GUIDA  Lecce/Piazza Castromediano

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Piazza Castromediano, è sita nel centro storico cittadino adiacente con il [[../Palazzo Municipale]] poco distante dalla [[../Basilica di Santa Croce]] e dal [[../Palazzo Celestini]]  e  nelle vicinanze di [[../Piazza Sant'Oronzo]]. In occasione del rifacimento del basolato stradale, tra il 2002 e il 2005, gli scavi archeologici hanno accertato una complessa stratificazione della piazza,  che vanno dall’Età del Ferro all’Età contemporanea. Sono state eseguite indagini archeologiche dirette dal Prof. Francesco D’Andria con un’équipe di archeologi del Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Lecce, in accordo con la Soprintendenza per i beni Archeologici della Puglia (Ufficio operativo di Lecce) grazie ai finanziamenti del Comune di Lecce. In particolare, si è individuato un impianto, il '''Trapetum e lacus olearius''' di età romana del I secolo a.C , un deposito oleario di età aragonese, l’olio era esportato in anfore prodotte dalle botteghe di Brindisi e Lecce, che garantiva notevoli risorse economiche alla città, sia come ingrediente alimentare sia come materia prima per l’alimentazione delle lampade, della tinteggiatura dei tessuti, della produzione di saponi. L’ambiente presenta una pavimentazione in coccio pesto con le presse e cabaletti che portavano l’olio nella fossa olearia profonda m. 2,60, con scaletta e un pozzetto di decantazione sul fondo. Il trappeto romano è il primo rinvenimento di questo genere a sud di Foggia. L’altro rinvenimento è un '''Deposito oleario''' del XVI secolo d.C. Il vano centrale con copertura a  botte, presenta un corridoio con parapetti funzionali alla raccolta dell’olio. Ed secondo '''Deposito oleario''' del XVII secolo d.C. il cui ambiente di forma rettangolare si trova a m. 3,25 al di sotto del livello della piazza con una pavimentazione in lastre di pietra e con cisterne scavate nella roccia. Questo complesso fu distrutto alla fine dell’800 per creare la piazza intitolata prima a Matteo da Lecce, ed ora a Sigismondo Castromediano. Gli scavi hanno portato alla luce anche un '''Pozzo-cisterna''' del XVI secolo d.C. Il progetto di riqualificazione ha realizzato due aree, una pedonale ed una per il transito dei veicoli, con una particolare attenzione a rendere visibili i ritrovamenti archeologici realizzando tre punti visivi. Infatti la superficie pedonale è caratterizzata da questi tre punti visivi ricoperti da una griglia che misura 5x5 e si eleva di 18 cent. rispetto al piano stradale, la griglia inclinata e curvata è coperta da un cristallo antisfondamento e marmo con illuminazione interna per evidenziare ed apprezzare le aree ipogee. I prismi creano così,un effetto scenografico con al centro della piazza il [[../Monumento a Sigismondo Castromediano]]
 
Piazza Castromediano, è sita nel centro storico cittadino adiacente con il [[../Palazzo Municipale]] poco distante dalla [[../Basilica di Santa Croce]] e dal [[../Palazzo Celestini]]  e  nelle vicinanze di [[../Piazza Sant'Oronzo]]. In occasione del rifacimento del basolato stradale, tra il 2002 e il 2005, gli scavi archeologici hanno accertato una complessa stratificazione della piazza,  che vanno dall’Età del Ferro all’Età contemporanea. Sono state eseguite indagini archeologiche dirette dal Prof. Francesco D’Andria con un’équipe di archeologi del Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Lecce, in accordo con la Soprintendenza per i beni Archeologici della Puglia (Ufficio operativo di Lecce) grazie ai finanziamenti del Comune di Lecce. In particolare, si è individuato un impianto, il '''Trapetum e lacus olearius''' di età romana del I secolo a.C , un deposito oleario di età aragonese, l’olio era esportato in anfore prodotte dalle botteghe di Brindisi e Lecce, che garantiva notevoli risorse economiche alla città, sia come ingrediente alimentare sia come materia prima per l’alimentazione delle lampade, della tinteggiatura dei tessuti, della produzione di saponi. L’ambiente presenta una pavimentazione in coccio pesto con le presse e cabaletti che portavano l’olio nella fossa olearia profonda m. 2,60, con scaletta e un pozzetto di decantazione sul fondo. Il trappeto romano è il primo rinvenimento di questo genere a sud di Foggia. L’altro rinvenimento è un '''Deposito oleario''' del XVI secolo d.C. Il vano centrale con copertura a  botte, presenta un corridoio con parapetti funzionali alla raccolta dell’olio. Ed secondo '''Deposito oleario''' del XVII secolo d.C. il cui ambiente di forma rettangolare si trova a m. 3,25 al di sotto del livello della piazza con una pavimentazione in lastre di pietra e con cisterne scavate nella roccia. Questo complesso fu distrutto alla fine dell’800 per creare la piazza intitolata prima a Matteo da Lecce, ed ora a Sigismondo Castromediano. Gli scavi hanno portato alla luce anche un '''Pozzo-cisterna''' del XVI secolo d.C. Il progetto di riqualificazione ha realizzato due aree, una pedonale ed una per il transito dei veicoli, con una particolare attenzione a rendere visibili i ritrovamenti archeologici realizzando tre punti visivi. Infatti la superficie pedonale è caratterizzata da questi tre punti visivi ricoperti da una griglia che misura 5x5 e si eleva di 18 cent. rispetto al piano stradale, la griglia inclinata e curvata è coperta da un cristallo antisfondamento e marmo con illuminazione interna per evidenziare ed apprezzare le aree ipogee. I prismi creano così,un effetto scenografico con al centro della piazza il [[../Monumento a Sigismondo Castromediano]]
  
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'''Monumento a Sigismondo Castromediano'''
  
 
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[[ Immagine:Lecce - Monumento a Sigismondo Castromediano - nella omonima piazza.jpg|thumb|left|Monumento a Sigismondo Castromediano]]
 
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Versione delle 16:48, 25 mar 2013

Piazza Castromediano

Storia

Piazza Castromediano
Piazza

Piazza Castromediano, è sita nel centro storico cittadino adiacente con il Palazzo Municipale poco distante dalla Basilica di Santa Croce e dal Palazzo Celestini e nelle vicinanze di Piazza Sant'Oronzo. In occasione del rifacimento del basolato stradale, tra il 2002 e il 2005, gli scavi archeologici hanno accertato una complessa stratificazione della piazza, che vanno dall’Età del Ferro all’Età contemporanea. Sono state eseguite indagini archeologiche dirette dal Prof. Francesco D’Andria con un’équipe di archeologi del Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Lecce, in accordo con la Soprintendenza per i beni Archeologici della Puglia (Ufficio operativo di Lecce) grazie ai finanziamenti del Comune di Lecce. In particolare, si è individuato un impianto, il Trapetum e lacus olearius di età romana del I secolo a.C , un deposito oleario di età aragonese, l’olio era esportato in anfore prodotte dalle botteghe di Brindisi e Lecce, che garantiva notevoli risorse economiche alla città, sia come ingrediente alimentare sia come materia prima per l’alimentazione delle lampade, della tinteggiatura dei tessuti, della produzione di saponi. L’ambiente presenta una pavimentazione in coccio pesto con le presse e cabaletti che portavano l’olio nella fossa olearia profonda m. 2,60, con scaletta e un pozzetto di decantazione sul fondo. Il trappeto romano è il primo rinvenimento di questo genere a sud di Foggia. L’altro rinvenimento è un Deposito oleario del XVI secolo d.C. Il vano centrale con copertura a botte, presenta un corridoio con parapetti funzionali alla raccolta dell’olio. Ed secondo Deposito oleario del XVII secolo d.C. il cui ambiente di forma rettangolare si trova a m. 3,25 al di sotto del livello della piazza con una pavimentazione in lastre di pietra e con cisterne scavate nella roccia. Questo complesso fu distrutto alla fine dell’800 per creare la piazza intitolata prima a Matteo da Lecce, ed ora a Sigismondo Castromediano. Gli scavi hanno portato alla luce anche un Pozzo-cisterna del XVI secolo d.C. Il progetto di riqualificazione ha realizzato due aree, una pedonale ed una per il transito dei veicoli, con una particolare attenzione a rendere visibili i ritrovamenti archeologici realizzando tre punti visivi. Infatti la superficie pedonale è caratterizzata da questi tre punti visivi ricoperti da una griglia che misura 5x5 e si eleva di 18 cent. rispetto al piano stradale, la griglia inclinata e curvata è coperta da un cristallo antisfondamento e marmo con illuminazione interna per evidenziare ed apprezzare le aree ipogee. I prismi creano così,un effetto scenografico con al centro della piazza il Monumento a Sigismondo Castromediano

Monumento a Sigismondo Castromediano

Monumento a Sigismondo Castromediano