina l'abitato di Plampinet, era dotato di 12 cannoni sistemati in piazzole a cielo aperto ed aveva lo scopo di battere i colli di Thures, Scala e des Acles. Nel 1932 vennero costruite altre 2 batterie, in caverna. Il 16 giugno 1940, a seguito di un lungo combattimento ed a causa del fuoco amico accidentale, fu messo fuori uso. Dell' opera colpisce il colore giallastro e la dimensione della caserma principale su due piani e munita di feritoie. | ||
| + | *'''Tur d'Amun''' | ||
| + | :i resti della torre sono l’unica testimonianza ancora visibile di un complesso assai articolato. Il castello, a monte del più antico nucleo dell'abitato (sulle estreme pendici della dorsale che scende dal vallone della Rho congiungendosi con il Vallone del Frejus) dominava la conca di Bardonecchia , contrapponendosi al castello di Bramafam, che sorgeva sul lato opposto della conca e successivamente occupato dall’omonimo forte ottocentesco. | ||
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| + | ==Opere Ingegneristiche== | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Ai minatori del traforo ferroviario del Frejus.jpg|thumb|left|Ai minatori del traforo ferroviario del Frejus]] | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Pilone votivo - Santa Barbara.jpg|thumb|right|Pilone votivo Santa Barbara]] | ||
| + | *'''Traforo ferroviario del Frejus''' | ||
| + | :Il 30 agosto 1857, con un viaggio attraverso Susa, Lanslebourg, Modane, Saint Jean de Maurienne, Chambery ed il fiume Rodano (l'allora confine del Regno Sabaudo con la Francia), il Re Vittorio Emanuele inaugurò ufficialmente l'inizio dei lavori di perforazione. | ||
| + | :Il giorno di Natale del 1870 venne perforato l’ultimo diaframma ed il giorno successivo venne fatta saltare l'ultima esigua barriera di roccia. Gli operai dei due cantieri, ingegneri in testa, poterono fraternamente incontrarsi. | ||
| + | :Il 17 settembre 1871 fu ufficialmente inaugurato il Traforo con manifestazioni, convogli speciali, banchetti ed avvenimenti che si protrassero per 4 giorni. | ||
| + | :La galleria originaria, a doppio binario, era lunga 12.847 metri, poi portata a 13.636 metri per via di una variante resasi necessaria nel 1881 a Modane allo scopo di spostare l'imbocco rivelatosi instabile. Collega Bardonecchia, a quota 1.190 metri s.l.m., con Modane (Francia - Val Moriana) a quota 1.324 metri s.l.m.. Il culmine della galleria è a quota 1.335 metri s.l.m. | ||
| + | *'''Traforo autostradale del Frejus''' | ||
| + | :tra Bardonecchia e Modane (Savoia - Francia) ha una lunghezza di 12.895 metri, una larghezza di 9 metri ( si possono incrociare due automezzi pesanti o due pullman con un terzo in sosta) ed una pendenza unica in salita (0,54 % nel senso Francia / Italia ). I lavori iniziarono: sul lato italiano il 20 gennaio 1975; sul lato francese il 7 ottobre 1974. Il 12 luglio 1980 è stata aperta al traffico questa nuova grande via di comunicazione attraverso l'arco alpino. | ||
| + | *'''Diga di Rochemolles''' | ||
| + | :Il bacino idroelettrico , artificiale, sbarra la valle di Rochemolles ai piedi del ghiacciaio del Sommeiller e raccoglie anche le acque dei rii Almiane, Valfredda e Malrif. Dal bacino partono poi due condotte forzate che con un salto di 657 metri che alimentano la sottostante centrale di Bardonecchia, realizzata tra il 1918 ed il 1923 dalle Ferrovie dello Stato e successivamente ceduta all'Enel. | ||
==Rifugi== | ==Rifugi== | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Palazzo Comunale - Municipio.jpg|thumb|left|Municipio]] | ||
*'''Il “ Terzo Alpini “''' | *'''Il “ Terzo Alpini “''' | ||
| − | :attualmente rifugio del Club Alpino Italiano ( ricevuto dal CAF di Briançon - Francia - nel 1970 , al prezzo simbolico di un Franco Francese ) è situato in Valle Stretta , a 1.780 metri. | + | :attualmente rifugio del Club Alpino Italiano (ricevuto dal CAF di Briançon - Francia - nel 1970, al prezzo simbolico di un Franco Francese) è situato in Valle Stretta, a 1.780 metri. |
*'''Il rifugio “ Re Magi “''' | *'''Il rifugio “ Re Magi “''' | ||
| − | :situato in Valle Stretta , è stato costruito nel 1923 dal CAI-UGET di Torino . Dopo la seconda guerra mondiale è passato alla Francia insieme a tutta la valle . Attualmente è a gestione privata. | + | :situato in Valle Stretta, è stato costruito nel 1923 dal CAI-UGET di Torino. Dopo la seconda guerra mondiale è passato alla Francia insieme a tutta la valle. Attualmente è a gestione privata. |
[[Immagine:Bardonecchia - Punta Colomion q.2.019.jpg|thumb|right|Punta Colomion]] | [[Immagine:Bardonecchia - Punta Colomion q.2.019.jpg|thumb|right|Punta Colomion]] | ||
*'''Il rifugio “ Scarfiotti”''' | *'''Il rifugio “ Scarfiotti”''' | ||
| − | :situato in Valle di Rochemolles , è posto su un delizioso pianoro ( | + | :situato in Valle di Rochemolles, è posto su un delizioso pianoro (2.135 metri) alla base dell'imponente cima Rognosa d'Etiache, vicino ad un laghetto con cascata. |
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==Manifestazioni== | ==Manifestazioni== | ||
| − | *Festa Patronale del capoluogo | + | *Festa Patronale del capoluogo (mese di agosto, annuale) |
| + | ===Eventi Sportivi=== | ||
| + | *'''XX Giochi Olimpici invernali''' | ||
| + | :Tenutesi a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006 ha avuto il Comune di Bardonecchia quale sede di gara per lo " Snowboard " . | ||
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| + | ==Specialità Enogastronomiche e Dolciarie== | ||
| + | {{Vedi|[[/Specialità Enogastronomiche e Dolciarie]]}} | ||
==Pasticcerie e Gelaterie== | ==Pasticcerie e Gelaterie== | ||
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*Pasticceria " Ugetti Franco " , Via Medail , 80 Telefono 0122-99036 | *Pasticceria " Ugetti Franco " , Via Medail , 80 Telefono 0122-99036 | ||
*Pasticceria " C.M. Sas di Duò Cristian & C. Pasticceriaduò'", Via Medail , 56 Telefono 0122-99562 | *Pasticceria " C.M. Sas di Duò Cristian & C. Pasticceriaduò'", Via Medail , 56 Telefono 0122-99562 | ||
*Pasticceria " Minniti Stefano snc ", Via Giolitti , 7 Telefono 0122-99767 | *Pasticceria " Minniti Stefano snc ", Via Giolitti , 7 Telefono 0122-99767 | ||
*Pasticceria " Le dolci tentazioni ", Via Medail , 102 Telefono 0122-432051/0122-432052 | *Pasticceria " Le dolci tentazioni ", Via Medail , 102 Telefono 0122-432051/0122-432052 | ||
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==Musei== | ==Musei== | ||
*'''Il Museo Civico''' | *'''Il Museo Civico''' | ||
| − | :edificio ottocentesco ( sede dell' antica casa comunale ) accoglie uno spaccato della vita e della cultura della gente di montagna , legato all'economia agricola e pastorale che caratterizzava il paese , prima dell'avvento del turismo . Sono raccolti oggetti ( tra i quali il costume femminile locale e preziosi pizzi realizzati al tombolo ), fotografie ( che ritraggono momenti di lavoro di un tempo ) , mobili , arredi ed attrezzi legati alla vita quotidiana ed una piccola sezione di arte sacra ed antichità religiose . | + | :edificio ottocentesco (sede dell'antica casa comunale) accoglie uno spaccato della vita e della cultura della gente di montagna, legato all'economia agricola e pastorale che caratterizzava il paese, prima dell'avvento del turismo. Sono raccolti oggetti (tra i quali il costume femminile locale e preziosi pizzi realizzati al tombolo), fotografie (che ritraggono momenti di lavoro di un tempo), mobili, arredi ed attrezzi legati alla vita quotidiana ed una piccola sezione di arte sacra ed antichità religiose. |
*'''Forte Bramafam''' | *'''Forte Bramafam''' | ||
| − | :Odiernamente il forte è un museo che ospita armi , cannoni e memorie provenienti da fortificazioni dell’arco alpino oltre ad una ricca collezione di uniformi del Regio Esercito dal 1885 al 1943 . | + | :Odiernamente il forte è un museo che ospita armi, cannoni e memorie provenienti da fortificazioni dell’arco alpino oltre ad una ricca collezione di uniformi del Regio Esercito dal 1885 al 1943. |
*'''Parco Archeologico "Tur d'Amun"''' | *'''Parco Archeologico "Tur d'Amun"''' | ||
| − | :Nell’area del castello e , all’interno della torre , è stato allestito un percorso di fruizione culturale e turistica del parco ( come museo | + | :Nell’area del castello e, all’interno della torre, è stato allestito un percorso di fruizione culturale e turistica del parco (come museo all'aperto), attraverso la realizzazione di un itinerario guidato che illustra l'archeologia, la storia e i restauri del castello. |
==Biblioteche== | ==Biblioteche== | ||
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==Volontariato, Onlus e Associazioni== | ==Volontariato, Onlus e Associazioni== | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Palazzo Comunale - Ufficio Turistico.jpg|thumb|left||Ufficio Turistico]] | ||
| + | [[Immagine:Bardonecchia - Cartello turistico.jpg|thumb|right|Cartello turistico]] | ||
*Gruppo di Intervento Sociale, Piazza De Gasperi, 1 | *Gruppo di Intervento Sociale, Piazza De Gasperi, 1 | ||
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==Bibliografia== | ==Bibliografia== | ||
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==Galleria Foto== | ==Galleria Foto== | ||
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| + | Immagine:Bardonecchia - Monumento ai Caduti.jpg|Monumento ai Caduti | ||
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Versione delle 17:35, 23 giu 2011
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Bardonecchia è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 13 agosto si festeggia il Patrono, Sant'Ippolito. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Pietro Apostolo (in località Rochemolles); Parrocchiale di Sant'Andrea (in località Millaures); Parrocchiale di Sant'Antonio Abate (in località Melezet).
Il Santo Patrono, Ippolito di Roma (nato in Asia alla fine del III sec. d. C. e morto in Sardegna nel 235), fu un teologo e scrittore cristiano. Primo antipapa nella storia della Chiesa, prima della morte, si riconciliò con il Papa legittimo e subì il martirio. Protettore dei cavalli viene ricordato liturgicamente il 13 agosto.
Confina con i comuni di: Exilles e Oulx.
Frazioni
- Les Arnaus
- Melezet
- Millaures
- Rochemolles
Ritratto della Città
Comunità di frontiera con la Francia, di profonde radici alpine, ha visto scorrere tutta la sua storia attorno alle strade, ai valichi, ai colli maggiori o minori (facili o impervi) che superano le sue montagne. Inizialmente con vocazione contadina ed allevatrice del bestiame, ha tolto alla montagna e alle brevi stagioni quanto gli era necessario per sopravvivere. Alla fine del 1800, con l’arrivo dei primi esponenti dell'aristocrazia e della borghesia torinese e genovese (a seguito dell'apertura del tunnel ferroviario del Frejus), perse la sua caratteristica di borgo montano per aprire la nuova vocazione al turismo. Oggi ha acquisito professionalità specifiche per accogliere, nel suo ambiente, un gran numero di turisti.
Storia
- Con uno dei Trattati di pace firmati ad Utrecht (nel marzo ed aprile del 1713) , alla fine della guerra di successione spagnola, i Savoia ricevettero dall'Impero Europeo Spagnolo tutta l'alta Valle di Susa (tra cui Bardonechia).
- Nel trattato di Parigi del 10 febbraio 1947, firmato nella capitale Francese al termine della seconda Guerra Mondiale, l'Italia (oltre a restituire i territori francesi occupati durante la guerra) ha dovuto cedere alla Francia: la vetta del Monte Chaberton, quella della Cima di Marta e le fortificazioni sulla sommità del Monte Saccarello. Venivano anche inclusi in territorio francese: una buona porzione del versante Italiano dell'Altopiano del Monginevro ad eccezione di Claviere che resta in territorio italiano, il bacino superiore della Valle Stretta, del monte Thabor, il colle del Moncenisio e la parte occidentale, al di là dello spartiacque, del colle del Piccolo San Bernardo.
Curiosità
- La devozione dei Mystères
- Sino al 1700, sui sagrati delle chiese, venivano recitati i “mystères“ (le storie del martirio dei Santi) per incutere nel popolo il terrore del male e del peccato. Fra i più celebri testi sacri esiste lo scartafaccio occitano di Sant'Antonio di Névache dei primi del Cinquecento, composto probabilmente da un giovane di Bardonecchia.
- Pero
- Al centro della Piazza Suspize, nel capoluogo, rimane un vecchio pero di circa 300 anni.
- Canapa
- in località “Ciambìë” (canapa), in passato, l'area era adibita alla coltivazione della pianta dal cui fusto veniva ricavata la fibra (attraverso una serie di lavorazioni) destinata alla tessitura per la realizzazione di lenzuola e di indumenti.
- Tour d’Amoun
- è ricordata come teatro di un sanguinoso episodio delle guerre di religione quando, nel 1562, guidati dal capitano La Cazette, i Cattolici appiccarono il fuoco all’edificio dove si erano rifugiati i 125 Protestanti superstiti della battaglia .
- Cappella di San Rocco
- Nel 1630 una terribile epidemia di peste decimò la popolazione. Per scongiurare l'ulteriore diffusione della malattia, gli abitanti di Bardonecchia ricorsero a San Rocco (vissuto nel XIV secolo, originario della Francia Meridionale ed anch'egli colpito dal morbo, secondo la leggenda si salvò grazie alle cure del suo cane che, quotidianamente, gli leccava le ferite e prelevava ogni giorno un pane dalla mensa del suo ricco padrone per nutrirlo) con un voto solenne: venne costruita in suo onore la cappella in località Le Manne dove tutt'oggi, il giovedì a metà della Quaresima, viene celebrata una funzione religiosa solenne alla quale partecipa tutta la popolazione.
- Tutte le cime della Valle Stretta hanno dei nomi biblici : si narra che fu un pellegrino di ritorno dalla Terra Santa che le battezzò in ricordo della Palestina.
- In cima al Monte Tabor vi è una Cappella dove , tutti gli anni , gli abitanti della Frazione Melezet vanno in processione (lungo la Via Crucis) a seguito di un “ voto “ effettuato nel 1860 contro una grave epidemia.
Miti e Leggende
- Il tesoro nascosto
- Sulle pendici del Monte Seguret vi sono delle grosse grotte utilizzate come covo dalle bande di predoni saraceni che infestarono la valle di Susa all'inizio del X secolo. Secondo una leggenda, celerebbero niente meno, che il favoloso tesoro del califfo Abdullah Hassan.
- L'impiccato
- Si racconta che in Via Cristoforo Colombo un partigiano fu impiccato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e che qualche volta di notte, in quel luogo, si poteva scorgere come un ombra che si muovesse.
- La casa infestata
- Si narra di una casa che, nella zona del borgo storico, era infestata da fantasmi e che ci facevano messe nere e cose simili. Acquistata da qualcuno, rasa al suolo e ricostruita con criteri moderni, non perse gli originari abitatori che saltuariamente si manifestano.
Da Vedere
- Le quattro meridiane
- esempi di quell'arte minore della pittura muraria che era diffusa lungo l'arco alpino dal XVIII al XX secolo si trovano nel Borgo Vecchio del capoluogo (casa Allemand in Piazza Suspize, casa Ambrois in Via Herbarel, casa Pellerin in via Fiume e Casa Clovis Ambrois in via Pasubio).
- Il Palazzo delle Feste
- Il Palazzo delle Feste/Centro Congressi è sito in un edificio in stile liberty (costruito nel 1910 dall'Architetto Carlo Angelo Ceresa e terminato definitivamente dopo la prima guerra mondiale ) nella zona in cui anticamente sorgeva la Cappella del Santo Sepolcro (completamente sommersa dai sedimenti alluvionali del torrente Rho negli anni 1872 e 1873). Dispone di due sale sovrapposte , denominate "Giolitti" e "Viglione" (utilizzabili sia tra esse collegate che indipendenti) che offrono una capienza totale di settecento posti . In esso si svolgono rappresentazioni teatrali (liriche e di prosa), spettacoli cinematografici, concerti , conferenze e convegni.
- Casa Brunet
- Sita nei pressi della Chiesa di Sant’Ippolito dispone di un'imponente arcata in pietra del 1700, sormontata da una pigna, che simboleggia la fertilità e che si può ritrovare su varie fontane della valle di Susa.
- Casa Agnès
- Adiacente al museo civico ed appartenuta ad un’antica famiglia nobile, che annoverò tra i suoi componenti Georges (Ammiraglio e Ministro di Stato) e Mathieu (Generale e Ministro della Guerra) presenta uno stemma costituito da un agnello pasquale d’argento in campo rosso.
- Casa Pellerin
- Dispone di un portone sulla cui arcata, in carniola, è incisa la data 1555 (in cifre gotiche) sormontata da una balconata in ferro battuto, di buona fattura.
- Colonia Medail
- Realizzata tra il 1937 ed il 1939, è un'opera dell'architetto Gino Levi Montalcini (nato a Milano il 21 aprile 1902 e morto a Torino il 30 novembre 1974). La composizione presenta dei padiglioni principali ad andamento parallelo, a tre piani fuori terra, collegati da corpi ad un solo piano, in parte porticati, e da un padiglione a due piani, lungo il viale. I due fabbricati principali sono disposti in modo tale da formare una linea a greca che contiene un ampio cortile. Al centro della strutture sorge inoltre una breve torre.
Fortificazioni
- Batteria del Foens
- prendendo il nome dalle grange omonime ubicate poco più in basso dell'opera (realizzata nel 1897-98), si compone di due batterie (quella occidentale di quattro pezzi mentre quella meridionale di due pezzi) che tenevano sotto tiro la zona del Passo della Mulattiera / Col des Acles ed i dintorni di Oulx. Per la difesa ravvicinata su tutto il perimetro venne costruito un muro di cinta, oggi in parte diroccato, dotato di feritoie per fucilieri e salienti per battere gli angoli morti. Non impiegata durante la prima guerra mondiale, venne riammodernata prima della seconda guerra mondiale ed al termine del conflitto dismessa e ceduta a privati.
- Batteria del Jafferau
- realizzata tra il 1897 ed il 1900 sulla sommità della cresta dello Jafferau (a quota 2788 metri) fu quella che sarebbe stata la più alta fortificazione di Bardonecchia. Il suo ruolo era quello di opera difensiva con caratteristiche offensive. Delimitata su tre lati da un fossato e sul quarto da un muro a strapiombo aveva l'ingresso principale con un portale coronato sulla sommità da una merlatura quadrata e sopra l’architrave del portale era applicato uno stemma sabaudo. Al centro della batteria si ergeva un massiccio roccioso, unica parte rimasta dell'originale Cima dello Jafferau.
- Forte Bramafam
- Databile agli anni 1887-88, da considerarsi la più importante fortificazione delle Alpi Cozie di fine Milleottocento, sorge sulle rovine del Castello Bramafan (appartenuto ai Signori de Bardonnèche). La fortificazione, effettivamente in funzione con l'armamento schierato , era articolata in Piazza d'Armi, corpo centrale e bassoforte (realizzato sull'estremo occidentale). Nel corso della prima guerra mondiale fu disarmato e le artiglierie inviate sul fronte austriaco; nel frattempo fu utilizzato come campo di prigionia per soldati austro ungarici.
- Il forte dell'Olive
- costruito su un costone roccioso della “Cime des Ruines“, che domina l'abitato di Plampinet, era dotato di 12 cannoni sistemati in piazzole a cielo aperto ed aveva lo scopo di battere i colli di Thures, Scala e des Acles. Nel 1932 vennero costruite altre 2 batterie, in caverna. Il 16 giugno 1940, a seguito di un lungo combattimento ed a causa del fuoco amico accidentale, fu messo fuori uso. Dell' opera colpisce il colore giallastro e la dimensione della caserma principale su due piani e munita di feritoie.
- Tur d'Amun
- i resti della torre sono l’unica testimonianza ancora visibile di un complesso assai articolato. Il castello, a monte del più antico nucleo dell'abitato (sulle estreme pendici della dorsale che scende dal vallone della Rho congiungendosi con il Vallone del Frejus) dominava la conca di Bardonecchia , contrapponendosi al castello di Bramafam, che sorgeva sul lato opposto della conca e successivamente occupato dall’omonimo forte ottocentesco.
Opere Ingegneristiche
- Traforo ferroviario del Frejus
- Il 30 agosto 1857, con un viaggio attraverso Susa, Lanslebourg, Modane, Saint Jean de Maurienne, Chambery ed il fiume Rodano (l'allora confine del Regno Sabaudo con la Francia), il Re Vittorio Emanuele inaugurò ufficialmente l'inizio dei lavori di perforazione.
- Il giorno di Natale del 1870 venne perforato l’ultimo diaframma ed il giorno successivo venne fatta saltare l'ultima esigua barriera di roccia. Gli operai dei due cantieri, ingegneri in testa, poterono fraternamente incontrarsi.
- Il 17 settembre 1871 fu ufficialmente inaugurato il Traforo con manifestazioni, convogli speciali, banchetti ed avvenimenti che si protrassero per 4 giorni.
- La galleria originaria, a doppio binario, era lunga 12.847 metri, poi portata a 13.636 metri per via di una variante resasi necessaria nel 1881 a Modane allo scopo di spostare l'imbocco rivelatosi instabile. Collega Bardonecchia, a quota 1.190 metri s.l.m., con Modane (Francia - Val Moriana) a quota 1.324 metri s.l.m.. Il culmine della galleria è a quota 1.335 metri s.l.m.
- Traforo autostradale del Frejus
- tra Bardonecchia e Modane (Savoia - Francia) ha una lunghezza di 12.895 metri, una larghezza di 9 metri ( si possono incrociare due automezzi pesanti o due pullman con un terzo in sosta) ed una pendenza unica in salita (0,54 % nel senso Francia / Italia ). I lavori iniziarono: sul lato italiano il 20 gennaio 1975; sul lato francese il 7 ottobre 1974. Il 12 luglio 1980 è stata aperta al traffico questa nuova grande via di comunicazione attraverso l'arco alpino.
- Diga di Rochemolles
- Il bacino idroelettrico , artificiale, sbarra la valle di Rochemolles ai piedi del ghiacciaio del Sommeiller e raccoglie anche le acque dei rii Almiane, Valfredda e Malrif. Dal bacino partono poi due condotte forzate che con un salto di 657 metri che alimentano la sottostante centrale di Bardonecchia, realizzata tra il 1918 ed il 1923 dalle Ferrovie dello Stato e successivamente ceduta all'Enel.
Rifugi
- Il “ Terzo Alpini “
- attualmente rifugio del Club Alpino Italiano (ricevuto dal CAF di Briançon - Francia - nel 1970, al prezzo simbolico di un Franco Francese) è situato in Valle Stretta, a 1.780 metri.
- Il rifugio “ Re Magi “
- situato in Valle Stretta, è stato costruito nel 1923 dal CAI-UGET di Torino. Dopo la seconda guerra mondiale è passato alla Francia insieme a tutta la valle. Attualmente è a gestione privata.
- Il rifugio “ Scarfiotti”
- situato in Valle di Rochemolles, è posto su un delizioso pianoro (2.135 metri) alla base dell'imponente cima Rognosa d'Etiache, vicino ad un laghetto con cascata.
Manifestazioni
- Festa Patronale del capoluogo (mese di agosto, annuale)
Eventi Sportivi
- XX Giochi Olimpici invernali
- Tenutesi a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006 ha avuto il Comune di Bardonecchia quale sede di gara per lo " Snowboard " .
Specialità Enogastronomiche e Dolciarie
Vedi: Specialità Enogastronomiche e Dolciarie
Pasticcerie e Gelaterie
- Pasticceria " Ugetti Franco " , Via Medail , 80 Telefono 0122-99036
- Pasticceria " C.M. Sas di Duò Cristian & C. Pasticceriaduò'", Via Medail , 56 Telefono 0122-99562
- Pasticceria " Minniti Stefano snc ", Via Giolitti , 7 Telefono 0122-99767
- Pasticceria " Le dolci tentazioni ", Via Medail , 102 Telefono 0122-432051/0122-432052
Musei
- Il Museo Civico
- edificio ottocentesco (sede dell'antica casa comunale) accoglie uno spaccato della vita e della cultura della gente di montagna, legato all'economia agricola e pastorale che caratterizzava il paese, prima dell'avvento del turismo. Sono raccolti oggetti (tra i quali il costume femminile locale e preziosi pizzi realizzati al tombolo), fotografie (che ritraggono momenti di lavoro di un tempo), mobili, arredi ed attrezzi legati alla vita quotidiana ed una piccola sezione di arte sacra ed antichità religiose.
- Forte Bramafam
- Odiernamente il forte è un museo che ospita armi, cannoni e memorie provenienti da fortificazioni dell’arco alpino oltre ad una ricca collezione di uniformi del Regio Esercito dal 1885 al 1943.
- Parco Archeologico "Tur d'Amun"
- Nell’area del castello e, all’interno della torre, è stato allestito un percorso di fruizione culturale e turistica del parco (come museo all'aperto), attraverso la realizzazione di un itinerario guidato che illustra l'archeologia, la storia e i restauri del castello.
Biblioteche
- Biblioteca Civica, Viale Bramafan, 17
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Gruppo di Intervento Sociale, Piazza De Gasperi, 1
Personalità Illustri
Vedi: Personalità Illustri
Numeri Utili
Vedi: Numeri Utili
Informazioni Utili
Come Arrivare
Edifici Religiosi
Dove Dormire
Dove Mangiare
Associazioni
Bibliografia
- Bardonecchia e il suo Pé du Plan, Augusta Gleise Bellet, Ed. Alzani (2005)
Galleria Foto
Vedi Anche: Lista Foto Bardonecchia







